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Numero 7 del 2006

Violenza: in bocca al lupo


Foto: Violenza: in bocca al lupo
PAGINA 13

Testi pagina 13

noidonne luglio - agosto 2006 13
aveva accolto e che vertevano prevalen-
temente sul discorso della prevenzione e
dell'educazione e sulla formazione dei
giovani e delle giovani a partire dalla
scuola dell'obbligo. Riteniamo infatti
che educare i bambini contro la violen-
za aiuti anche a far emergere ciò che si
consuma all'interno della famiglia che
per noi, purtroppo, non è solo il luogo
dell'aggregazione ma dove talvolta si
compiono violenze terribili. La famiglia
non è solo il luogo dell'armonia ma, co-
me diceva nel suo libro Adrienne Rich,
anche un luogo di segreti, silenzi e bu-
gie. Per noi quindi è importante che si
educhino bambini e bambine ad una
cultura di genere che consenta nuovi
rapporti tra uomini e donne. La Campa-
gna che abbiamo in mente è di tipo cul-
turale e non repressivo e siamo un po'
preoccupate perché il nuovo Sindaco Le-
tizia Moratti ha dichiarato che aprirà
un ufficio delle Vittime. Questa impo-
stazione del problema non ci soddisfa
perché noi non siamo vittime, perché gli
uomini devono riuscire ad 'autocritica-
re' le loro pulsioni un po' primitive. Cre-
diamo che il Sindaco dovrà accorgersi
che la sua proposta di essere 'la mamma
della città incontrerà moltissime obie-
zioni".
Stefania Cantatore
(UDI, Napoli)
"Vivo questa giornata come l'inizio
di una lunga marcia. Nelle città questo
cammino è già cominciato con i Centri
Antiviolenza che insieme, finalmente,
hanno capito che bisogna agire sulla
politica".
Rosanna Marcodoppido
(UDI La Goccia, Roma)
"Credo che la cultura sia ancora pro-
fondamente legata ai simboli, ai signifi-
cati del patriarcato. La violenza contro
le donne segnala la permanenza di que-
sta cultura che riguarda gli uomini e che
vede le donne, troppo spesso, vittime
isolate e isolabili.
Questo stato di cose deve cambiare a
partire dai contenuti della formazione
scolastica e da lì raggiungere tutti i li-
velli. La poca presenza delle donne nel-
le istituzioni rafforza il fatto che il gene-
re femminile sia considerato meno pre-
stigioso rispetto alla politica. Questo è
un errore enorme, smentito dai fatti,
dalla presenza di donne a qualsiasi li-
vello e in posti di eccellenza, per forma-
zione, preparazione.
Purtroppo ci sono alcune cose che
non riescono ad essere superate; c'è un
problema di potere che ha difficoltà a
cedere, ad arretrare, a perdere potere e a
dare potere.
Ma è anche un problema di paure e
di meccanismi di difesa che il genere
maschile sta ponendo in essere, non
avendo più la possibilità di giocare sul-
l'inferiorità delle donne e che quindi rea-
gisce attaccando. Questo però dimostra
anche una inadeguatezza delle struttu-
re, soprattutto quelle culturali, del no-
stro paese. La relazione tra i sessi ha bi-
sogno di una cultura nuova. Noi donne
dobbiamo trovare il modo per costruire
ponti con il resto della società, trovare
le parole più giuste e le pratiche politi-
che più giuste".
iamo la congiura del silenzio


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