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Numero 7 del 2012

Sportive per passione


Foto: Sportive per passione
PAGINA 5

Testi pagina 5

LEGGE 194
E DINTORNI

l mese scorso con una sentenza la Corte Costi—
tuzionale ha respinto un nuovo attacco alla
legge 194, che quindi continua a resistere no-
nostante le numerose e continue insidie di cui
è oggetto.
Un giudice tutelare di Spoleto, investito dalla Asl circa
la richiesta di una minorenne di interrompere la gra—
vidanza, ha fatto riferimento ad una sentenza della
Corte di giustizia dell’Unione Europea per sollevare la
questione classica, cioè che l’embrione è un “essere
provvisto di una autonoma soggettività giuridica” e
quindi da tutelare. La Corte Costituzionale ha con-
fermato in sostanza i precedenti orientamenti, e cioè
che “non esiste equivalenza fra il diritto non solo alla
vita ma anche alla salute proprio di chi è già persona,
come la madre, e la salvaguardia dell’embrione che
persona deve ancora diventare”, ma nel merito la de-
cisione ha riguardato il ruolo del giudice tutelare che
“non partecipa alla volontà abortiva della minorenne,
ma deve solo verificarne l’adeguata maturità”. Dun-
que ancora una volta l’impianto della norma che re-
golamenta l’interruzione volontaria di gravidanza,
oltre trenta anni fa frutto di equilibri culturali e poli-
tici e anche del buon senso, respinge i tentativi di col-
pirla sul piano giuridico.
Il fatto che una giurisprudenza consolidata costitui-
sca un collaudato argine contro gli estremisti della
Vita a scapito delle donne non può essere di conforto
né ci consente distrazioni perché questa trentennale
guerra di trincea è combattuta su vari fronti. L’esem-
pio degli obiettori di coscienza è emblematico: il loro
numero è talmente alto da impedire la reale e piena
attuazione della legge 194, e lo abbiamo documentato
nel numero di aprile di ‘noidonne’. Il 93 % di obiettori
di coscienza nel Lazio, come ha denunciato LAIGA a
seguito di una sua ricerca di cui diamo conto in que-
sto numero, conferma che la situazione ha abbon—
dantemente superato il livello di guardia. Se non si

porrà argine normativo e politico a questa alluvione
di obiezioni, tra non molto le interruzioni volontarie
di gravidanza non sarà più possibile praticarle. O me-
glio, non le si potrà fare nel rispetto della legge. La
clandestinità, come si sa, offre spazi illimitati e sap-
piamo che le donne non scelgono di portare avanti
gravidanze o di amare i propri figli per obbligo di
legge. Quello che sorprende in tale e tanto accani-
mento, che con la scusa della difesa della vita intende
in realtà colpire le donne e la loro libertà di scelta, è
l’immobilità rispetto all’obiettivo. In trenta anni il
mondo si e rivoluzionato. Dalla politica alle modalità
di comunicare e di viaggiare, dalla crisi dell’ecosistema
alla globalizzazione delle merci e delle persone, tutto
è cambiato in modo radicale e profondo. Paesi che
erano considerati in via di sviluppo sono diventati gi—
ganti. Siamo nel pieno di una tempesta finanziaria e di
una crisi economica senza fine... e loro sono sempre
lì, con gli stessi argomenti e impegnati ad insidiare in
modo più o meno strisciante la legge 194. Perenne
centro del mondo e delle loro ansie vendicative. Dei
due nodi cruciali della modernità, produzione e ri—
produzione, non riescono a vederne che uno, accecati
come sono da un furore ideologico insensato e cru-
dele. Se vogliamo sperare in un futuro di civiltà e di
vita dignitosa per miliardi di persone possiamo im-
maginarlo solo nei nuovi equilibri che economia e di-
ritti umani sapranno individuare. La sfida è immensa
e in ballo ci sono milioni di vite, presenti e pulsanti,
che chiedono oggi cibo e speranze. La sfida e epocale
e sappiamo che se la supereremo non sarà certo con la
collaborazione di chi ha ibernato i propri interessi e il
punto di osservazione del mondo. Il futuro che vo-
gliamo immaginare e costruire è libero da integralismi
o dittature tanto economico—finanziarie quanto ideo-
logiche. Ed è l’unico futuro possibile e auspicabile. I

Tiziana Bartolz'm'

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noidonne | Luglio—agosto | 2012 o


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