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Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
PAGINA 27

Testi pagina 27

25Novembre-Dicembre 2015
di qualità grazie alle norme italiane ed europee. Il biologico
ha delle marcature in più per i pochissimi prodotti chimici che
sono consentiti; in Italia siamo i portabandiera del biologico e
noi agricoltori ci crediamo molto. Infatti le statistiche dicono
che in Italia ci sono più aziende agricole biologiche rispetto
ad altre nazioni, che pian piano si stanno avvicinando. Noi
siamo così avanti perché in Italia guardiamo di più alla tutela
dell’ambiente e, nonostante l’agricoltura non sia valorizzata
a livello nazionale, tiriamo il carro dell’economia nazionale”.
È interessante sapere come ha vissuto l’Expo una donna del
mezzogiorno dal punto di vista, anche, dell’imprenditrice agri-
cola. “Expo mi è piaciuta tantissimo, parlo da donna e da visi-
tatrice. Mi ha dato l’opportunità di toccare il mondo e di vedere
tradizioni basate sul cibo e sull’agricoltura. Questa è stata la
sensazione che ho provato visitando i vari padiglioni. L’unica
pecca, poiché era basato sul cibo, è che ha prevalso la tec-
nologia, l’agricoltura è rimasta un po’ in ombra. Dominavano
il presente e il futuro e, tranne in alcuni padiglioni, le tradizioni
sono state oscurate”. Arriviamo a parlare di Donne in Campo
e, alla presidente della Puglia, chiediamo come vede questa
associazione, qual è il contributo che porta. “La sento mia per-
ché è un’associazione di donne, e come sempre noi donne
dobbiamo combattere le tante diversità che ci accomunano
rispetto agli uomini. Inoltre rappresenta una priorità nella Cia,
che ci ha dato l’opportunità di esprimerci in piena liberta. Que-
sto ha consentito all’indole della donna di emergere. Abbiamo
dato un grande contributo all’idea di cura dell’ambiente com-
patibile con la possibilità di avere reddito. Poi abbiamo dimo-
strato, nella pratica, in che modo la campagna può contribuire
nel sociale come, ad esempio, con gli agriasilo e agrinido.
Siamo riuscite a fare in modo che tornassero i semi autoctoni
in un’idea di valorizzazione delle tradizioni e al tempo stesso
abbiamo accolto e usato le nuove tecnologie e le innovazio-
ni. Ecco, tutto questo è il portato delle donne in Cia. Siamo
la tradizione e l’innovazione. Poi, solo il fatto di incontrarci e
guardarci ci fa sentire vicine. Insomma, con Donne in Campo
mi sento a casa, anche quando incontro nuove donne e anche
se sono di un settore che non conosco. È straordinario vedere
le laureate, per esempio che scelgono di tornare in campagna
e portano nell’agricoltura il loro bagaglio di studi che diventa
patrimonio di tutte e dell’associazione. È una cosa bellissima.
Sì, sono molto contenta di far parte di questa comunità”.
di Cristina Melchiorri
STRATEGIE
PRIVATE
Sono Elisa ho 27 anni e una laurea in lettere, con
un sogno: fare la giornalista sportiva. In questi
tre anni dopo la laurea ho tentato in vari modi di
entrare in contatto con molte emittenti televisi-
ve, ma mi sono arrivate le stesse considerazio-
ni: una donna a commentare le partite? Mah! Se
vuoi provare gratis per le competizioni minori…
Poi, per caso un mio compagno di università mi
ha detto che sta lavorando in un call center e che
cercano altro personale. Non so neppure quali ca-
ratteristiche dovrei avere per fare questo lavoro
che mi pare così banale… guadagnare mi serve...
ma che senso ha avuto studiare tanto per questo?
Elisa Mottini (Milano)
Cara Elisa sono tre le questioni che poni. Comincia-
mo dai requisiti necessari per lavorare bene in un call
center. Ovviamente l’obiettivo del lavoro è saper ge-
stire e risolvere un problema segnalato da chi chiama
il call center, il tuo cliente. Il che signifi ca che riceverai
una formazione preliminare sul contenuto tecnico e
procedurale delle materie che tratterai. Perché dovrai
comprendere velocemente qual è il problema e so-
prattutto saper proporre la soluzione migliore altret-
tanto velocemente. Il tutto fi ltrando le emozioni nega-
tive mantenendo la calma anche con chi è in collera
perché lamenta un disservizio, un pacco non giunto a
destinazione, un’utenza staccata, un guasto…Dovrai
anche avere la capacità di non annoiarti o infastidirti
per la monotonia o la ripetitività dei problemi posti dai
clienti. E di mantenere una voce cordiale, “sorriden-
te”, gentile, consapevole che rappresenti la azienda
e non te stessa. È anche un’attività che richiede di
lavorare per turni, compresi orari in cui i tuoi amici
e famigliari sono liberi. Tre qualità in sintesi: saper
ascoltare in modo empatico; elaborare le informa-
zioni; dare la soluzione in modo rapido ed effi ciente.
Naturalmente dovrai avere familiarità con la maggior
parte degli ambienti e programmi informatici e il sof-
tware della società per cui lavori per scambiare dati
sui problemi e relative soluzioni. Se ci pensi bene non
c’è nulla di banale in queste attività. E allenarti all’uso
professionale della voce non potrà che giovarti quan-
do commenterai le partite. Non accantonare il tuo so-
gno. Coltivalo e renditi disponibile a farlo gratis, in un
primo tempo. Se hai passione, capacità, costanza e
determinazione vedrai che queste doti emergeranno.
E avremo una cronista sportiva che sa persino parlare
un perfetto italiano!
PASSIONE
O CALL CENTER?
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