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Numero 6 del 2012

Un fiore per Melissa


Foto: Un fiore per Melissa
PAGINA 23

Testi pagina 23

tonda. I| padre è una costruzio-
ne moderna, culturale dell'oc-
cidente, quindi con i cambia-
menti cuIturaIi viene messa in
crisi l'identità maschile più del-
l'identità femminile. E quando
viene messa in crisi torna fuori
il maschile più animale, cioè iI
maschio competitivo. Da quan-
do c'è la famiglia con quel mi-
nimo di strutturazione di socie-
tà dovrebbe esserci un maschio
che fa una scelta di vita e che è
impegnato a stare con quella
; femmina, e soprattutto con quei
piccoli, e ad assumersi respon-
sabilità costantemente fino a
che i piccoli crescono.

Per una serie di circostanze,
prima di tutto economiche, la
nostra società favorisce molto
questo tipo di maschio compe-
titivo. II padre nella tradizione è
quello che limita i bisogni non in
modo “castrante”.

II padre giusto dovrebbe essere
quello che pone dei limiti al figlio. Quello che è molto interessante
è che le statistiche ci dicono che esiste una forte relazione tra
assenza di padri e un tipo di criminalità, infatti al sud la mafia re-
cluta i giovani facendoli sentire dei duri. Accade che il padre è quel-
lo che da lo scapaccione, ma la madre non ce la fa a tenerli in casa.
La mafia quindi fa appello a questo maschile anima/e combattente
e va sottolineato che la nostra società valorizza molto questo ma-
schile combattente.





Però questa competitività del maschio non aiuta a trovare
un'autorevolezza all'interno della società è solo un istinto
che conserva e basta...

Esatto, è solo un istinto senza programmi per il futuro. Penso ad
una figura come Berlusconi, che voleva fare il padre della patria
ma era solo un bambino. Al di là di ogni altra considerazione, era
proprio da psicologia infantile.

In base alla sua esperienza questo padre si interroga sulla
sua mancanza?

Sì, assolutamente. Molto spesso quelli che vengono in analisi sono
padri separati che tristemente scoprono la paternità solo dopo
la separazione. Si sentono in colpa, non sanno cosa inventare, sba-
gliano se fanno troppi regali ai propri figli...

E allora secondo lei qual è l'equilibrio che un padre dovreb-
be avere?
Faccio l'analista e non il guru, bisognerebbe cambiare iI mondo.

Quando un padre trova un equilibrio?
Quando ha un rapporto personale con i figli anche se ha perso

il rapporto la compagna. Margaret Mead in Maschio e femmina
di quasi cinquant'anni fa dice semplificando 'a meno che un cer-
to tipo di società e di cultura facciano disimparare alla madre a
essere madre in linea di massima per cultura e istinto la madre
è madre’. Invece per essere padre bisogna insegnarlo, bisogna
che ci siano delle culture che coltivino questo e lei spiega la de-
generazione molto bene. Lo svantaggio che hanno avuto gli afroa-
mericani sradicati dai loro luoghi con la schiavitù è che avevano
disimparato a fare il padre.

Tra gli schiavi per centinaia d'anni non c'era una cultura che com-
portasse di essere padri. L0 svantaggio delle famiglie afroame-
ricane non è solo economica ma è proprio questa antica perdi-
ta culturale.

I giovani padri di oqqi sono più consapevoli
I giovani padri di oggi sono più coscienti e sempre più spesso li
vediamo alle prese con carrozzine e pannolini.

Come se si volessero sostituire alla figura materna, forse più
in competizione che in una ricerca di ruolo...

Esatto, è proprio il mio ragionamento. Come analista junghiano
parlo di madre e padre come due figure psicologiche, c'è
un'espressione che si usa spesso che è iI “mammo”, ma è dicia-
mo una vice madre, che va benissimo, ma prolunga quello che tra-
dizionalmente è I’accudimento materno.

Ma I'accudìmento del padre è una parentesi dei primi tem-
pi perché alla fine i ruoli ritornano...

Si, ma è una parentesi anche gratificante per il padre, e poi tra
l’altro in una società in cui lavorano anche molto di più le don-
ne diventa necessario. II problema che iI ruolo tradizionale del pa-
dre nel senso più classico che è venuto a mancare entrava in fun-
zione più tardi.

Quella che ho chiamato una fase secondaria dell'educazione che
poneva dei limiti, questo è venuto a mancare. Prima di fare l'ap-
plauso ai nuovi padri dobbiamo vedere se sono padri a ciclo com-
pleto oppure solo nella parte primaria. Perché poi con iI figlio ado-
lescente, al quale vanno posti dei limiti, lì resta scoperto col pa-
dre molto mammo. I





noidonne | giugno | 2012 9


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