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Numero 12 del 2009

Femminsmo: parliamone


Foto: Femminsmo: parliamone
PAGINA 14

Testi pagina 14

dicembre 2009 noidonne14
Oggi le protagoniste femminili di mol-te pubblicità o programmi TV sono
sguaiate, artefatte, macilente, squinter-
nate (vedi la foto in cui due donne, con
facce patibolari, sniffano strisce bian-
che. Cocaina? No, spalline di vestito
scollato). Guardare il documentario 'Il
corpo delle donne' di Marco Malfi e Lo-
rella Zanardo e, di seguito, l'archivio di
Ico Gasparri, che da un ventennio foto-
grafa la cartellonistica stradale, lascia
l'amaro in bocca. Saranno mai in grado
le femmine rappresentate di svolgere
una qualche funzione, al di là della sol-
lecitazione sessuale del maschio, che
avrebbe anche un suo senso se altrimen-
ti contestualizzata? Eppure, in Italia in
particolare, non ci si ribella. Perché? È
una delle domande che ci si è posti nel
corso della tavola rotonda 'Corpi in sce-
na: quale immagine di donna ci pro-
pongono i media?' che si è tenuta a Mi-
lano il 29 ottobre, in Università Cattoli-
ca. Era l'ultima puntata di un ciclo sul-
le tante forme che assume oggi la vio-
lenza contro le donne, organizzato dal-
le associazioni DonneInQuota e Amiche
di ABCD, con il sostegno della Provin-
cia di Milano e dei comitati per le pari
opportunità delle Università Statale e
Bicocca. Articolato in quattro momenti
di confronto e dibattito (che hanno avu-
to luogo, nell'ordine, in Statale, dove si
è parlato di violenza legale e psicologi-
ca, in Bicocca, di quella, doppia, verso
le donne migranti, e in Bocconi, delle
discriminazioni di carriera e remunera-
zione), si è concluso in Cattolica con la
violenza nella comunicazione. Che la
rappresentazione mediatica delle donne
sia spesso grottesca è emerso, oltre che
dalle immagini proiettate, anche dai
primi risultati di una ricerca internazio-
nale a cui ha partecipato il Centro per
lo studio della moda e della produzione
culturale dell'Università Cattolica, rela-
tiva all'impatto delle pubblicità di mo-
da sulle studentesse universitarie. Le ita-
liane, di età compresa tra i 18 e i 24 an-
ni, hanno compilato quasi 3.000 que-
stionari, esprimendo giudizi molto seve-
ri su alcune delle foto proposte alla loro
valutazione, soprattutto per i riferimen-
ti sessuali troppo espliciti e volgari. Il
lavoro ha anche fornito lo spunto per
ragionare su un tema d'attualità: le im-
magini di moda influiscono sulla perce-
zione di sé? Si spererebbe non più di tan-
to, perché quelli proposti sono idealtipi
femminili molto conservatori: la donna
oggetto, la donna bambina, la donna
bambolina, la donna-maschio in carrie-
ra. Ma molti studi, soprattutto america-
ni e inglesi, sostengono che in effetti le
ragazze a quelle si ispirano per costruir-
si un aspetto che ne aumenti l'autosti-
ma. Dunque non si tratta solo di rap-
presentazioni dei canoni contemporanei
di bellezza e di eleganza (sic!) ma, al-
meno in parte, di condizionamenti e im-
posizioni. Per esempio la magrezza e la
giovinezza sono diffusamente promosse
come ingredienti necessari della bellez-
za. Abbiamo allora cercato di verificare
come e quanto l'importanza attualmen-
te attribuita all'estetica del corpo (fem-
minile e non solo) influenzi umori e
comportamenti. Siamo partiti dalla do-
manda 'Ti sembrano belli i corpi che ap-
paiono nelle pubblicità?' e abbiamo ve-
rificato che le risposte 'molto' e 'moltissi-
mo' arrivano al 69,3%, mentre i 'per nul-
la' o 'poco' sono il 9,7%. Alla domanda
successiva: 'Ti piacerebbe assomigliare
ai modelli della pubblicità di moda?', la
somma delle risposte 'abbastanza, mol-
to, moltissimo' raggiunge il 71,2%.
Ma questa dichiarata ammirazione
potrebbe non avere particolari ricadute
pratiche. Per la serie: loro sono bellissi-
mi, mi piacerebbe esserlo anch'io, ma ci
sono cose più importanti nella vita. In-
fatti alla domanda: 'Se potessi scegliere,
quale di queste caratteristiche vorresti
avere? Indicane tre', la graduatoria del-
le risposte vede, al primo posto, avere
successo nel lavoro (56,5%) e poi, nel-
l'ordine, essere brillante e intelligente
(42,5%), avere successo in amore
(35,6%), fino al 7,2% di essere solidale
e generosa. Tutte cose che si possono
realizzare anche con una dotazione fisi-
ca non sbalorditiva. Riferimenti alla
bellezza ce ne sono pochi: un 18,8%
vorrebbe essere attraente e solo il 6,7%,
sexy. E questo nonostante alla doman-
da: 'A cosa credi gli uomini diano mag-
gior importanza in una donna? Scegli
tre aspetti', le risposte siano: essere at-
traente (80,6%), simpatica e gentile
(54%), sexy (51,1%), brillante e intelli-
gente (39,7%), una brava persona
(18,6%), una brava professionista (solo
il 2,7%). (Sarebbe interessante verificare
con gli uomini). Le donne dunque pen-
sano che per i maschi conti molto la bel-
lezza, ma sostengono di non preoccu-
parsene troppo. Sarà vero?
Torniamo al corpo. Alla domanda:
'A quali aspetti delle tua immagine fisi-
ca attribuisci più valore?', la fiducia nel
buonsenso delle ragazze si consolida. La
risposta più frequente è: essere in ordine
e avere un aspetto curato (76,1%), cosa
che per fortuna è alla portata di tutte.
Praticamente introvabile un
“ritratto di signora”
Mi vedi / Ti vendo
Paola Chessa Pietroboni


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