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Numero 7 del 2006

Violenza: in bocca al lupo


Foto: Violenza: in bocca al lupo
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Testi pagina 5

noidonne luglio - agosto 2006 5
Perchè la destra insulta le donne in politica?
Quelli che pretendono essere divertenti, ma che solo riescono ad es-
seri maleducati facendo uso dei verbi che porta scorrettezza, dimostra-
no disperazione maschilista, che nasconde il timore dell'eguaglianza
delle donne per portare all'esito tutto quello che ci proponiamo. VER-
GOGNARSI (Anna Marìa)
Definite insulto l'aver dato della lesbica alla Ministra Bindi. Non so-
no d'accordo: essere lesbica non lede la dignità della donna. Il vero in-
sulto è affermare che una donna lesbica non possa occuparsi di fami-
glia. (Stefania)
I nostri rappresentanti NON eletti ci stupiscono con un comporta-
mento corporativistico e machista, indifferenti alla richiesta di parteci-
pazione che viene non solo dalle donne ma da tutti coloro che, non
avendo né volendo "angeli custodi", sono esclusi dalle scelte politiche
del Paese. (Luca)
Noi donne siamo un po' stanche di parlare a vuoto, dobbiamo pre-
tendere più visibilità soprattutto sul piccolo schermo. (Gianna)
Sarebbe ora che i toni e i commenti fossero più seri in genere. Trop-
po spesso la stampa ricerca dichiarazioni irriverenti e La Russa è uno
dei maggiori 'produttori'. Una cosa è certa, a uno come lui un nipotino
non lo affiderei di certo ! (Rinaldo)
Cari Anna Maria, Rinaldo, Stefania, Gianna e Luca
rispondo a voi che per primi avete inviato le vostre riflessioni sul sito
di 'noidonne' (www.noidonne.org) a seguito della sollecitazione che ab-
biamo fatto alla nostra rete di amiche e amici on line. Vi ringrazio per l'at-
tenzione che riservate al nostro lavoro e abbiamo pensato che fosse utile
coinvolgere anche le lettrici del giornale cartaceo sulla questione che ab-
biamo affrontato in internet, anche avviando una raccolta di firme. Lo
spunto è venuto dalle battute volgari che alcuni esponenti del centrode-
stra le settimane scorse hanno rivolto prima alla ministra Rosy Bindi e poi
alla senatrice Lidia Menapace. La prima non sarebbe in grado, perchè nu-
bile e forse lesbica, di gestire il Dicastero della famiglia. Alla seconda, in
considerazione dell'età, l'onorevole La Russa ha consigliato di badare ai
nipotini evitando di candidarsi alla presidenza della Commissione Difesa.
Se da un lato il ricorrere ad esclamazioni così scadenti da parte di noti
esponenti della Casa delle Libertà denota una mancanza di argomenti di
maggior sostanza, dall'altra non si può che registrare il già noto destrista
ricorrere al 'celodurismo' della nostrana politica maschia. Ormai si po-
trebbe stampare un libro con una copiosa campionatura di scempiaggini,
rozzezze, volgarità e cretinerie varie. Mi pare, però, che accanto a queste
due primissime considerazioni ce ne sia almeno un'altra. Questi insulti
escono dalla sfera dell'agire politico, dell'essere politico delle donne e col-
piscono le persone, la loro vita privata, le stesse loro scelte di vita. Non
abbiamo mai sentito controbattere un avversario politico uomo chiaman-
do in causa il suo essere scapolo o figlio unico.
Perché sulle donne c'è una sorta di lasciapassare che fa superare le bar-
riere della decenza? Forse sono considerate soggetti deboli della politica,
attrici più vulnerabili sulle quali si può infierire più liberamente, dando
sfogo a vecchi risentimenti e antichi odii repressi. Sarebbe, in fondo, una
squallida storia di vigliaccheria, solo che è interpretata nei luoghi che do-
vrebbero richiamare, per la loro funzione e anche per il loro valore simbo-
lico e storico, a ben altro stile. Di recente si è polemizzato circa l'appella-
tivo da usare per chiamare i nostri rappresentanti: Deputati, secondo il
Presidente della Camera Fausto Bertinotti, Onorevoli secondo molti altri
eletti, che hanno fatto giungere anche alla stampa vibrate proteste. E' sem-
pre e solo una questione di priorità !
Tiziana Bartolini
Cara direttora


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