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Numero 3 del 2008

Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008


Foto: Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008
PAGINA 19

Testi pagina 19

li / Guida pratica alle nuove forme di vi-
cinato e vita in comune con allegato il
documentario "Vivere in cohousing", p.
192, ¤ 18,00 - Edizioni Aam Terra Nuo-
va. Il libro è stato presentato alla Città
dell'Altra Economia (Roma) in occasio-
ne di un incontro organizzato dalla neo-
nata Associazione E-Co-Abitare (www.
ecoabitare.org), associazione per la pro-
mozione di progetti di co-housing soste-
nibile. L'occasione è stata quella della
presentazione pubblica dell'associazio-
ne, che in pochi mesi ha avuto un gran-
de riscontro di contatti da parte di per-
sone che sono interessate ad approfon-
dire gli aspetti di questa che è non solo
una soluzione abitativa, ma anche e so-
prattutto un'occasione di condivisione e
relazione in cui la socialità e la colla-
borazione tra gli elementi coinvolti sono
un punto fondamentale.
Tre i pilastri dell'associazione: eco-
sostenibilità, comunità, progettazione
partecipata. Riciclo e risparmio energe-
tico, cooperazione, gestione dei conflit-
ti, comunità solidale sono alcuni degli
strumenti per creare un altro mondo
possibile, soluzioni concrete per trasfor-
mare le città in luoghi più umani.
Da quando sono nati i primi esperi-
menti di co-housing (fenomeno che ha
cominciato a svilupparsi trent'anni fa
nel nord Europa) "le donne hanno avuto
un ruolo importante. - dice Lietaert -. Il
'68 fu una fonte di ispirazione; nel cor-
so degli anni si è passati dall'esigenza di
vivere esperienze in comune a quella
della privacy. L'idea è partita dalle don-
ne, da quelle che erano rimaste senza i
mariti per diverse ragioni, magari con
bambini a carico". Nel libro vengono
messe a confronto diverse forme di co-
housing, vengono affrontati tutti gli
aspetti pratici e anche le problematiche.
"È fondamentale imparare a prendere
decisioni in gruppo attraverso il metodo
del consenso. Ci sono regole sociali che
i cohouser devono conoscere e devono
saper utilizzare al meglio, fondate sul ri-
spetto, sulla capacità di diminuire le
tensioni e sulla rielaborazione dei con-
cetti di minoranza e maggioranza".
Per il successo e la fattibilità di que-
sto tipo di esperienze, in alcuni Paesi e
anche in Italia il tentativo è quello di
coinvolgere istituzioni locali ed enti
pubblici, progettare gli spazi a partire
dai bisogni, porre massima attenzione
al riciclo, alla riparazione di oggetti, a
momenti di condivisione e a progetti so-
cioculturali. In un contesto simile, sono
fondamentali elementi quali l'aiuto in-
formale, il superamento dell'iper-indivi-
dualismo delle nostre società, la volon-
tà di affrontare temi cruciali, tutte cose
che richiedono tempo e impegno.
"C'è dietro il desiderio di vivere in
maniera piena, senza essere schiacciati
dai tempi - sostiene la Presidente di E-
Co-Abitare, Susy Pirinei -. C'è un grande
bisogno di avere tempo per sé e per so-
cializzare, migliorare la qualità della
vita e delle relazioni instaurando rap-
porti di fiducia e conoscenza reciproca.
Io credo che le donne possano favorire il
co-housing perché questo modo di abi-
tare ci consente di essere meno isolate,
di costruire nuovi spazi sociali e cultu-
rali, di proporre fattivamente esperienze
di cambiamento, di spingere verso stili
di vita ecologici, dove le donne siano
protagoniste del cambiamento che pro-
pongono. In particolare, alle donne
mamme, il co-housing può favorire la
gestione delle bambine e dei bambini,
creando le condizioni di un rapporto so-
lidale, paritario e di fiducia tra i co-
houser che naturalmente si riflette sull'e-
ducazione dei figli".
noidonne marzo 2008 19
la coabitazione è una risposta contemporanea ad
un bisogno antico di supporto e collaborazione... tra
vicini di casa
"[…] io vi propongo il lentius,
profundius e soavius, cioè […], più
lenti invece che più veloci, più in
profondità, invece che più in alto e
più dolcemente o più soavemente
invece che più forte, con più ener-
gia, con più muscoli, insomma più
roboanti. Con questo motto non si
vince nessuna battaglia frontale, pe-
rò forse si ha il fiato più lungo"
(Alex Langer)
CULTURA DEL RISPETTO
UN PROGETTO DELL'ASSOCIAZIONE
OSSIGENO ONLUS
Secondo l'ISTAT, il fenomeno della violenza in Italia si declina al plurale: vio-
lenza di genere, in ambito familiare e nelle relazioni affettive, abusi sessuali sui
minori, stalking, violenze fisiche e psicologiche verso soggetti di diverso orien-
tamento sessuale o membri di minoranze etniche e culturali.
Il progetto dell'Associazione OSSIGENO onlus intende affrontare il fenomeno
delle violenze attraverso la diffusione della cultura del rispetto. Svilita, resa ba-
nale, la parola "rispetto" oggi appare svuotata di significato: è urgente quindi ri-
valutarla e utilizzarla come antidoto alle violenze che sembrano regolare le re-
lazioni interpersonali.
Il rispetto è il limite alle libertà individuali, elemento essenziale per la convi-
venza civile, e postula regole condivise per salvaguardare la minoranza dalla
maggioranza e la libertà del singolo rispetto al proprio gruppo di appartenen-
za. Capire la qualità del rapporto tra uomo e donna, i conflitti intergenerazio-
nali, le diverse culture, il rapporto con la violenza, la formazione dei processi di
esclu-sione, o d'involuzione, o di atteggiamenti e comportamenti verso coloro
che sono percepiti come "diversi" per sesso, orientamento sessuale, etnia, reli-
gione, pro-venienza geografica, condizione economica e professionale, condi-
zione fisica e mentale: questo è lo spazio educativo in cui occorre intervenire
per offrire agli adolescenti la consapevolezza, responsabile e solidale, della lo-
ro appartenenza ad una comunità.
Il progetto dell'Associazione OSSIGENO offre a 7.000 studenti, dai 14 ai 18
anni di 6 città e 4 Regioni, insieme a docenti e famiglie, una chance per discu-
te-re sull'esigenza di proporre nuovi modelli di convivenza fondati sull'ugua-
glianza delle persone e sui valori della laicità e della democrazia.
Il filo conduttore è, dunque, il rispetto e i suoi valori. E la scuola pubblica, ob-
bli-gatoria, pluralista e laica, è chiamata a condividere il progetto attraverso l'e-
ducazione al rispetto per i cittadini di domani, garantendo un'occasione stra-
ordinaria per confrontarsi, per conoscere e conoscersi e scoprirsi tutti membri
della stessa specie: l'umanità.
Isa Ferraguti


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