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Numero 6 del 2010

Spot! Pubblicità & dignità


Foto: Spot! Pubblicità & dignità
PAGINA 13

Testi pagina 13

mano non impedivano lo sviluppo di at-
tività di fine manualità, in un tempo
successivo sono state affrontate le pro-
blematiche estetiche con attività di ac-
quaticità, psicomotricità e animazione
musicale, per arrivare poi ad aggiunge-
re i laboratori di autonarrazione e di
teatro che hanno permesso buone dram-
matizzazioni e divertimento e gli incon-
tri di sostegno alla genitorialità.
Con la costituzione della cooperati-
va sociale "Lo Sfero", che offre "interven-
ti abilitativi e riabilitativi life span", dal
2006 gli interventi hanno potuto essere
esportati anche nelle scuole con un pro-
getto il cui scopo è quello di favorire
l'acquisizione del concetto di "salute
globale": si tratta di un percorso di ac-
cettazione di sé, diretto ai bambini e al-
le loro famiglie, che si sviluppa attra-
verso la modalità ludico-educativa del-
la trasformazione per porre in evidenza
come salute e benessere non siano con-
dizioni antinomiche e conflittuali bensì
si configurino come "stati dell'essere".
Infine, nel 2009, si è realizzata una
vera e propria "alleanza educativa" con
l'associazione di genitori A.Ge. per pro-
porre analoghe attività alla popolazio-
ne "normale" che, nel nostro pensiero, è
la popolazione tutta cui può accadere,
in modo assolutamente normale, di in-
cappare in quella disabilità nella quale
l'odierna società può gettarti un inter-
vento di educazione alla salute globale
ed al benessere.
L'Associazione Genitori, da sempre
impegnata sul piano pedagogico al so-
stegno e alla valorizzazione delle risor-
se della famiglia e alla prevenzione del
disagio, con il progetto "Scuola Genito-
ri" offre alle famiglie un sostegno educa-
tivo "leggero" con l'intento di aumentare
sia la capacità di riconoscere quelli che
sono "elementi disabilitanti" nelle prassi
educative quotidiane, che spesso si dan-
no per scontate, sia la consapevolezza
della propria capacità creativa nell'im-
maginare e valorizzare strategie alter-
native ed espressioni divergenti. Se bam-
bini e genitori sono oggi inadeguati ri-
spetto alle richieste di efficienza e di ef-
ficacia dell'ambiente e della società, è
importante identificare con chiarezza
quali situazioni e condizioni siano di
fatto "disabilitanti", in quanto non per-
mettono di esprimere e conoscere le di-
mensioni umane della fragilità e della
complessità.
Attraverso la costituzione di un'equi-
pe di educatori alla "salute globale ed al
benessere" i genitori, in piccoli gruppi,
potranno essere accompagnati a rivede-
re il significato della salute e della ma-
lattia, il significato del gioco come pon-
te di comunicazione di messaggi positi-
vi e a sperimentarlo con i propri figli.
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Ci sono voluti alcuni anni di lavoro, ma ecco che finalmente il dottor
Patch Adams e il suo naso rosso sembrano essere stati definitivamente
accettati anche dalla medicina accademica. Dopo anni di dubbi infatti pare
ormai affermatasi l'idea che tali pratiche siano utili per i pazienti, in partico-
lar modo per i bambini.
Lo scopo è stimolare la parte in buona salute della persona attraverso una
particolare ironia sulle pratiche mediche, in questo modo si rende possibile
un più veloce processo di guarigione.
"Il clown-dottore non fa animazione, ma opera un cambiamento terapeu-
tico usando la 'clowneria', la magia, il gioco comico o poetico, come meta-
fora terapeutica per far scaturire l'energia vitale del ridere come emozione-
sfondo e stato alterato di coscienza".
In altre parole, non c'é niente di sbagliato nel cercare di strappare un sor-
riso a un malato. I volontari non sono scelti a caso, ma spesso si tratta di
soggetti che hanno seguito un
corso, come ad esempio avviene
negli Stati Uniti (dove in materia si
è investito molto nell'ultimo
decennio).
In realtà tale metodo innovativo
non può essere propriamente defi-
nito un nuovo mezzo per curare le
malattie, si tratta piuttosto di un
sistema per rendere il periodo di
difficoltà legato al soggiorno in
ospedale un po' più leggero e, pre-
sumibilmente, più breve. Oggi i
clown hanno le porte aperte negli
ospedali occidentali e lavorano
anche come volontari in molte
zone di guerra.
In Italia i clown in corsia sono
ormai una presenza stabile da
numerosi anni in alcuni reparti,
come oncologia ed ematologia.
E pensare che Adams non aveva
alcuna intenzione di creare una vera terapia, egli ha addirittura affermato
recentemente di non sapere cosa sia con precisione la clownterapia, oltre
una parola che sminuisce un concetto.
"Il clowning è un contesto per tirare fuori l'amore in ogni situazione. Ora
ci sono professionisti, clown dottori.- riconosce Adams - Ma non devono
esserci regole che impediscano agli altri di portare gioia negli ospedali. Per
farlo non è necessario avere un diploma. È importante portare amore e
humor a un paziente - ha precisato - ma non basta. Fare business sulla
clownterapia è come fare business farmaceutico. La parola 'terapia' sminui-
sce tutto, non mi piacciono termini come musicoterapia, danzaterapia e
cose del genere.
Il vero scopo del medico - come affermato dallo stesso Adams - non è
curare le malattie ma prendersi cura del malato" e la sofferenza interiore è
altrettanto importante del dolore fisico.
LA CLOWNTERAPIA
di Alessandra Pennello


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