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Numero 7 del 2006

Violenza: in bocca al lupo


Foto: Violenza: in bocca al lupo
PAGINA 25

Testi pagina 25

noidonne luglio - agosto 2006 25
concluso il procedimento mediatorio
stragiudiziale nei confronti di una so-
cietà che fornisce servizi alle banche, su
segnalazione di una lavoratrice che
aveva denunciato di aver subito mole-
stie sessuali. Poiché dall'istruttoria
espletata e dalla documentazione ac-
quisita dall'Ufficio era risultato che in
effetti la lavoratrice era stata fatta og-
getto di molestie sessuali, da conside-
rarsi come discriminazione di genere,
l'ufficio delle Consigliere ha chiesto alla
società di predisporre un piano di azio-
ni positive comprendente, tra le varie
misure, l'adozione in azienda di un co-
dice di condotta per la prevenzione del-
le molestie sessuali e ha quindi coadiu-
vato la Società nella fase di elaborazio-
ne del codice antimolestie che la stessa
si è impegnata ad adottare, dopo aver
consultato anche le organizzazioni sin-
dacali, entro il 2006. Il codice indivi-
dua le diverse tipologie di molestie ses-
suali e prevede due diverse procedure
per la loro segnalazione, istituendo an-
che la/il Consigliera/e di fiducia, figura
indipendente incaricata di trattare i ca-
si segnalati. Infine nel corso del 2005
hanno preso avvio due procedimenti per
presunta discriminazione collettiva per
i quali l'Ufficio ha richiesto al Servizio
Ispettivo della Direzione Regionale del
lavoro di procedere all' ispezione così
come prevede la legge. In un caso era
stata denunciata, nei confronti di una
società che certifica la qualità dei pro-
dotti elettrici ed elettronici, sia la prassi
di incentivare le dimissioni delle lavora-
trici al loro rientro dalla maternità ov-
vero di mutare loro, al rientro, le man-
sioni ed il reparto, sia la prassi di spo-
stare con eccessiva frequenza il perso-
nale part-time, composto quasi esclusi-
vamente da donne. Nel secondo caso
era stata denunciata come discrimina-
toria la prassi, adottata da una nota
catena della grande distribuzione, di
adibire il personale di vendita, compo-
sto esclusivamente da donne, a mansio-
ni di addette alle pulizie dei pavimenti
dei supermercati, dei bagni, dei par-
cheggi antistanti il negozio, mansioni
che il contratto collettivo inquadra a
due livelli inferiori di inquadramento ri-
spetto agli addetti alla vendita. In en-
trambi i casi si stanno ancora attenden-
do i risultati delle ispezioni. Come si
può capire, e senza polemiche, la len-
tezza con cui i l'Ispettorato del Lavoro
interviene non aiuta a risolvere con effi-
cacia le situazioni discriminatorie indi-
viduate.
Maristella Lippolis
Valle d'Aosta
Un protocollo
“anti-discriminatorio”
Allo scopo di promuovere la parità
di trattamento sui luoghi di lavoro e co-
ordinare un programma di azioni positi-
ve comuni di lotta alle discriminazioni,
con particolare riferimento alle quelle di
genere, l'INAIL e la Consigliera di Parità
della Valle d'Aosta hanno recentemente
sottoscritto un protocollo d'intesa rico-
noscendo proprio le discriminazioni tra
le fonti di rischio per l'integrità delle la-
voratrici e dei lavoratori, la causa di
danno alla salute fisica e psichica, il
fattore di insicurezza e aggravante del
rischio infortunistico. Elvira Goglia per
l'Inail e la Consigliera di Parità Anto-
nella Barillà hanno concordato sulla
"necessità di promuovere nel contesto
produttivo valdostano iniziative di sen-
sibilizzazione, analisi e approfondimen-
to, formazione degli attori sociali, sulle
norme di tutela contro ogni discrimina-
zione e sui comportamenti discriminato-
ri, diretti e indiretti, fondati su: genere,
religione, razza, disabilità, orientamen-
to sessuale" impegnandosi anche nel
tracciare "un filo comune tra donne, la-
voratori immigrati, persone diversamen-
te abili o chiunque, svantaggiato da
condizioni di disagio sociale, rischia l'e-
marginazione sui luoghi di lavoro e ad
aprire un dialogo costante con le parti
sociali per la comune difesa del benes-
sere delle persone nelle organizzazioni
lavorative". Un convegno, una mostra
fotografica e azioni formative sono tra
le iniziative progettate nell'anno per
...dare gambe al protocollo.
Isa Ferraguti
Parliamo di doveri: quelli nascenti dal matrimonio
Ha compiuto 31 anni la riforma del diritto di famiglia che,
come è noto, ha comporto una vera e propria rivoluzione
copernicana nei rapporti tra coniugi. Prima della riforma
vigeva un sistema in cui la “supremazia” maschile nei rap-
porti tra i coniugi era ben stigmatizzata dal modo in cui si
interpretava l'obbligo di fedeltà tra loro: questo era connotato da una natura pubblicistica, tant'è
che l'adulterio e il concubinato erano considerati reati .
Dopo la riforma il sistema è basato sul principio di eguaglianza tra i coniugi, cosicché l'obbligo
di fedeltà, come i giudici ed i commentatori del diritto hanno più volte confermato, va inteso in
senso ampio come dovere di lealtà verso l'altro coniuge ed anche come capacità di sacrificare inte-
ressi e scelte individuali che si rivelino in contrasto con gli impegni e le prospettive della vita
comune. Tra i coniugi vi è poi il dovere di assistenza morale e materiale, espressione della solida-
rietà matrimoniale , in virtù della quale entrambi i coniugi sono tenuti a prestarsi reciprocamen-
te tale duplice aiuto. Contravviene a questo obbligo il coniuge che si allontana dalla residenza
comune senza giusta causa e rifiuta di farvi ritorno, nonostante il richiamo dell'altro .
In tale caso il coniuge contravviene anche all'obbligo di coabitazione, che pure incombe su entrambi; non vi può certo essere assi-
stenza morale se non vi è coabitazione, a meno che ciò accada per brevi periodi e sia concordato. Se non vi è coabitazione tanto
meno si può adempiere un ulteriore dovere reciproco,che è quello della collaborazione, ossia dello svolgere una attività lavorati-
va in famiglia che contribuisca al menage familiare. Se subisci delle vessazioni, anche soltanto psicologiche, che rendono insop-
portabile la tua convivenza con il coniuge, è bene dunque che tu non faccia passi falsi abbandonando la casa coniugale, prima
di aver fatto accertare, anche attraverso l'aiuto di un legale, la situazione che ti spinge alla interruzione della coabitazione.
Avv. Natalia Maramotti


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