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Numero 7 del 2012

Sportive per passione


Foto: Sportive per passione
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Testi pagina 9

nere umano”; e Carl GustaVJung rac—
comandava: “Per ristabilire l’equilibrio
non solo dell’individuo ma anche
della società, l’attenta considerazione
dei fattori psichici è importante, al-
trimenti le tendenze distruttive prendono facilmente il so-
pravvento”. E allora attenzione: slogan come “omicidio
di Stato” e simili possono scatenare, come già negli USA,
la violenza nascosta di chi, mosso da un pre-giudizio gra-
nitico come un dogma, sordo ad ogni argomentazione,
convinto incrollabilmente della bontà dei suoi ideali, sen-
te di dover compiere una missione. Che si fonda sull’in-
coerenza, altro tratto tipico della paranoia: sono ostile al—
l’aborto ma anche alla prevenzione. E di fronte alle gra-
vidanze indesiderate, alla tentazione di rinunciare alla ma-
ternità? Poiché ascoltare e fare uno sforzo di compren-
sione può mettere in crisi le certezze su cui si fonda l’au-
tostima, la questione viene risolta nel modo più sempli-
ce, automatico, monetizzandola: alla futura madre viene
offerto un modesto e temporaneo sussidio lasciando in-

O
1 E di Catia lori



tendere che un essere umano degno
di questo nome può rinunciare alla
maternità solo per ragioni economi-
che. In caso contrario la donna si au—
todefinisce una capricciosa irre-
sponsabile, una lussuriosa, una donnaccia, insomma
una creatura priva di morale che può giungere all’infan—
ticidio. Certamente fra i partecipanti alla Marcia per la Vita
erano presenti quelli che R. Girard chiama “persecutori
ingenui”: “I persecutori ingenui non sanno quello che fan—
no. Sono troppo provvisti di buona coscienza per in-
gannare scientemente”. Ma non possiamo definire così né
Alemanno, in testa al corteo, ne i rappresentanti di Mi—
litia Christi o Forza Nuova, due movimenti neofascisti che
cercano di ripulire con l’inno alla Vita le stragi compiu-
te dagli ideologi di cui sono nostalgici, rappresentanti di
una cultura maschilista che, strumentalizzando la gino-
fobia della Chiesa cattolica, vuole ricondurre le donne alla
subordinazione e al servilismo che dominava l’Italia al tem—
po delle “case chiuse” e dell’aborto clandestino. I



PRETENDERE.

SEMPRE E COMUNQUE

iviamo in un contesto sociale in cui

pare necessario sgomitare e farsi

largo per far sentire la propria
voce. Per riuscire a farsi ascoltare, sem-
plicemente. Ma il rispetto si deve preten-
dere, sempre e comunque. Quando, spe-
cie come donne, ci sentiamo trattate
come oggetti di piacere o come bambine
da prendere per mano o a cui imporre
qualcosa, il rispetto della nostra unicità va
a farsi benedire. Quando il 'capo’ ci cam-
bia il posto oberandoci di compiti e nep-
pure ci avverte, il collega urla al telefono
mentre stiamo lavorando, ci sentiamo
brutalizzate. È come se qualcuno ci pri-
vasse di quella libertà interiore impre-
scindibile per vivere le nostre ore in ma-
niera intrinsecamente umana e dignitosa.

Essere protagoniste della nostra vita com-
porta proprio che ci si garantisca in ogni
relazione quella quota di rispetto che ci cir-
conda di serena accettazione del nostro
valore di persone e in seconda battuta di
donne. La fretta, l'anonimato urbano, la
paura diffusa allentano i cordoni della no-
stra capacita di difendere i nostri confini
impedendo agli altri di invadercl o di so-
praffarci impunemente. Stiamoci attente
perché le soglie di superamento del tol-
lerabile si abbassano sempre più, espo-
nendoci a una violazione della privacy, a
una dipendenza emotiva che umilia le no-
stre capacità. Il rispetto vero che dobbia-
mo a noi stesse mina la sana capacita di
affermare noi stesse,di riuscire a dire ciò
che si pensa senza troppi timori. E il po-

tere di dire sia ciò che ci arricchisce e dire
no a ciò che ci depaupera aumenta la no-
stra soglia di rispettabilità. Spesso ci tro-
viamo a esigere garanzie ma cercando
troppa sicurezza costruiamo da noi stes-
se la nostra prigione e ci troviamo sempre
più vulnerabili. Ecco perché dobbiamo
imparare a farci rispettare, restando fedeli
a noi stesse, ammettendo le nostre de-
bolezze e facendo sentire la nostra voce.
Prendetevi cura di voi e sentitevi a vostro
agio ovunque, accettate i complimenti
degli altrizanche chi si crede una pezzo di
carbone può trasformarsi in un diamante
raffinato di inestimabile valore.

noidonne | luglio—agosto | 2012



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