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Numero 9 del 2015

Diritto di famiglia 40 anni dopo


Foto: Diritto di famiglia 40 anni dopo
PAGINA 12

Testi pagina 12

10 Settembre 2015
Il 2015 é un anno partIcolarmente
ImpegnatIvo per l’uDI tra settantesImo
annIversarIo Dell’assocIazIone, cambIo
Della seDe nazIonale e rIorganIzzazIone
Dell’archIvIo a roma e, non ultImo,
la preparazIone Del congresso. abbIamo
chIesto a vIttorIa tola, responsabIle
nazIonale uDI, qual è fIlo conDuttore
DI questI ImportantI passaggI.
politiche adeguate mentre si è aperto un nuovo fronte con le
proposte di riapertura delle ‘case chiuse’ - vedi l’ignobile refe-
rendum della Lega - o della legalizzazione della prostituzione
come dimostrano diversi progetti di legge in Parlamento. Si
tratta di falsificazioni storiche e politiche della legge Merlin, di
strade fallimentari, confuse e di lenocinio imprenditoriale e fi-
scale di Stato, mentre non ci sono politiche adeguate sia sulla
tratta sia sull’educazione di genere alla sessualità consapevo-
le né nella scuola (un’altra pessima caratteristica della “buona
scuola”) né tanto meno nei mass media, dove continuiamo
a vedere pubblicità sessiste degradanti. In questo quadro il
settantesimo della Liberazione, del ruolo che vi hanno svolto
le donne e la nascita dell’Udi si legano perché sono alla base
del diritto di cittadinanza delle donne italiane che se lo sono
conquistato con grande forza e determinazione 70 anni fa.
Questa conquista è spesso misconosciuta e messa in discus-
sione anche da parte di tanti/e che sono convinti/e che tutto
nasca negli ultimi 40 anni.
La soggettività politica delle donne dell’Udi ha segnato le
iniziative del settantesimo, dove finalmente le donne sono
presenti; e si è trattato di un impegno poderoso non solo in
centro, ma anche in tante realtà locali che, da oltre un anno,
hanno organizzato mostre, dibattiti, spettacoli, costruzione di
materiale didattico per i/ le più giovani nelle scuole. Ci sono
state anche le ricostruzioni dell’identità delle donne che han-
no partecipato ai Gruppi di Difesa delle Donne (GDD), come
ha fatto Ravenna. Le biciclettate, come hanno fatto in tante
soprattutto il 25 aprile, ma anche documentari, interviste alle
protagoniste di allora e di oggi. Uno sforzo storico e docu-
mentario molto particolare e fuori da ogni celebrazione, per
questo l’impegno per avere una nuova sede e un luogo più
adeguato per l’Archivio centrale è fondamentale. Questo con-
ta, come abbiamo visto, con la ricerca sulla Resistenza e sugli
stupri di guerra con le “marocchinate” o con quelle che già si
annunciano con l’anniversario del diritto di voto alle donne in
Italia da cui, non a caso, parte il calendario UDI 2016. Sempre
più l’Archivio centrale e gli Archivi dell’Udi sono indispensabi-
li per ricostruire momenti fondanti della storia delle donne in
Italia come per la maternità e la sessualità, l’IVG o la violenza
e il femminicidio, il lavoro delle donne o del loro ruolo nello
stato sociale.
Potremmo dire, se dobbiamo sintetizzare, che ciò che unisce
tutto questo è il desiderio e la necessità di fare politica e sto-
ria delle donne che accompagna, ininterrottamente, l’Udi da
70 anni e il dovere di custodire una memoria collettiva per
costruire futuro”.
quali sono, anche alla luce della tua lunga esperienza
politica, le strategie e le priorità che l’udi affronta in
occasione del congresso?
Strategia è una parola grossa e nasce da analisi vere, reali e
condivise e da queste nascono le priorità.
Credo che ognuna di noi, andando a congresso, abbia in testa
“si tratta di un anno indubbiamente molto impegnati-vo perché le scadenze che richiamavi si sono ag-giunte a tutte le questioni strutturali della politica
che le donne dell’Udi seguono con grande determinazione
come la violenza maschile o l’autodeterminazione delle don-
ne sui temi della procreazione e della salute riproduttiva in un
quadro nazionale e locale sempre più difficile. Al seminario
nazionale di Napoli sul femminicidio ha fatto seguito il semi-
nario per arrivare a una contrattazione di genere sul lavoro
e precariato e su che cosa significa, oggi, guardare al lavo-
ro con un corpo di donna in una realtà che pone ipoteche
terribili soprattutto alle giovani donne (articolo pubblicato in
NOIDONNE luglio/agosto 2015, ndr). Sulla violenza maschile
vediamo che, al di là di tante parole di condivisione politica,
questa continua a non trovare (forse non a caso?) risposte
l’uDI
verso
Il congresso
IntervIsta a vIttorIa tola,
responsabIle nazIonale uDI,
In vIsta dI ImportantI appuntamentI
a partIre da settembre
a cura di tiziana bartolini
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