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Numero 12 del 2007

Un anno di notizie a colori


Foto: Un anno di notizie a colori
PAGINA 8

Testi pagina 8

Un cittadino qualsiasi dotato dibuon senso quando compila la car-
tella delle tasse è convinto che ogni de-
stinatario dell'8 per mille, sia esso lo
Stato o un ente ecclesiastico, riceverà in
proporzione alle offerte ricevute, vale a
dire: se X è stato scelto dal 50% dei con-
tribuenti, riceverà il 50% della somma
totale espressa. Errore! L'art. 47 della
legge 222/85 recita: " Le destinazioni…
vengono stabilite sulla base delle scelte
espresse dai contribuenti...In caso di
scelte non espresse da parte dei contri-
buenti, la destinazione si stabilisce in
proporzione alle scelte espresse". Ovvero
si decide di redistribuire i contributi di
chi non si è espresso an-
che se il contribuente,
ragionando a fil di logi-
ca, suppone che il suo
danaro vada allo Stato
o resti nelle sue tasche.
Prendiamo ad esempio
il gettito IRPEF ripartito
nel 2007: hanno di-
chiarato in modo espli-
cito la propria scelta il
40% dei contribuenti,
(il 90% dei quali ha de-
stinato l'8 per mille alla
Chiesa cattolica) e sul-
la totalità dei contri-
buenti "espressi" e "non
espressi"solo il 36% ha
scelto la Chiesa. La
quale però, siccome il
90% delle "scelte espresse" è a suo favo-
re, riceve anche una somma prelevata
dalle "scelte non espresse" in proporzio-
ne del 90%, per un totale di 987 milioni
di euro, ovvero più del doppio di quello
che le sarebbe spettato rispettando la
volontà dei contribuenti "espressi". Per-
ché il "silenzio-assenso" è stato collega-
to non alla scelta più ovvia e logica, ma
ad un disegno politico: elaborare un
meccanismo di finanziamento pubblico
della Chiesa cattolica. Facciamo un
passo indietro e cerchiamo di contestua-
lizzare storicamente l'8 per mille. Nel
1984 Craxi aveva firmato con la Santa
Sede un nuovo Concordato che modifi-
cava quello precedente del 1929 in vari
punti, di cui due fondamentali: la ri-
nuncia da parte della Chiesa cattolica
dell'articolo in cui essa era riconosciuta
come la sola religione di Stato (un prin-
cipio che la Chiesa stessa riconosceva
come ormai anacronistico) e, di conse-
guenza, l'abolizione da parte dello Sta-
to della "congrua" per il mantenimento
del clero. Si rimediò all'abolizione della
congrua con la legge 222 il cui titolo di-
ce chiaramente: " Disposizioni sugli enti
e benefici ecclesiastici in Italia e per il
sostentamento del clero cattolico in ser-
vizio nelle diocesi." Dimenticando che
"se un cittadino vuole impegnarsi di più
finanziando questo o quel progetto, nes-
suno gli vieta di farlo con una libera of-
ferta ad una qualsiasi associazione o
ente religioso o laico. Dunque perché
esiste un istituto che obbliga lo Stato
(perché l'IRPEF è dello Stato) a sottrarre
a se stesso una parte delle proprie en-
trate per finanziare enti che i singoli cit-
tadini potrebbero finanziare autonoma-
mente?" (C. Scinto). E come viene speso
il "tesoretto" dell' 8 per mille? Guardia-
mo i dati dichiarati nel 2007, anche se
la CEI non chiarisce in modo dettaglia-
to come vengono spesi (a differenza del-
la Chiesa valdese dal cui bilancio, pre-
ciso e dettagliato, si evince che l'8 per
mille viene destinato esclusivamente a
scopi caritativi; inoltre i valdesi si sono
rifiutati per anni di partecipare alla se-
conda redistribuzione dei fondi "non
espressi" e solo ultimamente hanno deci-
so di beneficiarne anch'essi): il 44% del
gettito verrà usato per "esigenze di culto
e pastorali"(contributi alle associazioni
cattoliche, formazione del clero e dei re-
ligiosi, costruzione di chiese, assistenza
al clero anziano ed ammalato, ecc.); il
36% al sostentamento del clero; il 20%
ad interventi caritativi. Il sistema dell'8
per mille, semplice ed efficace, non ha
eguali al mondo e dalla sua istituzione
il gettito è quintuplicato: 210 milioni
l'anno nel primo triennio, 449 nel 1995,
775 nel 1999, dal 2002 non si è scesi
sotto i 900, con un picco di 1016 milio-
ni di euro nel 2003. "Il fatto di dividersi
i fondi non espressamente assegnati si
presta a varie critiche di principio, ma
ha due punti di forza concreti: per cam-
biare servirebbe innan-
zitutto un nuovo ac-
cordo bilaterale fra lo
Stato e il Vaticano.
Inoltre i partiti italiani
calcolano i rimborsi
elettorali con lo stesso
escamotage...In prati-
ca questo meccanismo
ha un solo vero nemi-
co: l'evasione fiscale"
(F.Bonazzi). Contro la
quale recentemente an-
che l'alto Magistero
cattolico ha espresso
parole d'accusa. Parole
sante che però mal si
accordano con l'esen-
zione dalle imposte an-
che degli immobili ad
uso commerciale. Questa ulteriore rega-
lia alla Chiesa cattolica, avanzata dal
governo Berlusconi, ha provocato un in-
tervento della Commissione europea do-
po che alcuni operatori alberghieri han-
no presentato un esposto a Bruxelles per
violazione della direttiva UE sulla con-
correnza. E il nuovo governo di centro-
sinistra come ha risposto a Bruxelles?:
"in seguito a difficoltà interpretative ed
applicative" il ministro Bersani è inter-
venuto istituendo una commissione col
compito di dirimere la questione
ma….senza limiti di tempo.
Diventa dunque difficile rispondere
al dilemma: l'Italia è il più teocratico
dei paesi laici o è il più laico dei paesi
teocratici?
dicembre 2007 noidonne8
Stefania Friggeri
Bingo!
Otto per mille per due
con il meccanismo del silenzio-assenso il gettito alla Chiesa
cattolica derivante dall'Irpef è sempre raddoppiato.
Ecco in che modo


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