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Numero 12 del 2007

Un anno di notizie a colori


Foto: Un anno di notizie a colori
PAGINA 30

Testi pagina 30

dicembre 2007 noidonne30
“Sono una delle fondatrici di AcciònEcologica. La nostra associazione
nasce dalla fusione di due gruppi: da
una parte alcune persone che si occupa-
vano di comunicazione e dall'altra un
gruppo di biologhe, entrambi interessati
alle tematiche ambientali. Sin dall'inizio
eravamo in maggioranza donne e que-
sta tendenza si è mantenuta nel tempo.
E' una cosa speciale far parte di un
gruppo di donne militanti con un inten-
so impegno politico e un forte attivismo
basato su una non violenza attiva. Il ti-
po di azioni che abbiamo portato avan-
ti di conseguenza sono state molte crea-
tive".
Ad esempio…
Abbiamo occupato il Parlamento il
giorno in cui si sarebbe dovuto appro-
vare un accordo di cooperazione econo-
mica bilaterale con gli Stati Uniti che
era preparatorio al Trattato di Libero
Commercio. L'azione non fu organizza-
ta ma nacque spontaneamente, e fu un
successo perché, dato che quello era l'ul-
timo giorno utile per l'approvazione, il
trattato non fu firmato.
Che cosa è e di cosa si occupa Ac-
ciòn Ecologica?
E' una Organizzazione Non Governa-
tiva che nasce in Ecuador nel 1986; è
una delle prime associazioni che ha
messo in primo piano il tema dello sfrut-
tamento petrolifero come una delle prin-
cipali cause dell'inquinamento locale e
globale. A partire da questa lotta ci sia-
mo resi conto dell'importanza della di-
fesa della foresta amazzonica, dei po-
poli indigeni e dei contadini che la abi-
tano. Negli anni si sono andate aggiun-
gendo altre lotte, sempre a difesa del-
l'integrità ambientale e dell'equilibrio
dei gruppi sociali, come quelle contro lo
sfruttamento delle miniere, del legname,
delle cameroneras che hanno distrutto
circa il 70% dell'ecosistema delle man-
grovie in Ecuador; contro le monocultu-
re per l'esportazione, comprese quelle le-
gate allo sviluppo degli agrocombustibi-
li, falsa e nefasta soluzione al problema
energetico; contro l'utilizzazione degli
Organismi Geneticamente Modificati;
contro le fumigazioni, sia quelle iniziate
negli anni '70 con la cosiddetta rivolu-
zione verde che tendeva ad incrementa-
re la produttività dell'agricoltura da
esportazione, sia quelle attuali inerenti
al Plan Colombia che avrebbero come
obiettivo l'erradicazione delle pianta-
gioni di coca e che invece colpiscono le
popolazioni locali e la foresta. Su que-
sto ultimo punto il nuovo governo ecua-
doriano ha ottenuto che si fermi l'uso di
agenti chimici perlomeno a 10 chilome-
tri dalla frontiera con il nostro paese.
Abbiamo promosso anche delle Campa-
gne internazionali come l'Osservatorio
Oil Watch, una rete di organizzazioni
dei paesi tropicali che monitorano l'an-
damento dello sfruttamento petrolifero e
le conseguenze socio ambientali e la re-
cente Alleanza dei Popoli del Sud Credi-
tori del Debito Storico, Sociale ed Ecolo-
gico per analizzare le responsabilità del-
la distruzione planetaria e i suoi impat-
ti sociali.
Su cosa state focalizzando la vostra
attenzione in questo periodo?
Io mi sto occupando della creazione
di un Istituto di Studi Ecologici nel Ter-
zo Mondo e della Campagna per il rico-
noscimento del Debito Ecologico che ri-
lancia la campagna nata dal Giubileo
del 2000 per la remissione del debito.
Vogliamo mettere a confronto una posi-
zione che vede il condono del debito ba-
sato sul perdono con una visione che lo
lega, invece, ad un fatto di giustizia sto-
rica. Dopo anni di saccheggio e di sfrut-
tamento ai danni dei paesi del Sud: chi
deve a chi? Questo tema non è stato dis-
cusso e approfondito a sufficienza ma
per noi c'è un debito dal Nord verso il
Sud accumulato in quanto a sfrutta-
mento di risorse naturali, lavorative,
violazioni dei diritti umani… Se volessi-
mo quantificare questo debito arrive-
remmo a cifre immense molto superiori
ai nostri debiti esteri. Per questo chie-
diamo, in una logica globale, l'annulla-
mento totale dei nostri debiti esteri co-
me segnale di riconoscimento dello
sfruttamento precedente.
Come pensate che si possa far fronte
al problema della richiesta di ener-
gia che viene da tutto il mondo?
Riducendo, nei paesi che maggior-
mente utilizzano le risorse, il consumo
di energia e di prodotti inutili e non ne-
cessari; in tutto il pianeta incrementan-
do il commercio locale e di piccola sca-
la e tendendo all'autosufficienza energi-
ca e produttiva. Promuovere la sovrani-
tà alimentare è la strada giusta. Faccio
l'esempio assurdo del mio paese che
esporta, patate e riso, di cui è produtto-
re, per poi riacquistarne una parte per il
consumo interno.
In Ecuador si è insediato il governo
progressista del Presidente Correa.
Come si pone rispetto alle vostre
campagne?
Innanzitutto questo governo si è au-
tonominato il nuovo governo della rivo-
luzione cittadina. Molte delle persone
chiamate a collaborare da Correa ven-
gono da esperienze di impegno sociale
ed ecologista, come ad esempio dell'ex
Ministro per l'Energia, Alberto Acosta,
ora impegnato nell'Assemblea Costi-
tuente. Proprio attraverso di lui è stata
lanciata l'importante campagna per la
moratoria dell'estrazione petrolifera nel
Nadia Angelucci
Ecologiste in Ecuador
Intervista a Aurora Doloso
Por la llanura de la noche cruza
Una pequeña luz que cabecea:
Ella es mi pecho roto en el que tiembla
La fiebre inextinguible...
(César Dávila Andrade, Poema No.1)


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