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Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
PAGINA 11

Testi pagina 11

9Novembre-Dicembre 2015
Il fi lo verde
di Barbara Bruni
IL GHIACCIAIO ALTOATESINO SI RIDUCE
Secondo il Comitato Glaciologico Italiano, negli ultimi
12 mesi i ghiacciai altoatesini sono arretrati di oltre 3
metri. L’anno idrologico 2014-15 è stato il più caldo
dal 1850, con una temperatura media di 14,5 gradi.
Eccezione fatta per il mese di settembre, tutti gli
altri mesi sono risultati più caldi rispetto alla norma.
Questo ha portato anche a un esaurimento delle
riserve di neve accumulate negli ultimi due anni nelle
parti superiori dei ghiacciai altoatesini.
TORNA LA VITA A CHERNOBYL
A quasi 30 anni dal quel grave incidente, alci, caprioli,
cervi rossi, cinghiali e lupi sono tornati a popolare
la zona vicino la centrale di Chernobyl. Torna così la
vita nell’area vicino la centrale nucleare. Descritta
sulla Current Biology, l’area sembra oggi una riserva
naturale, e può rappresentare un valido parametro
per valutare l’impatto a lungo termine del più recente
incidente nucleare di Fukushima.
OGM
Dal prossimo marzo 2016 gli Stati membri dell’Unione
Europea potranno scegliere se limitare o vietare la
coltivazione di organismi geneticamente modifi cati
(Ogm) sul proprio territorio nazionale. Gli Stati membri
potranno anche rivedere la propria decisione e
richiedere successivamente che il proprio territorio
o parti di questo entrino a far parte dell’ambito di
applicazione dell’autorizzazione. Anche la Russia -
secondo quanto dichiarato dal vice primo ministro
del Governo di Mosca, ArkadyDvorkovich, ad un anno
dallo stop alle importazioni di prodotti geneticamente
modifi cati - oggi ne vieta la coltivazione.
LA BICICLETTA CHE CREA ENERGIA
La casa del futuro potrà essere alimentata pedalando.
Il miliardario statunitense di origine indiana Manoj
Bhargava ha realizzato una bicicletta stazionaria:
un’ora di cyclette è in grado produrre energia elettrica
per un’intera giornata. La bici - che si chiama “Free
Electric” - è stata pensata per i tre miliardi di persone
che nel mondo non hanno l’elettricità. Le prime 10mila
biciclette saranno distribuite in India all’inizio dell’anno
prossimo, e avranno un prezzo intorno ai 100 dollari.
HIMALAYA, OLTRE 200 NUOVE SPECIE
Una scimmia che starnutisce quando piove, e un
pesce che respira fuori dall’acqua fi no 4 giorni e
cammina sono solo alcune delle 211 nuove specie
scoperte tra il 2009 e il 2014 in Himalaya orientale.
Il nuovo rapporto del Wwf “Hidden Himalayas: Asia’s
Wonderland” rivela e presenta i dati trasmessi da
diverse organizzazioni. Si parla di un tesoro di 133
piante, 39 invertebrati, 26 pesci, 10 anfi bi, rettili, un
uccello e un mammifero. Particolare anche una specie
di serpente dai colori sgargianti, che sembra uscito da
un laboratorio di gioielleria.
tore normodotato, rendersi conto dello
sforzo a cui è sottoposto un bambino
dislessico durante l’esercizio di lettura
e di scrittura; per questo motivo, sia a
scuola che a casa, può dare l’impressio-
ne di essere un allievo svogliato, poco
interessato e che non si applica a suf-
ficienza.
Gli studi evidenziano che nei sogget-
ti dislessici, a seguito di ripetuti in-
successi, possono manifestarsi ansia,
instabilità emotiva, bassa autostima,
fi no al coinvolgimento in episodi di
bullismo. Come scritto poc’anzi, que-
sti problemi, rischiano di amplificarsi
negli allievi provenienti da Paesi poveri,
ritenuti doppiamente vulnerabili per-
ché provati dagli effetti del progetto
migratorio e dalla eventuale presenza
della dislessia; condizioni che mettono
a dura prova il percorso di integrazione
e il successo scolastico. Rammentano
gli esperti che, in questi casi, l’iter per
giungere a una diagnosi di dislessia è
complesso, in quanto sussiste il rischio
di diagnosticare la dislessia in luogo di
una temporanea difficoltà con la nuova
lingua, come può accadere il contrario,
dando vita a falsi positivi e falsi negativi.
Le ricerche in questo campo sono solo
agli inizi; il capitolo dei minori di citta-
dinanza non italiana con dislessia, non
è ancora stato scritto.
Nel frattempo, per andare incontro ai
bisogni speciali di questi allievi, la scuo-
la, i sevizi alla persona, il terzo settore,
hanno stretto preziose alleanze, crean-
do una fitta rete di interventi a sostegno
dei minori e delle loro famiglie.
Un esempio, fra i tanti, è rappresen-
tato da Alessandria, città con un si-
gnifi cativo numero di immigrati, dove
doposcuola religiosi e laici danno vita
a molteplici iniziative per i fi gli delle fa-
miglie immigrate, soprattutto per quelli
della delicata fascia preadolescienziale,
i più esposti a possibili comportamenti
devianti. In questi luoghi educativi, i mi-
nori, a fianco dei coetanei autoctoni e
alla presenza degli educatori, in un clima
sereno e improntato alla collaborazione
e alla condivisione, trovano aiuto nelle
difficoltà scolastiche, praticano sport,
attività ludiche e artistiche, dialogano,
imparano ad organizzarsi e acquistano
più autonomia. È l’educatore che, in
sinergia con le altre fi gure del proget-
to, genitori inclusi, si prende cura di
questi giovani, ne condivide i disagi, le
gioie e le aspirazioni, all’interno di una
relazione educativa a valenza sociale e
pedagogica. Nell’educatore, le ragazze
e i ragazzi, trovano una persona pronta
ad ascoltare e ad accogliere il disagio
che nasce dal confronto con i compagni
più bravi, l’ansia e il sentimento di impo-
tenza di fronte agli impegni scolastici e
la difficoltà nel far dialogare due culture
diverse, con gli inevitabili conflitti che
ne conseguono sul piano personale e
interpersonale.
Quello dell’educatore è un lavoro pa-
ziente e silenzioso: richiede disponi-
bilità, autenticità, autorevolezza, forti
doti di empatia e, non ultimo, capacità
di mediazione con tutti gli attori del
progetto. Un compito poco conosciu-
to, tuttavia prezioso, dal momento che
grazie alla frequenza assidua, molti di
questi ragazzi riescono a rimettere in
moto energie che sembravano sopite,
trovano la forza di reagire e di inserir-
si con fiducia nel tessuto sociale. Lo
dimostra il fatto che spesso tornano
al Centro come volontari, ad aiutare i
nuovi arrivati. La strada dell’accoglien-
za e dell’impegno civile contribuiscono
ad abbattere il muro dell’indifferenza e
della diffidenza tra autoctoni e immi-
grati e conducono alla creazione di una
cittadinanza attiva e responsabile, che
lascia prevedere, per questi minori, un
promettente futuro.
IMMIGRATI,
APPRENDIMENTO
E DISLESSIA
Quando la scuola
si fa ponte.
L’esempio
di Alessandria
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