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Numero 3 del 2012

D come differenti


Foto: D come differenti
PAGINA 45

Testi pagina 45

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personaggio che incarna l’equilibrio e la mediazione fra le
parti, la modernità laica ed accogliente contro la follia del-
l’odio e della guerra. La forza e la saggezza antica delle don—
ne sono racchiuse nel cinema della Labaki, che ha appre-
so dall’esperienza personale i danni enormi della guerra,
di tutte le guerre, e la capacità di resistenza e ricostruzio—
ne delle donne. Un film potente e leggero al tempo stes-
so, contro ogni fondamentalismo.

P0 L I SS E

Premio della Giuria al festival
di Cannes 2011, il film Polisse,
della giovane ed attraente re-
gista-attrice francese Mai'wenn,
racconta, con ritmo concitato
e in presa diretta, le vicende di
un gruppo di agenti di Polizia
della Sezione Protezione Mi—
nori: violenze, pedofilia, mal-
trattamenti, incesti, case-fami-
glia ed ospedali, ragazze—madri,
rapimenti e adolescenti difficili. Tutto questo lascia tracce
indelebili sulla psiche, sentimenti e vita privata degli stes-
si agenti e, per ogni bambino salvato, sembra dire il film,
si paga un prezzo. Il lungo lavoro di preparazione svolto da
Maîwenn con i suoi attori, sottoposti ad un lungo training
con un poliziotto della Sezione Minori ha prodotto ottimi
frutti: il film è autentico, crudo, brillante, usa un gergo pe-
sante rna assolutamente credibile: sembra di essere lì, an-
che noi con il fiato sospeso, a cercare di salvare l’ennesimo
ragazzino in difficoltà, ad interrogare l’ennesimo padre so-
spettato di violenza. Contemporaneamente scorrono le vite





dei poliziotti, fra nuovi amori, separazioni, depressioni, ami-
cizie, litigi e qualche evasione.

IL SENTIERO

Il secondo lungometraggio della regista Jasmila Zbanic,
originaria di Sarajevo, non delude coloro che avevano ama-
to Grbavica, I] segreto di Esma, film con cui si aggiudi—
cò l’Orso d’Oro alla Berlinale nel 2006. In bosniaco il ti-
tolo originario NaPutu, II sentiero, significa “essere in cam-
mino verso una meta”, dunque ha una valenza spiritua—
le, ma può essere riferito anche ad un bambino che sta
per nascere, in cammino verso la nascita. La storia di una
coppia moderna, Luna e Amar, in cammino sullo stesso
sentiero d’amore e condivisione, fino ad un imprevedi-
bile punto di svolta, è lo spunto per parlare delle aber-
razioni di ogni fondamentalismo e fanatismo (qui incar—
nato dal gruppo religioso dei ‘wahhabiti’), che sostitui-
scono le regole ed i precetti esteriori alla vera comunio-
ne fra individui. Luna vedrà il suo compagno Amar, re—
duce dalla guerra, disoccupato e bevitore, trasformarsi a
poco a poco, dopo l’incontro con un vecchio compagno
d’armi, in un convinto seguace di una setta islamica, che
impedisce all’uomo di stringere la mano a una donna e
di avere rapporti prematrimoniali con lei. La situazione
fra i due giovani si andrà deteriorando a poco a poco.

LA CHIAVE DI SARA

Tratto dal best—seller della scrittri—
’ ce Tatiana de Rosnay, dal titolo ori-
ginale “Elle s’appelait Sarah”, que-
sto film ricostruisce la storia di una
_ famiglia e di una casa che nascon-
de un terribile segreto, a seguito del
rastrellamento del Vélodrome
' d’Hiver - il più imponente che
ebbe luogo in Francia durante la se-
conda guerra mondiale - luogo
che ospitò migliaia di ebrei parigini in condizioni disu-
mane prima che venissero deportati nei campi di con-
centramento. La stessa polizia francese — oltre 9.000 tra
gendarmi e poliziotti - venne mobilitata per partecipare
all’odiosa operazione dal regime di Vichy, nel 1942. Ju-
lia Jarmond, una giornalista americana naturalizzata in
Francia, che sta scrivendo un servizio sui fatti del
Vél’d’Hiv per il suo giornale, s’imbatte in una pista che
cambierà per sempre il suo destino, attraversato da quel
momento, da un filo rosso che la condurrà fino a Sara, at-
traverso una serie di ricerche, riconoscimenti e rivelazioni
che porteranno Julia a scegliere una strada indipenden—
te da quella del marito. Ennesima grande interpretazio-
ne dell’attrice inglese Kristin Scott-Thomas.

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