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Numero 1 del 2012

Il meglio di noi


Foto: Il meglio di noi
PAGINA 17

Testi pagina 17

SESSANTENNI DI OGGI / 3

SPETTA A NOI DONNE RICOSTRUIRE L’ITALIA

Intervista a ADA SCALCI'II



da Scalchi (detta Silvana)
inizia a lavorare a 15 anni in

una fabbrica tessile di Pome-
zia. E stata dirigente sinda-
cale, a 21 anni viene eletta consiglie-

ra comunale. Successivamente è elet-

ta consigliera e assessora alla Provin-
cia di Roma, consigliera regionale del
Lazio ed è il primo Sindaco donna di
Albano Laziale. Oggi è impegnata nel-
l'associazionismo prevalentemente de-
clinato al femminile.

Quale pensa sia la difיִcoltà più
grande da affrontare per lei e le
sue coetanee?

Di non essere in grado di trasmettere
certezze e di non saper dire con forza
che il futuro va costruito, che la libertà
e l’indipendenza non te la regala nes-
suno. Sono ormai vent’anni che noi, che
siamo cresciute con punti di riferimento
certi, dagli anni Novanta, dopo il
crollo dei partiti, abbiamo subito un
trauma che ha messo in discussione
tutti i valori peri quali la nostra ge-

HAI TRA I 60 E I 7o ANNI?
RACCONTACI COME VA...

Ecco le risposte al sondaggio di questo mese dedicato alle lettrici ses—
santenni: il 36% si sente impegnata, 39% piena di progetti, 14% stanca, 7%
serena, 4% frustrata. Quali sono le difיִcoltà più grandi da affrontare? “Pen-
so sia la sensazione di solitudine che spinge le mie coetanee a voler sta-
re sempre in compagnia. Personalmente, non ne soffro: la mia solitudi-
ne è ricca d’interessi e curiosità"; e ancora: "La solitudine è una condizione
(sono vedova), ma ho imparato a conviverci e sto godendo di una libertà
che non ho mai avuto"; “Il cervello è giovane ma il corpo non sempre rie-
sce a stargli al passo."

Quanto alle prospettive e ai progetti, le nostre lettrici scrivono: “Voglio con-
tinuare a impegnarmi, con mostre, pubblicazioni, nuove conoscenze, nuo-
ve abilità, nuove reti"; oppure: “Sono stanca, ma continuo a essere im-
pegnata e, dopo aver letto decine di libri che non mi sono piaciuti, ho de-
ciso di scriverne uno io. Una storia che parla, soprattutto, di donne"; e an-
cora, aprire un “agri-asilo”, 0 una biblioteca interattiva per bambini, in-
somma l’importante è “vivere al meglio".

(P.F.M.)

di Silvia Vaccaro

nerazione era pronta a sacrificare la
propria vita.

Qual è la cosa più importante da
fare adesso, secondo lei,

in Italia?

Ricostruire la partecipazione alla vita
politica, rifondando anchei partiti, con
onestà e serietà. Tenendo ben salda la
costituzione italiana e senza discrimi-
nazioni di genere, di colore, di reli-
gione. Senza questi due concetti fon-
damentali non ci può essere politica so-
ciale e culturale. È urgente dunque e
spetta soprattutto a noi donne lavorare
affinché si ricrei la fiducia nella poli-
tica, solo la nostra autorevolezza può
salvare la democrazia messa pericolo-
samente in discussione.

È possibile un dialogo con le
generazioni più giovani?

Su quali argomenti e come?

Il dialogo con le nuove generazioni è
possibile solo se ascoltiamo le loro ra-
gioni, le loro aspirazioni, se saremo in
grado di creare riferimenti certi. L’ul-
tima generazione, cioè i ventenni,
sono i più disorientati, cresciuti a scuo-
la e nella società con i יִgli degli im-
migrati, ma senza una vera politica di
integrazione mentre dall’alto del go-
verno si predicava la secessione e si re-
spingevano in mare i diseredati del Nor-
dafrica.

Quindi che fare? Gramsci dal carcere
scriveva: ”Hanno distrutto l’Italia,
spetta a noi ricostruirla”.

Io la penso ancora cosi, con una va-
riante: spetta a noi donne ricostruire
l’Italia, con l'aiuto di uomini coraggiosi.

noidonne | gennaio | 2012 G


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