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Numero 3 del 2012

D come differenti


Foto: D come differenti
PAGINA 15

Testi pagina 15

nizzeremo nostre iniziative specifiche. Bisogna sempre ri-
cordare che il lavoro ola sua mancanza per le donne si-
gnifica tante altre cose e noi non ne possiamo dimenticare
nessuna, a cominciare da quello “ di cura” e dalle relazioni
che ne scaturiscono e che sono fondamentali”. Eccoci dun-
que al problema, irrisolto, della democrazia paritaria, da
sempre all’attenzione dell’UDI.

“Le decisioni politiche avrebbero bisogno di una pre-
senza paritaria delle donne ovunque si decide come di-
ceva lo slogan della Campagna SOESO che molte e molti
hanno assunto, spesso dimenticandone la maternità.
L’UDI è partner di Noi Rete Donne per l’accordo sulla
democrazia paritaria e per influire sulla riscrittura, se mai
avverrà, della legge elettorale, ma chiediamo anche alla
Commissione Affari Costituzionali che sta esaminando il
nuovo testo unificato della legge sulla democrazia pari-
taria perché non abbiano risposto alla richiesta reiterata
di audizione dell’unica associazione di donne che ha pre-
sentato una legge di iniziativa popolare sul tema racco-
gliendo oltre 120mila firme”. Facevate cenno alla
questione della violenza
sessuata, che continua a
un’emer-
genza... “Il contrasto alla
violenza e al femminicidio
, è un tema imprescindibile
U dl unione donne Italia per noi. Anche quest’anno
e cominciato con una mat-
tanza di donne quasi quotidiana. La reazione della so-
cietà, dei mass media e dello stato non è all’altezza delle
necessità e non siamo più disposte a sopportarlo. Ab-
biamo con la Staffetta e con Stop femminicidio già co-
minciato un buon lavoro e in queste settimane abbiamo
preso alcune iniziative sull’emergenza con altre donne,
facendo valere la nostra esperienza ed elaborazione. In-
tendiamo lavorare a un vero piano nazionale contro la
violenza alle donne proposto dall’UDI. Inoltre il 2 marzo
2012 si conclude a Roma il secondo Premio Immagini
Amiche promosso dall’UDI con il Parlamento Europeo
e con il Dipartimento Pari Opportunità per segnalare
buone pratiche nella pubblicità e nei mass media sul-
l’immagine femminile e le azioni positive di città che si
siano contraddistinte in questo senso nelle loro politi-
che”. Altra partita che si impone come cruciale è quella
dei Consultori. Quali considerazioni, anche dopo l’in-
contro nazionale di Roma del 21 gennaio scorso, alla cui
organizzazione l’UDI ha contribuito? “L’ appuntamento
romano è stato molto significativo sia per la partecipa-
zione che per la qualità delle riflessioni, tutte concordi
sull’importanza della posta in gioco: l’autoderminazione
delle donne soprattutto in materia di libertà procreativa.
Siamo con tutta evidenza di fronte ad un tentativo di re-
staurazione generale che passa sulla pelle delle donne,
ma sappiano che le donne non sono disposte a cedere e
a retrocedere”. I

un modo differente
dl pensare

vivere

decidere E V” rappresentare

con





IN APRILE A FERRARA:
la quindicesima Biennale Donna

UDI BIENNALE
DONNA

“VIOLENCE” è il ti-
tolo della XV Bien-
nale Donna. Si apre
a Ferrara sabato 21
aprile 2012 presso le
Sale del Padiglione
di Arte Contempo-
ranea, il consolidato
appuntamento con
l'arte al femminile.
Anche per questa edizione il Comitato Scientifico della
Biennale dell’UDI ha deciso di dedicare la mostra a una
ricerca di portata internazionale, raccontando i muta-
menti sociali dell'odierna epoca globalizzata. La mostra
affronta la violenza in tutte le sue forme: da quella do-
mestica, a quella mediatica, alla sociale.

Le sette artiste selezionate per rappresentare questo ar-
gomento difficile proprio perché provengono da differenti
paesi, offrono alla mostra diversità culturali e sociali.
Valie Export (Austria) con il suo lavoro selezionato per
la mostra Ka/ashnikov, racconta le sopraffazioni dei cri-
mini di guerra. Regina Josè Galindo (Guatemala) con il
suo lavoro che consiste principalmente in performance,
video e fotografie, racconta le ingiustizie sociali che si
consumano nel suo paese, corroso da guerre civili e di-
ritti umani calpestati. La pakistana Naiza Khan parla del-
la difficile situazione delle donne del suo paese in bili-
co tra Io stare al passo con i tempi e le rigide leggi di una
società fondamentalista. Yoko Ono (Giappone) esplora
il tema della violenza e l’oppressione attraverso l’arte con-
cettuale e la performance. L'olandese Lydia Schouten,
segnata dalla violenza trasmessa dai media americani,
racconta il mondo macabro del crimine rappresentato in
TV. NancySper0(USA), femminista e attivista anche con
i suoi lavori ha sempre combattuto le discriminazioni so-
ciali contro le donne. Infine Loredana Longo, felice ritorno
italiano in Biennale, personaggio di spicco, con la sua ope-
ra racconta la violenza psicologica e fisica che si consuma
tra le mura domestiche.

Ancora una volta la Biennale Donna rappresenta un im-
portante scandaglio culturale, lontano dalle letture ste-
reotipate di “genere" dei fenomeni artistici, un parteci-
pe e attento osservatorio della sensibilità artistica “al fem-
minile" nell'epoca contemporanea.

Marina Bancheva

noidonne | marzo | 2012

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