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Numero 4 del 2012

Obiettori. Di coscienza?


Foto: Obiettori. Di coscienza?
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Testi pagina 11

era facile per gli altri, vederlo. Per tutti, io ero prima di tut-
to la malata Lola e questo, per me che non avevo ancora co-
struito le mie difese, mi faceva sentire più malata ancora.
La malattia, la solitudine, la maternità negata mi avevano
rinchiuso in una gabbia di muta disperazione, dietro la ten-
da che mi separava da quel mondo che non sentivo più mio.
Oggi che ho riaperto quella tenda, mi rendo conto che an-
che quella disperazione non era un grido di morte, ma un
urlo di vita. Un urlo che non si era mai spento, e che ma-
turava dentro di me per esplodere e farmi muovere.
Certo, senza la “restituzione” ed il recupero di mio figlio
non sarebbe successo nessun movimento. Senza di lui sa-
rei un naufrago e basta.

Poi, grazie al suo calore ho ripreso a navigare. Ho riaperto
la porta al mondo e ho visto entrare tante persone che si ag-
giungevano agli affetti insostituibili ed alla cura della mia fa—
miglia e cominciavano a formare una rete che mi protegge-
va, mi dava calore, che forse addirittura prendeva calore da
me, che restituivo la forza che mi dava. Ho trovato lo slan-
cio per raccontare me stessa, intuendo che per chiedere di
essere capita devi prima tu aprirti per farti capire.

Ho smesso di prender—
mela con Dio, capovol—

HO CAPITO’ gendo la rabbia e com-
E HO DECISO prendendo che non era
Dio la mia malattia, ma

DI FAR CAPIRE! che addirittura la malat-
CHE PRIMA tia poteva essere il mio
Dio. Già, la malattia mi

CHE UNA MALATA toglieva tanto, ma non mi
IO S ONO poteva togliere la voglia e

la capacità di amare, po-

UNA PERSONA teva addirittura essere

un’opportunità di vita.
E così, le dolcezze del
passato ho cominciato vederle non solo come doni sottratti
ma anche come beni comunque ricevuti. E rispetto al pre-
sente ho pensato che, se tanto per me era impossibile, tan-
to ancora era possibile da realizzare.
Per questo, e con la spinta decisiva di qualche amicizia spe-
ciale, ho aperto una corrispondenza con una scuola, ho scrit-
to tre libri, ho accettato di essere guardata, fotografata, fil-
mata, perfino intervistata, ho ripreso ad uscire riuscendo
anche a rivedere il “mio” mare di Vietri, ho ospitato a casa
mia feste ed incontri, ho perfino organizzato spettacoli tea-
trali.
Insomma, è avvenuto quello che a qualcuno piace chiamare
“l’effetto cerino”: in piena luce, un cerino acceso sembra
che non faccia luce. . .ma. .. nel buio di una stanza. . .quan-
ta ne sa fare! E allora, da cosa dipende non vedere la sua
luce, dal cerino o da noi?
Ecco, le ciglia, la volontà, l’amore, la spinta degli affetti, mio
figlio, la mia testardaggine, la mia sensibilità di persona e di
donna, la voglia di vivere: questi sono stati i miei cerini.
E chiamateli solamente cerini. ..

Lolita D’Arienzo
(con la collaborazione di Franco Bruno Vitolo)

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di Barbara Bruni >

LONDRA: GIARDINI VERTICALI

A Londra arrivano i “giardini verticali" per combattere Io
smog. Si tratta di muri verdi applicati a normali, grigie fac-
ciate di vecchi edifici. Attraverso il fogliame è possibile as-
sorbire anidride carbonica, purificando così l'aria circo-
stante.

Esistono già diversi esempi di questo rivoluzionario si-
stema anti-inquinamento nel mondo e a Londra uno dei
più riusciti si trova sul lato della stazione della metropo-
litana di Edgware Road. I| “muro verde" di 200 mq vie-
ne costantemente monitorato dall’Imperial College di Lon-
dra, che analizza i campioni di foglie per scoprire quan-
to particolato viene assorbito.

BALENE STRESSATE

Secondo uno studio pubblicato su “Proceedings B" e con-
dotto nella Baia di Fundy (Canada), le balene del Nord
Atlantico sarebbero talmente sensibili al rumore da aver
cambiato la loro modalità di chiamata. Le balene sareb-
bero stressate dal rumore delle eliche delle navi che at-
traversano gli oceani (aumentata di 10-12 decibel rispet-
to agli anni ’60). Le eliche dei motori emettono, infatti,
suoni che presentano la stessa frequenza di quelli usati
dai cetacei per comunicare. I ricercatori hanno misurato
il livello degli ormoni dello stress nelle feci di questi ani-
mali, riscontrando quantità più elevate nelle aree a
maggiore densità di navigazione.

GIRO WEB NELLA BARRIERA
CORALLINA

Presto sarà possibile “fare un tuffo" nella Grande Barriera
Corallina australiana, con un semplice click!

Dopo aver fatto passeggiare per le strade delle principali
città del mondo, Google ha infatti stipulato un accordo con
alcuni istituti di ricerca e tramite Google Earth sarà pos-
sibile navigare attraverso 50mila fotografie come se si fos-
se immersi nell'oceano. Le immagini verranno catturate
a bassa profondità con una speciale videocamera che si
muoverà a 4 km/ora, scattando fotografie a 360 gradi ogni
4/6 secondi, in 20 siti lungo i 2300 chilometri della bar-
riera. Per le immagini più profonde si utilizzeranno inve-
ce dei robot sottomarini.

LOTTA AGLI ACARI

Non basta uccidere I'acaro per eliminare I’allergia. E poi-
ché sono le loro feci a creare problemi la soluzione non
si trova in uno spray, ma in una serie di accorgimenti che
gli allergici dovrebbero seguire quotidianamente:
Cambiare le federe del letto tutti i giorni poiché è proprio
durante la notte, con la forfora dei capelli e l'umidità, gli
acari si nutrono e riproducono

Cambiare le lenzuola almeno una volta ogni 10 giorni; oc-
corre Iavarle ad alte temperature (almeno 70°C) e farle
asciugare bene prima di riporle

Lavare i capelli cura almeno un paio di volte alla settimana
Far arieggiare la camera da letto

Non poggiare i vestiti sul letto

Praticare attività sportive; le mucose degli allergici ten-
dono a ristabilirsi grazie all'effetto vasocostrittore del-
l'attività Evitare alimenti allergizzanti come i crostacei
(eventualmente, mangiarli di giorno).

noidonne | aprile | 2012

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