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Numero 10 del 2014

Occhio alle (De)Generazioni


Foto: Occhio alle (De)Generazioni
PAGINA 14

Testi pagina 14

12 Ottobre 2014
Paola Marani, bolognese di San Giovanni in Persiceto di cui è
stata Sindaca per due mandati. Consigliera della Regione Emilia-
Romagna dal 2010, sta per chiudere questa esperienza causa il
voto anticipato dalle dimissioni del presidente Errani, e ha deciso
di non ricandidarsi.
Come valuta il lavoro svolto nella legislatura appena tra-
scorsa?
Impegnativo, prima di tutto per le continue emergenze, un dram-
ma quale il sisma del 2012 e la successiva ricostruzione, per tutte
le difficoltà che abbiamo affrontato dovute ad una profonda quan-
to ampia crisi economica e sociale. È stata anche una legislatura
profondamente segnata dalle ripercussioni legate ai costi della
politica e che possiamo definire di transizione,
perché gli importanti cambiamenti istituzionali
e costituzionali avviati a livello nazionale non si
possono certo dire conclusi.
Ci spieghi meglio, come vede la Regione
che uscirà dalle riforme?
La Regione Emilia-Romagna ha già assunto
da molti anni un ruolo complesso di program-
mazione, delegando la gestione delle politiche
territoriali prima alle Province poi alle forme
associative degli Enti Locali. Pertanto i nuovi
ruoli e funzioni, derivanti dalle riforme nazio-
nali come il superamento delle Province, qui
hanno già una fisionomia costruita dal basso,
cioè dalle Unioni e fusioni di Comuni che ab-
biamo promosso e incentivato, con l’obiettivo
prioritario non solo di realizzare un risparmio ma soprattutto una
maggiore efficienza ed efficacia dei servizi ai cittadini. La Regione
del prossimo futuro giocherà pienamente questo ruolo forte di re-
golazione, indirizzo e programmazione, facendo lavorare sempre
più in rete le istituzioni.
Pensa che le donne portino un valore aggiunto nell’ammini-
strazione e nel governo della cosa pubblica, in particolare nel-
le fasi di cambiamento?
Senz’altro.Voglio sottolineare due aspetti al proposito, partendo
dal lavoro straordinario che proprio in questa legislatura di tran-
sizione abbiamo svolto noi donne, facendo approvare in Assem-
blea una legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di
genere che pone precisi obiettivi di qualità al prossimo governo
regionale. La sua prima attuazione sta già nelle norme elettora-
li con cui voteremo a novembre: grazie alla parità in lista e alla
doppia preferenza di genere avremo una rappresentanza femmi-
nile molto più significativa che si impegnerà per l’attuazione delle
politiche di genere e, più in generale, per verificare l’impatto di
tutte le politiche di welfare. Perché - e vengo al
secondo aspetto - quella di volermisurarsi con
gli effetti concreti delle politiche sulla vita delle
persone è una vera e propria attitudine delle
donne, derivante dal carico familiare e socia-
le che anche solo culturalmente tutte viviamo
sulle spalle. Personalmente, dopo aver fatto la
Sindaca ho avvertito persino dolorosamente
la maggiore distanza del ruolo regionale dal-
le persone e ho sempre agito per colmarlo.
Per questa propensione alla concretezza e
alla correzione in base ai risultati, ritengo che
le donne siano in grado di gestire al meglio i
cambiamenti nell’interesse della comunità.
Parliamo di welfare. Nel quadro mutevole che
viviamo a tutti i livelli, pensa sarà possibile
garantire in futuro i diritti fondamentali come quello alla salute?
Il welfare è il terreno su cui vinceremo o perderemo tutti. Sui diritti e
servizi alla persona è davvero essenziale che si accorci la distan-
za tra politica e cittadini. L’Emilia-Romagna ha raggiunto risultati
straordinari di offerta sociosanitaria e li sta mantenendo grazie a
di Marta Mariani
LA POLITICA
COME SERVIZIO
ALLA COMUNITà
Una testimonianza di come può (e deve) essere vissuta un’esperienza amministrativa.
Intervista a Paola Marani


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