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Numero 12 del 2007

Un anno di notizie a colori


Foto: Un anno di notizie a colori
PAGINA 45

Testi pagina 45

Con la solitudine, "un'amica faticosada portare a spasso", Mariangela
Melato è venuta felicemente a patti: nel
suo ultimo spettacolo 'Sola me ne vo' se
la porta a braccetto e giocando a rim-
piattino con i suoi ricordi ne fa una per-
fetta compagna di scena. E mentre rovi-
sta con allegria nelle sue esperienze ar-
tistiche e nel felice disordine di una vita
condotta con spirito un po' ribelle e in
totale libertà, canta e balla. Tanta mu-
sica, luci da camerino e costumi essen-
ziali (calzamaglia sbrindellata o smo-
king: ed eccola tessere uno show tutto
suo, attorniata a tratti da sei baldi
boys. Con bravura e una punta di mali-
zia offre al pubblico in visibilio del Tea-
tro Alfieri di Torino (ma girerà molto)
una scanzonata riflessione fra realtà e
fantasia. Lo fa nello spazio che le è più
congeniale, il teatro, l'ultimo luogo libe-
ro, quello che la fa sentire viva e la sot-
trae da questa vita da inferno.
La brava attrice parte dal filo con-
duttore, il suo essere una autentica zi-
tella. Mai uno straccio di matrimonio
per lei. Non lo ha mai voluto. A metter-
le l'angoscia è stata l'istituzione in sé,
che scricchiola per difetti strutturali.
Sappiamo com'è l'andazzo: "Conigliet-
ta, Passerottino…Non è una casa, è
l'arca di Noé, che presto si arena sul-
l'Ambarabà Cici e Cocò, parola ara-
maica che in italiano si traduce con 'rot-
tura di palle'. E il Pulcino e la Conigliet-
ta si tramutano in due brontosauri ru-
gosi e stanchi, stravaccati sul divano,
davanti alla TV, in pantofole, sfatti,
soddisfatti, senza più niente da dirsi.
Due amebe". "Per essere sincera, mi sarei
anche sposata. È che non me lo hanno
mai chiesto", confessa. Così si è costrui-
ta con sano egoismo una vita rallegrata
dal fatto che non deve lavare piatti e lu-
cidare i pavimenti tutti i giorni. La li-
bertà è diventata la sua variopinta ban-
dierina. Niente è più appagante di un
giorno libero, dopo essere stati in teatri,
alberghi, letti. L'attività teatrale è un
fardello; ma l'ha sempre sottratta a
"questa vita d'inferno" porgendole il pri-
vilegio della fantasia.
Balenano in rapide proiezioni tanti
generi di teatro, nomi di grandi registi e
un nugolo di personaggi: la Monaca di
Monza, Medea, Amleto, Re Lear… Do-
po essere stata in compagnia di simili
prodigi di mistero, di fascino, di intelli-
genza, cosa se ne farebbe la signora tut-
to spirito e disincanto con il ragioniere
di Givoletto, un piastrellista, un miliar-
dario? Stare da soli é dei geni (Leopardi,
Beethoven, Napoleone).
Sull'onda di un testo sfavillante scrit-
to da lei stessa insieme a Vincenzo Ce-
rami, Riccardo Cassini e il regista Gian-
piero Solari, Mariangela Melato, illumi-
nata dal suo sorriso, con versatilità
compie la gaia e divertente escursione
nel tempo: dall'infanzia con la mamma
sarta e il papà vigile urbano all'adole-
scenza (con birichinate e ribellioni) fino
ai primi successi. Intanto la sua imma-
gine in scena si trasfigura e si moltipli-
ca, lasciando sempre intatta la genuini-
tà. Che la semplicità sia autentica o co-
struita con finissima arte, Mariangela
Melato ricordando che siamo fatti della
stessa materia dei sogni, nel suo incan-
tevole show offre al suo pubblico una
avventura teatrale veramente fuori del-
l'ordinario.
noidonne dicembre 2007 45
Mirella Caveggia
L’avventurosa vita solitaria
Sola ma ne vo...
in uno spettacolo frizzante e accattivante Mariangela
Melato ricorda e si racconta nel luogo della sua libertà: il teatro
Protestantesimo e pensiero della differenza
Che un gruppo di donne si riunisca con una certa regolarità per
parlare, discutere e "dirsi" in nome di un richiamo al femminismo, è
cosa che certo non avrebbe fatto notizia venti o più anni fa. Che
queste donne avessero scelto insieme un tema da mettere al centro
delle proprie discussioni e lo facessero a partire da una comune col-
locazione su un territorio e anche da una comune appartenenza ad
una istituzione, una professione, una passione, neppure.
Che però questo avvenga oggi, in continuità consapevole con la
storia di un passato sia recente che remoto, che il tema prescelto sia
il rapporto con il sacro e la religione (una religione e la sua "Parola"),
che le donne di diverse età e storie decidano di scrivere, far circola-
re e pubblicare i pensieri, le vicende e le narrazioni che le hanno
tenute insieme tanto a lungo è cosa che oggi non può non fare noti-
zia. E si tratta di una buona notizia. Il gruppo di sette autrici (che
non firmano, ma neppure rimangono anonime: i loro nomi sono in quarta di copertina) è di
donne di diverse età "inserite nelle chiese evangeliche", "tutte gravitanti intorno alle Valli val-
desi". Due identificazioni forti, un territorio e una chiesa, che però si aprono verso altro e oltre:
l'oltre del discorso attorno alla religione che non può limitarsi ad essere locale, ma, anche, l'a-
pertura verso altre donne, alcune lontane nel tempo e nello spazio, ma tutte legate dalla volon-
tà e dal desiderio delle autrici di riconoscerne l'esistenza e il valore: da una parte le altre donne
valdesi che popolano una storia poco nota e degna di essere raccontata (le donne pastore dal
1962, ma anche le antiche profetesse e predicatrici del medioevo e alcune contemporanee
"scrittrici autorevoli" di cui si pubblicano brevi e intensi interventi); dall'altra le donne dei fem-
minismi italiani e non solo con le quali si entra in rapporto di riconoscenza/riconoscimento, ma
anche, e questa è un'altra buona notizia, di dissenso e distinzione, senza che questo produca
né guerre né rinunce al confronto e allo scambio.
In copertina cinque parole e un'immagine. Le parole: "La Parola", "pratiche", "donne" "prote-
stanti" e "femminismi" invitano chiunque legga il libro a riprendere il filo del discorso e conti-
nuare; l'immagine, una donna che guarda in alto, sta per le autrici e per molte altre, ma ha
anche un nome singolare e irripetibile: Francesca Spano, che ha voluto intensamente questo
libro e non l'ha visto stampato.
Gabriella Rossetti
Università di Ferrara
La Parola e le pratiche. Donne Protestanti e femminismi,
Sabina Baral, Ines Pontet, Giovanna Ribet, Toti Rochat, Francesca Spano, Federica Tourn,
Graziella Tron. Claudiana editrice - pag 153 - Euro 14,00


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