Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 7 del 2012

Sportive per passione


Foto: Sportive per passione
PAGINA 19

Testi pagina 19

Ti ritrovi nell'affermazione che I'OIimpiade rappresenta l'esal-
tazione del sistema capitalistico?

Non ci avevo mai pensato. Non avevo mai avuto modo di pensare
alle Olimpiadi da questo punto di vista. Le ho sempre vissute da
atleta, con la trepidazione della preparazione, l’aspettativa del-
la vita nel villaggio olimpico, l'atmosfera magica che vi si respi-
ra. Come atleta non pensi al resto. In realtà è capitato qualcosa
in questo senso a Pechino. Sono personalmente molto vicina al
popolo Tibetano e avrei voluto testimoniare durante le Olimpia-
di in qualche modo la mia vicinanza, magari indossando una ma-
glietta con una scritta, oppure scrivendo qualcosa sulla barca, an-
che sul tema dei diritti e contro la pena di morte. In quell'occa-
sione ci è stato impedito dagli accordi che i| CONI penso abbia
dovuto stipulare con la Cina

Olimpiadi e donne. Quale risultato si ottiene avvicinando
queste due parole? Disparità di trattamento economico, ad
esempio?

Nel mio sport abbiamo la parità, al ribasso però. Quasi niente
sia per gli uomini che per le donne. Questo è ancora oggi il de-
stino in tema di ingaggi e sponsor per gli sport considerati mi-
nori. II fatto di essere donna è stato ovviamente un fattore che
ha reso il mio percorso molto più duro, questo è certo. Ricordo
con chiarezza un ambiente molto pesante, lontano da casa, non
accogliente. È stato un percorso faticoso, con poco sostegno e
anche un po' di invidia per una ragazza che, così giovane, otte-
neva anche grandi risultati. Non mi lamento però, questo mi ha
fatto bene e mi ha reso più tosta. I vantaggi dell'essere donna in
questo sport sono pochi ma uno c'è sicuramente: siamo in
poche, quindi meno concorrenti e quindi relativamente più faci-
lità nelle qualificazioni..

Ora sei mamma di due bimbe ancora piccolissime. Cosa mi
dici di questa fase della tua vita personale e sportiva?

È stato un cambiamento enorme, fortemente voluto. Ho avuto
nella mia carriera tanti risultati e 5 Olimpiadi anche se non sono
riuscita nel sogno di qualsiasi atleta e cioè quello di portare a
casa una medaglia olimpica. Ouello che ho ottenuto è stato
molto: senza staff, senza allenatori, tutto in solitudine e con tan-
tissima fatica. Me ne sono fatta una ragione e con questa sere-
nità ho dato ascolto al desiderio di maternità che avevo
maturato nel tempo. Ho scoperto di essere incinta durante la
Coppa del Mondo. Avevo ancora due prove, le ho concluse e poi
mi sono messa in maternità. Chiaramente ho potuto fare questo
con serenità perche faccio parte del Gruppo sportivo del Corpo
Forestale dello Stato ed è questa l'unica possibilità, oggi, per chi
voglia avere un percorso da atleta con un minimo di tutela.

Sei stata anche vice presidente della tua Federazione
come rappresentante degli atleti e delle atlete. Ho paura che
non foste in molte o mi sbaglio?

Una donna su iO componenti più il Presidente. Sono stati obbli-
gati da una norma che stabiliva che almeno uno dei due rap-
presentanti degli atleti fosse donna.

Cosa ne pensi del tentativo, fortunatamente fallito, di ob-
bligare le pugili, che per la prima volta nella storia compa-
iono sulla scena olimpica, ad indossare le qonnelline sul ring?
Direi che è una stupidaggine, come qualsiasi imposizione senza
senso. Le uniche imposizioni che nello sport hanno un ragione
di esistere sono quelle che riguardano la sicurezza. È ovvio, ol-
tretutto, che nel caso delle atlete si inserisce un elemento vec-
chio: se sono brave va bene, se sono belle e anche ben “attrez-
zate" è anche meglio.

IVANA VACCARI
GIORNALISTA con PASSIONE

Giornalista sportiva in Rai, Ivana Vaccari è una delle voci stori-
che delle telecronache dallo sci al tennis al pattinaggio.

Le Olimpiadi sono un evento sportivo in cui conta solo la pre-
stazione e il risultato, tant'è che viene ricordato solo chi vin-
ce, gli altri o le altre non esistono. Che ne pensi?

Alle Olimpiadi bisogna compiere un grande gesto per essere ri-
cordati; un gesto molto positivo o molto negativo, non importa.
I| risultato certo viene prima di tutto, ma anche un atleta che ar-



riva stremato, semisvenuto al traguardo, i| pugno guantato nero
sul podio in segno di protesta, un caso di doping. Viene ricorda-
to ciò che fa notizia. Anche in questo senso |a logica capitalisti-
ca appartiene alle olimpiadi. Non dimenticare poi che le Olimpiadi
sono un evento che costa tantissimo. I soldi rappresentano un ele-
mento centrale sia per l'organizzazione dell’evento, quanto per
i singoli atleti; vincere o perdere alle Olimpiadi rappresenta tut-
to per loro. Sono persone che dedicano anni della loro vita, ani-
ma e corpo a quel momento: un lavoro lungo e faticoso che si su-
blima in una manciata di secondi, quelli necessari alla gara. Vin-
cere o perdere significa per loro cogliere o fallire l'obbiettivo di
passare alla storia... e tanti soldi.

Se alla parola Olimpiade accostiamo il temine Donna, tu a

cosa pensi?
Per alcuni Paesi emergenti, per quelle donne, le Olimpiadi rap-

noidonne | Luglio—agosto | 2012 0


©2017 - Noi Donne - Iscrizione ROC n.6292 del 7 Settembre 2001 - P.IVA 00906821004 - Privacy Policy