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Numero 3 del 2008

Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008


Foto: Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008
PAGINA 15

Testi pagina 15

noidonne marzo 2008 15
no vita al fenomeno - donne, clienti e
magnaccia - sono considerati alla stes-
sa maniera, ma anche nel regolamenta-
rismo più efficace si viene a creare un
'mercato grigio del sesso' a metà strada
tra quello regolamentato e quello spon-
taneo. Inoltre la gestione della rete di
case di appuntamento, i controlli di po-
lizia e quelli sanitari diventano alta-
mente costosi e inefficaci".
Fa discutere anche l'accettare o meno
la suddivisione della prostituzione in
volontaria o involontaria e coercitiva
"come si evince dal quadro normativo
olandese e, in maniera meno accentua-
ta in quella italiana", oppure credere
che la prostituzione sia sempre e co-
munque coercitiva "come si evince dalla
normativa svedese."
Nel corso degli anni, si sono susse-
guite Convenzioni e Dichiarazioni che
hanno posto l'accento sulla lotta contro
tutte le forme di violenza e di tratta nei
confronti delle donne e per rafforzare la
sanzionalibità del traffico di donne e
minori a scopo di sfruttamento sessuale.
Dalla Direttiva europea in favore delle
vittime dell'immigrazione illegale
(smuggling) e delle vittime della tratta
di esseri umani (traffiking), fino alla
"Convenzione per la lotta contro la trat-
ta di esseri umani", ogni paese ha dato
poi risposte diverse a seconda dei conte-
sti culturali.
In una pubblicazione Daniela Dan-
na evidenzia che considerare la prosti-
tuzione un "flagello sociale", "una risor-
sa", un "danno individuale", "un lavo-
ro", influenza le risposte di governo.
Nella recente relazione del Ministero
dell'Interno - Osservatorio sulla prosti-
tuzione e sui fenomeni delittuosi ad essa
connessi, vengono descritte azioni mira-
te alla prevenzione e alla repressione
della tratta, per garantire la tutela rea-
le delle vittime, ma anche azioni di
'orientamento culturale', per sensibiliz-
zare l'opinione pubblica alla coopera-
zione con le associazioni impegnate in
questo campo.
Il rapporto, che ha affrontato la que-
stione su un piano, discutibile, di allar-
me sociale, ha analizzato le modalità di
sfruttamento dei sodalizi albanesi, ru-
meni, bulgari, sudamericani, cinesi, e
ha evidenziato i fattori che spingono a
subire situazioni di sfruttamento (il de-
bito contratto per emigrare, la minor ef-
feratezza dei metodi di sfruttamento,
l'abitudine alla sottomissione delle vitti-
me reclutate con rapimento e con l'in-
ganno) e la condizione di sfruttamento
di molte donne e anche di minorenni so-
prattutto in alcune aree urbane.
Nell'ambito delle sue attività, nel-
l'Osservatorio si è discusso della Legge
Merlin come di un legge valida nel con-
testo attuale, ma con molte riserve.
"L'Osservatorio, mi pare, ha cercato ini-
zialmente di affrontare la questione del-
la prostituzione limitatamente ai feno-
meni criminali correlati, forse con l'idea
di trovare punti modificabili nella legge
Merlin, ma questo non può funzionare.
Le associazioni sia laiche che cattoliche
che si occupano del problema possono
fornire una valutazione molto comples-
sa sul nodo teorico e culturale che ri-
guarda i diritti delle persone. Il punto
cruciale è definire cosa si intende per
'reati' nella domanda e nell'offerta della
prostituzione, capire la complessità del-
l'argomento 'volontarietà' e i condizio-
namenti fortemente negativi dello sfrut-
tamento, le tipologie dei clienti e delle
situazioni, fermo restando l'impegno
contro la tratta e la riduzione in schia-
vitù" sostiene Vittoria Tola e continua
"la legge Merlin è di difficile superamen-
to, a meno di non scegliere un modello
totalmente diverso come quelli dell'O-
landa o della Svezia, perché a modo suo
è un '"monumento teorico' che non san-
ziona l'esercizio autonomo e volontario
della prostituzione riconsegnando dirit-
ti, libertà e responsabilità alle persone".
La Legge Merlin protegge chi la esercita
dagli sfruttatori; garantisce che i com-
portamenti dello stato non siano invasi-
vi e offensivi; colpisce le organizzazioni
criminali; tutela i minori; favorisce (in
teoria) percorsi di fuoriuscita e assisten-
za; promuove competenze nei servizi di
polizia. Afferma il Rapporto ministeria-
le che "la realtà attuale della prostitu-
zione è poliedrica e ciò deve essere posto
al centro dell'attenzione quando si ipo-
tizzano interventi normativi, ammini-
strativi o sociali.
Occorrono misure sociali che preven-
gano o impediscano l'ingresso in clan-
destinità, gli interventi devono riguar-
dare le prostitute e i clienti. Inoltre oc-
corre considerare il rapporto dell'opinio-
ne pubblica con il fenomeno, la tensio-
ne e la conflittualità soprattutto tra chi
vive in prossimità dei luoghi dove la
prostituzione è esercitata. Dunque la
protezione e integrazione delle vittime,
la prevenzione e il contrasto della trat-
ta non può prescindere da un'analisi
profonda di tutti gli aspetti e di tutti i
soggetti in campo.
il rapporto finale della Ricerca-azione sul traffico di donne
e sullo sfruttamento sessuale, i dati del Ministero
dell'Interno, le stime su un fenomeno complesso, più volte
descritto in termini clamorosi ma lontani dalla realtà
Nazionalità delle persone denunciate nell'anno 2006 per i reati di sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione (art. 3 legge 75/58). Dati dell'Osservatorio sulla prosituzione del Ministero dell'Interno


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