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Numero 3 del 2008

Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008


Foto: Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008
PAGINA 24

Testi pagina 24

marzo 2008 noidonne24
Chissà a quante di noi è capitato difrequentare corsi di formazione, ma-
gari senza troppe aspettative, e invece,
oltre al miglioramento delle competenze
hanno prodotto importanti rapporti di
amicizia e non solo. Questo è successo
ad un gruppo di giovani donne che nel
2003, dall'incontro in un corso di for-
mazione per "Redattrici on line con
competenze di genere" organizzato dal-
l'Associazione Orlando di Bologna,
hanno fatto nascere il progetto Comuni-
cattive. Da quella esperienza di forma-
zione, e dall'incontro umano e profes-
sionale, è nata l'idea di costituire un'as-
sociazione che si occupasse di comuni-
cazione di genere, con la prospettiva di
costruire le condizioni per avviare un
progetto imprenditoriale. Comunicatti-
ve si può quindi definire un esperimen-
to, che coniuga l'attivismo politico e
culturale nell'ambito delle pratiche fem-
ministe e di genere, con un'esperienza di
autoimprenditoria femminile, un vero e
proprio progetto lavorativo collettivo
che ha permesso di far convergere, in-
crociare e incontrare singoli percorsi in-
dividuali, trasformando la loro diversi-
tà in una ricchezza.
Nel 2005, mantenendo l'associazio-
ne per portare avanti progetti di auto-
produzione culturale e di volontariato,
nasce anche l'agenzia di comunicazione
Comunicattive Snc, composta da tre so-
cie tra i 26 e i 30 anni, ognuna con at-
titudini e competenze professionali dif-
ferenti, ma tutte interessate al campo
della comunicazione e dell'arte, con
particolare attenzione alle esperienze
sperimentali.
Poco dopo una quarta socia si unirà
al gruppo, portandovi il proprio entu-
siasmo e una lunga esperienza nel setto-
re della grafica pubblicitaria ed edito-
riale.
Comunicattive Snc fornisce servizi
diversificati: grafica, siti web, prodotti
audiovisivi, ufficio stampa, campagne
integrate di comunicazione, ideazione e
organizzazione di eventi culturali e
spettacolari.
Pensare ad una comunicazione in
un'ottica di genere sicuramente ci lu-
singa perché siamo consapevoli del-
Nell'universo delle politiche di genere il dibattito è aperto sulla "womenomics" ovvero su un approccio
che si fonda sulla constatazione che, senza un maggiore apporto alla produzione di ricchezza da parte del-
le donne, le economie non sviluppano appieno le loro potenzialità per cui ha recentemente scritto l'Eco-
nomist "le donne sono ora il più potente motore dell'economia mondiale".
In questa prospettiva se l'Italia riuscisse a raggiungere in un tempo ragionevole l'obiettivo di Lisbona del
60% di occupazione femminile, considerato che al momento siamo al 43,3% contro la media europea del
57,3%, il Paese raggiungerebbe nei mercati europei ed internazionali un ranking di posizionamento strategico e competitivo che potrebbe se-
gnare significativamente il nostro sviluppo, come d'altronde è avvenuto in quelle economie dove questo processo è stato avviato e dove si è re-
gistrato anche un aumento a livello demografico. Come dire che una società in cui la maggior parte delle donne ha un ruolo attivo nel mondo
del lavoro, ha maggiori possibilità di innestare un processo virtuoso di sviluppo dell'economia con ricadute significative anche in campo demo-
grafico.
D'altronde le donne, anche nel nostro Paese, costituiscono attualmente la parte più scolarizzata della società, una fonte di competenze e di
potenzialità che comunque, nonostante il varo di alcune, e non sufficienti politiche attive, continua ad essere poco occupata, sottooccupata e
a restare ai margini dei poteri politici e decisionali quando invece potrebbe contribuire ad avviare quella ripresa di crescita che, da molti anni,
resta, purtroppo, solamente una auspicabile ipotesi.
Infatti perché il mondo del lavoro possa aprirsi verso una maggiore occupazione al femminile è necessario cogliere primariamente un trend di
crescita alimentato non soltanto da fattori economici ma anche da una ritrovata stabilità politica, da un clima di collaborazione fra le forze po-
litiche e sociali, dal riaffermarsi di valori anche di ordine morale che necessitano, appunto, di essere nuovamente enfatizzati.
In questo 8 marzo 2008, mentre il Paese si appresta a votare un nuovo Parlamento in una condizione di precarietà verso il futuro forse più
percepita di quanto la situazione stessa lo sia in realtà, le speranze dell'universo femminile vanno certamente verso l'obiettivo di una piena oc-
cupazione, verso il varo di politiche che siano in sintonia con la womenomics per infrangere anche quell'alone di sfiducia che tiene attualmen-
te fuori molte donne dal circuito lavorativo e che non cercano lavoro perché sono convinte di non trovarlo.
Rita Casula
Il motore dell’economia mondiale
Imprenditoria? No, autoimprenditoria
Giovani al lavoro
Donatella Orioli


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