Numero 12 del 2016
CIAO! Inserto speciale 'La nostra bella storia'
Testi pagina 31
da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
1977, l’anno cruciale, quello della morte di Giorgia-
na Masi, uccisa da un proiettile vagante durante un
corteo nel maggio di quell’anno a Roma e diventata
simbolo di lotta per moltissime donne di ieri e di
oggi. A seguire il sequestro Moro del 1978 e il culmi-
ne con la strage di Bologna del 1980. Tanti episodi e
numerose vittime in un breve lasso di tempo, ancora
adesso fi li scoperti di una storia colma di domande
senza risposte certe.
Proprio gli anni ’70, pur in un clima
politico diffi cilissimo, si compiono
passi epocali per la vita delle donne
che da tempo li attendono.
Il 1968 con la sua ondata rivoluzionaria ha stra-
pazzato l’Italietta moralista e piccolo-borghese e
l’ha trasformata in un paese più simile agli altri del
continente. L’amore e il sesso sono centrali nelle
pagine del giornale e l’idea romantica della coppia
sta tramontando grazie anche alle rifl essioni delle
donne. I rapporti tra i due sessi si evolvono e l’otte-
nimento della legge sul divorzio (1 dicembre 1970)
consente di liberarsi di quel “per-sempre” che sta
stretto alle coppie che non stanno più bene. Diven-
tano famosi, loro malgrado, i Benassi di Modena,
prima coppia in Italia a dirsi addio. Nel 1975 arri-
va l’equiparazione giuridica dei coniugi e nel 1978
fi nalmente la legge 194 sull’interruzione di gravi-
danza: Noidonne la saluta come la meta agogna-
ta della lotta a cui da oltre vent’anni partecipa in
prima linea. Queste conquiste di certo infatti non
discendono dall’alto. Mai come in quel periodo le
donne sono insieme e il femminismo rappresen-
ta una luce calda in quegli anni grigio piombo. Le
donne si riuniscono e scendono in piazza, unite
in cortei, assemblee e collettivi per affermare la
differenza delle donne e la loro straordinaria po-
tenza di pensieri e pratiche di liberazione. “Il mo-
vimento delle donne ha cominciato a segnare di
sé i processi culturali e sociali. La lotta contro la
società maschilista è un attacco ad una concezione
di una società che porta il segno dell’oppressione
del sesso femminile, intrecciata ad altre forme di
oppressione e di sfruttamento.” Donne che insie-
me ad altre donne prendono coscienza di se stesse,
del loro corpo, della loro esistenza, comprendendo
che i loro problemi, lungi dall’essere questioni in-
dividuali, potevano avere una rilevanza collettiva e
quindi politica.
La consapevolezza delle donne
cresce, ma non si placano
gli episodi di violenza nei loro
confronti. Ai numerosi casi di abusi
all’interno delle famiglie,
si aggiungono molti casi di stupro e
violenza di gruppo.
Si ricorda ancora il massacro del Circeo del mag-
gio 1975, passato alla storia per la sua efferatezza.
Donatella Colasanti, sopravvissuta perché fi ntasi
morta, racconterà, con parole che a rileggerle fanno
venire i brividi, del totale disprezzo per la vita uma-
na mostrato dai suoi aguzzini. Crimini fi gli della
banalità del male, della società di consumi e dell’in-
differenza dilagante, elementi che il visionario regi-
sta Stanley Kubrick porta al cinema nel fi lm, presto
cult, “Arancia Meccanica”. Il regista critica aspra-
mente anche la violenza di Sato: istituzioni, chiesa,
carcere operano violenza e repressione contro gli
uomini. L’opinione della testata va in quella stessa
direzione: “Le nostre carceri, degli edifi ci orrendi e
inadeguati, ospitano più innocenti che colpevoli. Su
di loro si attua una repressione disumana e violen-
tissima, tale da indurre persino al suicidio.”
Arancia Meccanica,
n.39, ottobre 1972
Donatella Colasanti,
n.42, ottobre 1975
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