Numero 7 del 2012
Sportive per passione
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energia, creatività , forza, fino allo sfinimento. Il film, gi—
rato integralmente con luce naturale, utilizza con sciol-
tezza canzoni scritte ed eseguite dai protagonisti ed arie
di Vivaldi, luci psichedeliche e neon degli ospedali, al ser—
vizio di una storia che lungi dal risultare deprimente, ema-
na, all’opposto, spregiudicatezza, dinamismo e vigore.
ratto dal romanzo La mia settimana con Marilyn
di Colin Clark, che è anche il titolo originale del
film (My Week Wth Marilyn), Marilyn, diretto
da S. Curtis, è una sorta di intima confessione
dello scrittore (all’epoca giovane assistente alla produ-
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a oc A .
XVII edizione
Successo e partecipazione
zione appena uscito da Oxford) e del suo incontro rav- per la XVII edizione della rassegna Che \
vicinato con la Monroe, sul set del film I] principe 61a . . . . \‘ è
ballerina di Laurence Olivier, girato nel 1956, di cui la porta neua capltale I fllm dl cannes “:\:'
diva era protagonista: neo-sposa del drammaturgo Ar- ' ‘z‘s
thur Miller, Marilyn, per la prima volta in Inghilterra,
manifestava già forti inquietudini sentimentali. Nel rac-
contare i danni delle droghe e dell’alcool assunti dalla
star e le sue intemperanze sul lavoro (ritardi, sbalzi
d’umore ed instabilità ), il film traccia il ritratto di donna
capricciosa e fragile, volubile ed umanissima, artista pura
affamata d’amore, in cerca disperata di contatti auten—
tici, come quello instaurato col giovanissimo assistente
Clark, per sfuggire dai ranghi della sua gabbia dorata,
del suo stesso successo e dalla rigida disciplina imposta
I‘llxhfllll Mulini: ultln illltiillild mimli
WILLIAMS BRANAGH REDMAYNE WATSON DENCH
my week wiih
MARI LYN
dal lavoro sul set. L’attrice Michelle Williams, vincitrice
del Golden Globe per l’interpretazione della Monroe,
donna e icona, è ora candidata all’Oscar.
La manifestazione Le vie del cinema da Cannes a Roma, pro-
mossa dall'ANEC Lazio in collaborazione con l'Ambasciata di
Francia in Italia, ha portato nella Capitale un’oculata selezione
delle opere presentate al 65° Festival di Cannes: pochi i film
del concorso ufficiale, che i produttori temono di ’bruciare’
offrendo al pubblico in anteprima (fra gli assenti i due film
italiani, Realify di Matteo Garrone, vincitore del Gran PriX, e lo
e te, fuori concorso, di Bernardo Bertolucci), ma un'ampia
scelta delle sezioni parallele, come la Ouinzaine des Real/sa-
feurs e la Semaine de la Crifique, fucina di giovani autori e di
idee nuove, che propongono film originali difficilmente di-
stribuiti nelle sale. Oltre all'acclamatissimo e commovente
Amour, di M. Haneke, vincitore della Palma d'Oro, film sul-
l'amore senile con un incredibile Jean Louis Trintignant ormai
ottantenne e due grandi attrici come Emmanuelle Riva ed Isa-
belle Huppert, da segnalare Beyond the Hills, di C. Mungiu,
premiato per la miglior sceneggiatura ed, ex-aequo, per le mi-
gliori attrici, Cosmina Stratan e Cristina Flutur, una travagliata
storia d'amore fra due donne, separate dalla religione, che si
svolge in un convento ortodosso della Moldavia. Interessante
anche Paradise: Love, la nuova provocatoria opera - prima di
un'annunciata trilogia - dell'austriaco Ulrich Seidl, che rac-
conta le esperienze sessuali di alcune donne europee in
Africa. “Molte distribuzioni - ha detto Georgette Ranucci, di-
rettrice artistica della rassegna - stanno capendo che i film
belli vanno proposti al pubblico in lingua originaleâ€. Fra le
altre opere selezionate, l'iraniano Une fami/le respectab/e, di
M. Bakhshi, una storia oscura di violenza familiare con risvolti
ereditari, ai danni di una donna e conseguente violenza assi-
stita del figlio, ed lnfancia clandestina, di Benjamin Àvila, film
argentino (autobiografico) sugli anni della dittatura vissuti da
un ragazzino figlio di attivisti. L'iniziativa di ’Cannes a Roma',
molto amata e seguita dal pubblico della Capitale (e patroci-
nata dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico
di Roma Capitale), ha abbandonato quest'anno le tradizionali
location delle sale cinematografiche di Trastevere, per spo-
starsi nel quartiere Prati, presso i cinema multisala Giulio Ce-
sare, Eden e Adriano, che offrono migliori prestazioni
tecniche. Con l’auspicio che molti di questi film, e non solo le
grandi produzioni della kermesse cannense (Cosmopolis di D.
Cronenberg e 7 Days in Havana, di 7 noti registi, sono già in
sala!) possano trovare presto una distribuzione.
(E.C.)
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