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Numero 12 del 2007

Un anno di notizie a colori


Foto: Un anno di notizie a colori
PAGINA 35

Testi pagina 35

noidonne dicembre 2007 35
Spettacolo dalle sugge-stioni immediate, Iniri-
da (nome di un fiume co-
lombiano), portato in sce-
na a Roma presso il Teatro
dell'Angelo, è però anche
percorso di ricerca insoli-
to, fra suoni, danze e visio-
ni simboliche di mondi ar-
caici. Sul palcoscenico si alternano o
coesistono, in un'incalzante vortice di
parola-musica-danza dei sette veli, co-
involgenti strumenti musicali e canti ie-
ratici, luoghi ed ambiti misteriosi e pri-
mordiali. Maria Strova, mattatrice dello
spettacolo, danza per la sua terra, la
Colombia, "patria verde e nuda", perché
rinasca dalla sofferenza e dalla morte,
contro la guerra per una nuova nascita.
Danzatrice del ventre di provata espe-
rienza e portatrice di un messaggio uni-
versale di spiritualità e speranza, la
Strova si cimenta con coreografie evo-
canti la vita, gli elementi (acqua, terra,
fuoco..), l'amore, la maternità, riem-
piendo il palcoscenico con un'arte sa-
piente, appassionata e misurata al tem-
po stesso, da studiosa ed esperta, con
grande delicatezza e sensualità. Altri
due artisti completano i quadri scenici,
senza risultare affatto comprimari: Al-
varo Hugo Atehortua, danzatore e can-
tante colombiano, suona perfettamente
più strumenti, ed alterna brani strumen-
tali per chitarra a malinconiche o ener-
giche canzoni tradizionali, e Maria
Grazia Sarandrea (cantante e regista
dello spettacolo), che modula la profon-
da voce come fosse un intero coro od
una profetessa d'antica memoria e di-
gnità. Compare sulla scena, all'improv-
viso, una ragazza in gravidanza, molto
vicina al parto: anche lei danzatrice, è
posta nel finale a simboleggiare la vita
contro la morte e la distruzione, per evi-
tare l'estinzione di un mondo che può
ancora offrire bellezza, arte ed autenti-
ca felicità, ritrovando le radici lontane
dalle quali far germogliare il nuovo.
STRUMENTIManipolazioni
Una relazione sentimentale sana ha alla base il rispetto di se stesse e dell'altro,
ognuno nella propria unicità; la comunicazione è diretta, esprime opinioni ed
emozioni autentiche; i messaggi sono trasmessi in modo sincero ed esplicito, sia
che siano piacevoli o sgradevoli. Questa modalità di comunicazione produce un
appagamento profondo e autentico: i gesti, le parole e gli sguardi sono veri e
nella coppia emerge l'intensità del contatto e il significato reale delle parole.
Una relazione non è sana quando la comunicazione è indiretta e mira a manipo-
lare l'altra/o con l'obiettivo di cambiarlo e snaturarlo, il rapporto allora risulta dis-
armonico e squilibrato. Le modalità di comunicare con l'altra/o, formulate in
modo ambiguo, hanno lo scopo di mandare messaggi vaghi che si prestano a
diverse interpretazioni, creando incomprensione, sospetto e un forte senso di
solitudine. Il contatto sia fisico che verbale diventa fittizio e deludente per
entrambe le persone; chi nella coppia manipola prova un senso di forza e di pote-
re; chi è manipolata/o invece si sente a disagio, prova umiliazione, perdita di
energia e se si rende conto di essere ingannata/o viene sommersa/o dalla rabbia.
La manipolazione consiste nell'assumere un ruolo all'interno della coppia che
inconsapevolmente viene appreso fin dall'infanzia attraverso le esperienze fami-
liari e che nel crescere diventa parte integrante del carattere.
I ruoli di "salvatore, vittima, persecutore", sono i tre principali stili manipolativi
che si manifestano in una relazione disarmonica.
Soffermiamoci in questo numero sul ruolo del "salvatore" e guardiamolo declina-
to al femminile.
La caratteristica principale della "salvatrice" è il bisogno di occuparsi prevalentemente degli altri, non avere mai un momento per se stes-
sa e vivere nella speranza di trovare "una vittima" disposta a farsi salvare da lei. La manipolazione si basa sul fatto che, pur sembrando
generosa, aggancia gli altri per renderli dipendenti, dominare sulla loro vita ed esercitare così il suo potere. Questo grande impegno a
soddisfare le esigenze di chi gli sta accanto nasce dalla paura di rimanere sola con se stessa e dover riconoscere i propri problemi e biso-
gni e l'angoscia di essere abbandonata. Questa negazione di sé, dà come risultato che, essendo la prima a trascurarsi, sottovalutarsi e
non prendersi in considerazione, si autocondanna a essere perennemente scontenta. Se ci rendiamo conto che il nostro vivere è insod-
disfacente e decidiamo di intraprendere un percorso di crescita è molto importante guardarsi allo specchio e scoprire quali sono i ruoli
che interpretiamo nella nostra vita, quali sono i comportamenti che appresi nell'infanzia ci impediscono di esprimere le vere risorse che
abbiamo dentro di noi. Proviamo a distinguere fra i nostri comportamenti, quali abbiamo imparato e usato come modalità difensive,
con l'illusione di riuscire a proteggerci dalla solitudine e dal dolore. Sono quei comportamenti che utilizziamo in modo appreso e che
scattano in automatico, mirano allo scopo di ricevere amore ma nella realtà ci si rivoltano contro dando come risultato la non capaci-
tà di rendere una relazione affettiva davvero autentica, dove la comprensione e l'ascolto mantengono viva la linfa per farla vivere a lungo.
Matisse, La musica, 1939
Gianna Morselli
Elisabetta Colla
Il mio nome è scritto nel ventre
Intrida, il fiume
danze e musica dalla Colombia
con Maria Strova passando per
il fiume dei sette colori


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