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Numero 6 del 2010

Spot! Pubblicità & dignità


Foto: Spot! Pubblicità & dignità
PAGINA 14

Testi pagina 14

Stereotipi ma anche cultura; vita realee caricaturale; discriminazioni e
ostacoli; immagini degradanti e respon-
sabilità etica; ineguaglianza e parità;
rappresentazione e rappresentanza; ses-
sismo e suddivisione tradizionale dei
ruoli; dignità e censura. Di questo e
molto altro si parla quando si affronta
il tema pubblicità, immagine e corpi
delle donne. La Risoluzione 2038 del
Parlamento europeo del 3 settembre
2008 sull'impatto del marketing e della
pubblicità sulla parità tra donne e uo-
mini recita che "considerando che la
pubblicità che presenta messaggi pub-
blicitari discriminatori e/o degradanti
basati sul genere; (che) gli stereotipi di
genere sotto qualunque forma rappre-
sentano ostacoli per una società moder-
na e paritaria, (e ) considerando che gli
stereotipi possono contribuire a compor-
tamenti che costituiscono altresì vettori
di identificazione e che (…) possono
contribuire fin dai primi anni di socia-
lizzazione del bambino a una discrimi-
nazione di genere che consolida il per-
petuarsi delle ineguaglianze tra uomo e
donna lungo tutto l'arco della vita e l'e-
mergere di comportamenti di segrega-
zione in base al genere, (…) invita gli
Stati membri a provvedere con idonei
mezzi affinché il marketing e la pubbli-
cità garantiscano il rispetto della digni-
tà umana e dell'integrità della persona,
non comportino discriminazioni dirette
o indirette né contengano alcun incita-
mento all'odio basato su sesso, razza o
origine etnica, religione o convinzioni
personali, disabilità, età o orientamento
sessuale, e non contengano elementi
che, valutati nel loro contesto, approvi-
no, esaltino o inducano alla violenza
contro le donne".
Anche supportate da queste conside-
razioni hanno preso il via una serie di
azioni di contrasto alle pubblicità lesive
della dignità della donna e l'UDI a mar-
zo ha lanciato "Immagini Amiche", una
campagna maturata nell'ambito della
mobilitazione avvenuta con la Staffetta
contro la violenza e con l'apporto delle
UDI territoriali. Risale a settembre del
2009 la prima delibera di un comune
italiano, quello di Niscemi in provincia
di Caltanissetta, che recepisce la risolu-
zione 2038/2008. Ha preso avvio in Si-
cilia la mobilitazione che ha portato già
parecchi comuni italiani ad impegnarsi
formalmente a non dare spazi pubblici
per messaggi che non rispettino le rego-
le del codice di autodisciplina nella
pubblicità. E' una partita nella quale
giocano vari fattori, da quelli puramen-
te etici a quelli economici, ed è un per-
corso che ha avuto una lunga gestazio-
ne. "Ci teniamo a sottolineare che non
intendiamo censurare, ma bensì contra-
stare l'uso di immagini che facciamo ri-
ferimento o minimamente supportino
gesti riconducibili allo stupro e al fem-
minicidio - Stefania Cantatore dell'UDI
di Napoli precisa gli intenti alla base
dell'iniziativa perchè la linea di confine
con il moralismo e l'ipocrisia è sottile e
non deve essere superata -. Non a caso
la nostra elaborazione trovò maggiore
definizione nell'ambito della campagna
'Stop femminicidio' dell'UDI nel 2005
ma il primo passo verso l'idea delle de-
libere lo facemmo quando nel 2001
chiedemmo a Rosa Russo Iervolino,
candidata sindaco, di dichiarare Napo-
li città libera da pubblicità lesiva e of-
fensiva delle donne. Sempre a Napoli
vincemmo la battaglia contro la pubbli-
cità di Radio Kiss Kiss, che ritraeva un
apparecchio radiofonico in mezzo alle
gambe di una donna. Capimmo che in-
tervenire nella normativa ci avrebbero
aiutato a prendere la parola nel mondo
della comunicazione contestando lad-
dove c'era sovrapposizione di un'imma-
gine femminile distorta o lesiva della di-
gnità". A questo punto la questione è
capire con quali criteri i comuni decide-
ranno di concedere o rifiutare uno spa-
zio pubblico. Le delibere approvate fan-
no riferimento alla risoluzione comuni-
taria ma ogni comune ha poi individua-
to differenti criteri sia per monitorare la
situazione sul territorio che per decidere
i criteri in base ai quali la moratoria po-
trà essere applicata. Il comune di Napo-
li, ad esempio, propone la costituzione
di un gruppo, coinvolgendo differenti
assessorati, di sensibilizzazione e di mo-
nitoraggio delle pubblicità e delle im-
magini commerciali. In Campidoglio si
è arrivati a deliberare in una data sim-
bolica, lo scorso 8 marzo, su richiesta
delle UDI cittadine (UDI Romana La
Goccia e UDI Monteverde) e il testo ap-
provato propone la costituzione di una
Commissione Tecnica da costituire pres-
so il Gabinetto del Sindaco che, insieme
giugno 2010 noidonne14
Pubblicità / 1
Nadia Angelucci
Il corpo pubblico delle donne
Elenco delle città
e delle province che, al 18
maggio, hanno recepito sul
proprio territorio la
Risoluzione 2038/2008
Niscemi (Caltanissetta)
Caltagirone (Catania)
Bastiglia (Modena)
Salerno
San Giovanni La Punta (Catania)
Sant'Agata Li Battiati (Catania)
Bologna
Napoli
Provincia di Cuneo
Mascalucia (Catania)
Cuneo
Piazza Armerina (Enna)
Palazzolo sull'Oglio (Brescia)
Viterbo
Francofonte (Siracusa)
Bagnacavallo (Ravenna)
Roma
Unione Comuni della Bassa Romagna
Carpi (Modena)
Barge (Cuneo)
Ferrara
Cotignola (Ravenna)
Minerbio (Bologna)
Ravenna
Conselice (Ravenna)
Frosinone
Sassari
Solarolo (Ravenna)
Fonte: Sito UDI nazionale
http://unionedonne.altervista.org/


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