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Numero 7 del 2012

Sportive per passione


Foto: Sportive per passione
PAGINA 30

Testi pagina 30

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La magia
e l’eleganza
della tenacia

Testo e foto di Maria Elisa Di Pietro









HIa HIa lancia conchiglie e snocciola nozioni di nume—
rologia per predire il futuro, accovacciata sul piazzale, al-
l’ombra di una pagoda. Se la Birmania avesse un volto,
sarebbe il suo: sguardo magico, lineamenti raffinati,
carnagione chiara e luminosa come la madreperla del pet—
tine che trattiene i capelli d’ebano dietro la nuca. Le lab-
bra socchiuse accennano un r,
sorriso da cui traspare il fa- 5; ‘7‘
scino irresistibile delle orien-
tali. Sul viso tracce di tha-
naka, impasto profumato
con proprietà cosmetiche e
protettive, ottenuto dalla
corteccia della palma di Tod-

dy e stemperato tracciando
decorazioni con le dita.

Aung San Suu Kyi è solo la
più nota e carismatica tra le
donne birmane (48,5% su

un totale di oltre 50 milioni
persone) che svolgono un
ruolo fondamentale per il
paese e la cui condizione è
poco conosciuta. Sono le
prime vittime del regime e
sopportano ancora violenze e difficoltà. Molte hanno su-
bito la detenzione per l’impegno politico e socio-cultu-
rale, oppure discriminazioni per l’appartenenza a mino-
ranze etniche (35 % della popolazione, su un totale di 135
etnie). JournaI-Gyaw Ma Ma Lay, la figura più eminen-

i noidonne | Luglio—agosto | 2012





te della letteratura birmana moderna, scrittrice, giorna-
lista ed editrice, ha lottato come femminista e nazionali—
sta contro il colonialismo inglese, l’imperialismo giap-
ponese e il regime militare ed è morta in prigione a 65 anni
nel 1982. Con l’amnistia del 2011 è stata liberata una tren-
tina di detenute politiche, tra cui Su Su Nway, 41 anni,
la prima a vincere una causa contro la legge sul lavoro for-
zato, ma incarcerata come attivista politica e sindacale, per
ritorsione. Le donne Karen e Kachin hanno perso tutti i
diritti e più di cento sono state violentate e uccise negli
ultimi anni del conflitto etnico aperto dal 1948.

Apparentemente fragili, tuttavia determinate, le birma-
ne sono le più indipendenti delle donne asiatiche, perché
hanno sempre goduto di uno statuto sociale e giuridico
privilegiato, moderno anche rispetto all’Occidente. La na-


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