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Numero 1 del 2012

Il meglio di noi


Foto: Il meglio di noi
PAGINA 41

Testi pagina 41

NON PROFIT

E VOLONTARIATO,
OUE VALORI 'POLITICI'

di Paola Lanzon

e si contrappone l'associazionismo
S al volontariato, come se il primo fos-

se figlio di un dio minore, si com-
mette un errore storico, culturale, econo-
mico e quindi politico.
Lo sport fa parte a pieno titolo del terzo
settore: muove lavoro, economia, cultura,
educazione. Le associazioni sportive na-
scono storicamente come aggregazioni di
cittadini e cittadine che si organizzano in-
terpretando correttamente il principio di
sussidiarietà, e sono riconosciute oggi
formalmente anche come associazioni di
promozione sociale. Capita però troppo
spesso che la politica manifesti una pre-
dilezione nella destinazione dei contribu-

ÉUISP

sponpeflufli

ti, preferendo il volontariato. È politica-
mente più accattivante?

Se la politica non è tutta uguale, quella che
decide di guardare lontano e che vuole es-
sere costruttrice di futuro ha l'obbligo di fare
operazioni di verità e di cultura generale. Ag-
giorniamo quindi il vocabolario: volontaria-
to e non profit non sono la stessa cosa.

Le associazioni di promozione sociale
sono associazioni no profit, termine che
non significa ’non avere profitti' a fronte di
una attività. L’espressione significa sola-
mente chela loro destinazione viene de-
liberata dagli organismi direttivi e destinata
ai fini sociali perseguiti dall’associazione
stessa. Avere degli utili non può essere con-

siderato un disvalore, come se il giusto
compenso per le attività svolte, che nor-
malmente si chiama lavoro, fosse qualco-
sa di negativo in sé.

L'associazionismo, tra I’atro, così come la
cooperazione sociale, è un settore che vede
una grandissima quota di lavoro femmini-
le e di produzione di servizi che realmen-
te vanno a sostegno delle famiglie e quin-
di, ancora oggi, delle donne.

Per questo motivo si deve fare attenzione a
non mettere in contrapposizione questi
due soggetti, di enorme valore per ogni co-
munità. Il futuro chiede a gran voce senso
della comunità, fantasia nello sperimentare
nuove risposte ai nuovi e vecchi problemi: è
necessario unire, mettere in rete, capitaliz-
zare ogni energia disponibile. Lo spazio tra
privato e stato deve diventare opportunità
di lavoro per i giovani, un lavoro etico, sociale,
che costruisce futuro.

La grande risorsa del volontariato deve col-
locarsi all'interno della rete complessiva,
non come soggetto competitivo con il la-
voro, ma come risorsa, sentinella sociale e
culturale, vera scuola di Politica.









SENTIAMO L'AWOCATA

UN RITORNO AL PASSATO

di Simona Napolitani

Il marito dona alla moglie un appartamento e la somma di euro 730.000,00 in
buoni del Tesoro. Nel corso della vita matrimoniale la donna ha una relazione
I extra coniugale. lI marito, venutone a conoscenza, si rivolge al Tribunale chie-

dendo la revoca delle donazioni, per ingratitudine, attesa l’infedeltà della moglie (molto più giovane di lui)
che l’aveva, poi, anche abbandonato. Il Giudice civile ha ritenuto provati gli estremi dell’ingratitudine ed



ha revocato le due donazioni. In particolare, il Tribunale ha accertato che la moglie ”dopo il matrimonio

aveva mantenuto la relazione con un uomo dal qua/e aveva poi avuto anche un figlio...la relazione adulterina aveva anche assunto il ca-
rattere dell’abbandono, essendo stato il marito lasciato in difficoltà e bisognoso di assistenza’.’ Secondo il Giudice civile le difficoltà eco-
nomiche in cui la signora aveva lasciato il marito erano anche confermate dalla sentenza di separazione, con la quale il Tribunale aveva
assegnato l’immobile donato al marito ed aveva posto a carico della moglie il mantenimento a favore dell’uomo nella misura di euro
1.000,00 al mese.

Su una rassegna di giurisprudenza, a commento di questa storia, si legge che ”la Corte di Cassazione, rigettando il ricorso della fedifraga, ha man-
tenuto la disposizione della Corte di Appello, circa la revocazione della donazione dell’appartamento, condannando la donna al suo rilascio. ”

Si può trarre una valutazione di carattere morale che non riguarda l’aver mantenuto una relazione dopo il matrimonio con un uomo dal
quale aveva poi avuto anche un figlio, quanto piuttosto nell’aver abbandonato il marito, lasciandolo in difficoltà, nonostante le avesse di-
mostrato grande fiducia nel trasferirle tutto quanto era di sua proprietà. La moglie avrebbe potuto raggiungere un accordo, anziché far de-
finire le donne come ”fedifraga”, termine che evoca un ritorno al passato che non è proprio un elogio al nostro genere. Insomma un po’ di
fairplay non fa mai male.

Scrivi a: simonanapolitani@Iibero.it





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