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Numero 12 del 2016

CIAO! Inserto speciale 'La nostra bella storia'


Foto: CIAO! Inserto speciale 'La nostra bella storia'
PAGINA 9

Testi pagina 9

da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
UNA RIVISTA
NATA SOTTO
LE BOMBE,
FIGLIA DEL CORAGGIO
DELLE DONNE
DELLA RESISTENZA.
UNA STORIA
CHE CONTINUA
ANCORA OGGI
Testi e ricerca iconografi ca
a cura di Silvia Vaccaro
oi Donne è un giornale sin-
golare che avrà la ventura
di nascere e rinascere pa-
recchie volte: a Parigi come
espressione del movimento
femminile antifascista, nell’Italia occupa-
ta dai tedeschi come organo dei Gruppi
di Difesa della Donna, nell’Italia liberata
come espressione del movimento che darà
vita all’UDI”. Così scrive Nadia Spano di
questa preziosa rivista che tanta storia ha
già alle sue spalle. È il 1937. Tante italiane
hanno lasciato il paese ma continuano a
fare politica e a lottare contro il fascismo
mantenendo una fi tta corrispondenza con
le compagne e le amiche rimaste in Italia.
Sono queste donne che a Parigi, sotto la
direzione di Marina Sereni, daranno alle
stampe i primi Noi Donne, ricchi di infor-
mazioni pratiche sulle attività delle varie
sezioni e dei comitati del movimento an-
tifascista dentro e fuori i confi ni naziona-
li. Passano pochi anni e la guerra esplode
in tutta la sua ferocia. Siamo nel 1944 e
Noi Donne ricompare, questa volta per
volontà delle donne che appartengono ai
Gruppi di Difesa della Donna (GDD) e
che ogni giorno forniscono ai partigiani
aiuti alimentari, coperte e nascondigli ri-
schiando in prima persona la pelle. In quel
momento è un foglio clandestino ciclosti-
lato, con informazioni sui fronti di guerra
e sulle necessità dei partigiani, diffuso
soprattutto nelle zone ancora sotto oc-
cupazione tedesca. Le donne dimostrano
una grande voglia di partecipare, di esser-
ci. “Restate, se vi trovano, moriremo tutti
insieme” dicono ai partigiani che ospitano
nelle loro case. Tanti sono gli episodi rac-
contati che, se riletti, emozionano e danno
la misura dell’impegno e del coraggio del-
le donne durante la Resistenza, fatti che
a lungo sono stati esclusi dalla memoria
collettiva né adeguatamente valorizzati
nei libri di storia. “Prendete me, io posso
odiarvi molto più di lei” dice la sorella di
un partigiano ai nazisti che vogliono por-
tarsi via la madre anziana. “Odio” insieme
ad “ardore” e “coraggio” sono i termini che
ricorrono in quei numeri e impressi su una
carta sottile, quasi trasparente. Le donne
odiano il fascismo tanto quanto gli uomini
“N
continua >
1944
1950
primo inserto
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