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Numero 6 del 2010

Spot! Pubblicità & dignità


Foto: Spot! Pubblicità & dignità
PAGINA 21

Testi pagina 21

di madre in figlia
Senza alcun dubbio. A meno che non ci siano cause di
forza maggiore come una ingessatura, ad esempio!
C'è sempre chi scantona, magari dicendo che "c'è troppo
femminismo in questa casa!". Credo che l'immagine dell'uo-
mo sul divano davanti alla televisione e la donna che spi-
gnatta sia ormai obsoleta. Non per scelta di qualcuno, ma
per necessità.
L'esempio dei padri e delle madri. Se sei abituata o abi-
tuato a vedere che entrambi possono cambiare un fratello o
mettere i piatti nella lavastoviglie, è più difficile accettare
che qualcuno chieda a te di fare tutto.
Per le donne giustificare dei comportamenti, per gli uomi-
ni approfittarsene.
La voglia di realizzarsi in qualche attività da parte di
entrambi. I diversi orari di lavoro, l'impossibilità di delegare
ad altri - pagando - il lavoro che non vorresti fare tu.
Se c'è chi preferisce stirare e odia cucinare e chi ama cuci-
nare e odia stirare, non vedo motivo di non dividere il lavo-
ro. Se entrambi odiano portare la spazzatura fuori casa,
allora si farà una volta per uno.
Accontentarsi che tutto venga fatto come si può e non pre-
tendere la perfezione. Del resto siamo umani, non automi.
Tra le persone che conosco, donne e uomini, più che altro
vedo il desiderio di evitarlo a ogni costo. Poi prevale la
necessità di vivere in un luogo dignitoso, allora si cerca la
reciprocità.
Condivisione del lavoro domestico:
sogno o realtà?
È fondamentale, altrimenti la fatica è immane. Non è faci-
le essere impegnate sul fronte esterno e su quello interno con-
temporaneamente.
Mi auguro che lo sia. Ho cercato di far partecipare figlio e
figlia alle varie attività domestiche, insistendo molto fin da
quando erano piccoli. Una delle mie frasi tipiche: "non può
la tua negligenza essere maggior lavoro per me!". Forse qual-
cosa ho seminato… mi auguro.
Far vedere che in casa si fa, dar loro dei lavori da svolge-
re. È ovvio che gli "uffa" o "ma gli altri (i miei amici) non
fanno nulla" si sprecheranno, ma la goccia alla fine corrode
sempre la pietra!
Pensare che il lavoro domestico fosse un destino per le
donne, e che gli uomini ne fossero esonerati.
I molti impegni di donne e uomini, il maggior impegno con
i figli, il desiderio di poter avere anche tempo per sé, la con-
vinzione che stare insieme significhi anche cooperare su tutti
i fronti.
Odio pulire il pesce, per cui apprezzo che lo faccia mio
marito. Se si riesce a concordare sulla divisione, perché no?
Se le preferenze individuali non diventano vincoli, ben ven-
gano.
La disponibilità a farlo. Gli elettrodomestici. Non criticare
come una certa attività viene svolta se il risultato non è per-
fetto, può sempre migliorare.
Credo di sì. Non ho mai sopportato sentir dire "non è
capace, è meglio che lo faccia io". Questo le limita molto e le
rende indispensabili, però vincolate a doversi accollare tutte
le fatiche del caso.
Nuove generazioni e condivisione: idea diffusa?
Condividere?
Cosa può facilitare il cambiamento delle nuove generazioni?
Quali pensi possano essere stati gli errori della generazione precedente?
Quali pensi siano le motivazioni che rendono la condivisione necessaria?
Condivisione o divisione del lavoro?
Quali gli elementi che possono semplificare la condivisione?
Secondo te, ci sono donne che non desiderano delegare il lavoro domestico?
Rosa M. Amorevole Alessandra Pennello
noidonne giugno 2010 21


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