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Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
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Testi pagina 43

41Novembre-Dicembre 2015
ma non si riconosce nella definizione.
“A mio avviso sono un’espressionista.
Esprimo me stessa attraverso la pittura.
Mi considero, come Vincent, una per-
sona sensibile e fragile”. Ed eccola a
parlare di nuovo di Van Gogh. Marcella
espone in questa antologica perché,
precisa, “sono vicina agli 80 anni e vo-
glio mostrare il meglio del mio lavoro
di una vita. Non credo che andando
avanti negli anni potrò fare di più. Oltre
non posso andare”. Nella copertina del
catalogo c’è un bellissimo ritratto di un anziano con la testa china e un cap-
pellaccio che gli copre il volto. È suo fratello. L’ha copiato da un’immagine
scattata dallo stesso fotografo che ha immortalato Benigni con in braccio
Berlinguer. “L’ho trovata così intensa da farmi venire le lacrime. Non si ca-
pisce se sta dormendo o se si sta coprendo con il cappello il volto da chi
lo sta fotografando”. b
UN GIALLO
BOTANICO
Il romanzo d’esordio della giornalista
Daniela Amenta è una storia toccante
contro il cinismo dei nostri tempi
di Flavia Matitti
Anna, la “ladra di piante”, è una trentenne precaria. Abita a Roma all’ultimo piano di un palazzo nel quartiere di Monteverde Vecchio.
L’appartamento è piccolo ma ha una grande ter-
razza, dove trovano asilo piante maltrattate di ogni
genere. Le sue preferite sono le Aspidistre, pian-
te ornamentali dalle foglie color smeraldo a forma
di spada che andavano di
moda negli anni Sessanta e
oggi nessuno vuole più. “La
gente è irriconoscente verso
la bellezza. Non ha poesia,
non ha ruggiti, non ascolta,
non vede. È svagata, incoe-
rente, modaiola”. Anna però
resiste al cinismo dei tempi
e alla solitudine prendendosi
cura delle piante abbandona-
te. Le raccoglie dimenticate
sul marciapiede dopo un tra-
sloco, buttate nel cassonetto
dell’immondizia passato il Natale, lasciate ad appas-
sire negli androni o sui pianerottoli di vecchi palazzi.
Talvolta pur di salvarle le ruba. Eppure La ladra di
piante, toccante e coinvolgente romanzo d’esordio
di Daniela Amenta, giornalista de “L’Unità” e critica
musicale, appartiene al genere del giallo, un “giallo
botanico” molto ben costruito, con tanto di omicidio
da risolvere. La storia di Anna si intreccia perciò con
quelle di altri due personaggi principali: Riccardo,
cinquantenne cronista di nera in crisi e Lanfranco,
vecchio giornalista, ex informatore, amante dei gatti.
Nello sfondo Roma, una città amata e detestata “per
quanto è cambiata, perché ha smesso di essere sor-
niona e in fondo generosa e si è scoperta un cuore
nero, cattivo, respingente”.
Daniela amenta
La ladra di piante
Baldini&castoldi, 2015, pp. 238, € 16
Dalla FaBBrica al cavallettO
Marcella Bravetti, perugina, è nata nel 1938. inizia a dipingere nella seconda metà degli anni
’70, quando è ancora operaia nel tessile. il richiamo naturale verso i colori è fortemente
supportato nella necessità di esprimere le passioni sociali, sindacali, politiche e umanistiche
che la caratterizzano, ora come allora, e che hanno segnato in modo profondo il suo vissuto
personale. molto impegnata nel movimento delle donne, ha fondato nel
1988 il Comitato internazionale 8 marzo, di cui è tuttora presidente.
iscritta nell’albo mondiale degli artisti, ha partecipato alla collettiva per
lo speciale premio marais, a parigi nel luglio 2013, promossa dalla ea
editore. È presente in molti cataloghi nazionali, e in rete ha un proprio
sito (www.bramar.org), in facebook e nei siti www.romart.it (ospite
degli artisti romani), su www.celeste.it, www.bebopart.it (sito promosso
da vittorio sgarbi); di recente è nella innovativa galleria virtuale 3d art
Gallery. in occasione della mostra sarà pubblicato un calendario con 12
opere artistiche. informazioni e contatti: bramar11@virgilio.it.
GranGala
Incontri nella notte
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