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Numero 12 del 2016

CIAO! Inserto speciale 'La nostra bella storia'


Foto: CIAO! Inserto speciale 'La nostra bella storia'
PAGINA 47

Testi pagina 47

In questi lunghi settanta anni Noi Donne nasce e rina-sce molte volte (ce ne viene dato atto persino da un arti-colo pubblicato su La Repubblica del 3 luglio scorso, pag
36) . Da quel primo numero del luglio del 1944 - e prima
ancora a Parigi del 1937 con Marina Sereni e poi come
organo dei gruppi di difesa della don-
na - la sua storia è molto articolata e
complessa e molte crisi sono superate
anche grazie alla creatività e alla ca-
pacità di reinventarsi. Per molti anni
sarà uno dei settimanali più diffusi
con autorevoli direttore, tra le qua-
li ricordiamo Giuliana Dal Pozzo e
Miriam Mafai. La crisi dell’editoria si
fa sentire agli inizi degli anni ‘90 col-
pendo molte testate, tra queste anche
Noi Donne che, non occupandosi di
gossip, fatica a raccogliere pubblicità.
La scelta di trasformare il settimana-
le in mensile non risolve il problema
della sostenibilità dei costi di produ-
zione, che rimangono elevati: per es-
sere in edicola è necessario stampare
almeno 50mila copie ma le vendite,
tra abbonamenti e diffusione, a ma-
lapena arrivano 10mila. Alla fi ne degli anni ’90 il debito
continua a crescere, superando ampiamente il miliardo
di vecchie lire. La chiusura si profi la come evento inevita-
bile. Anzi, se si fosse trattato di una qualunque azienda, a
fronte di un debito così elevato l’iter logico sarebbe stato
dichiarare fallimento. Ma si tratta di un giornale, molto
particolare, voce delle donne che per decenni è stata legata
all’UDI Il suo fallimento avrebbe avuto un impatto grave
anche rispetto alla storia gloriosa di questa associazione.
Tra il 1999 e il 2000 (chi scrive da poco era stata nominata
Presidente della Cooperativa) inizia una fase delicatissima
di gestione della pesante posizione debitoria che punta
alla tutela della testata e del patrimonio storico, culturale e
simbolico e, al tempo stesso, fronteggia la situazione fi nan-
ziaria. La Cooperativa Libera Stampa, editrice e referente
amministrativo, è costretta a sospendere le pubblicazioni e
a chiudere la redazione avendo massima cura nella tutela
di tutte le lavoratrici (ammortizzatori sociali ecc); lascia
la sede storica e raccoglie tutti i materiali provvedendo ad
immagazzinarli in un luogo sicuro e protetto. Si tratta di
un autentico patrimonio (documenti, libri, pubblicazioni,
raccolte, fotografi e) che abbiamo conservato evitandone la
dispersione e il deterioramento. L’altro problema - enorme
- riguarda il mantenimento della viva voce di Noi Donne. A
quel punto - primi mesi del 2000 - siamo senza soldi, senza
giornaliste, senza sede. Siamo fermamente determinate a
non ‘svendere’ quello che consideravamo un patrimonio
delle donne e della Storia del nostro Paese e della nostra
Democrazia, ma senza strumenti per poterlo fare. È qui
che avviene il miracolo! La dirigente dell’UDI romana La
Goccia - Annita Pasquali - ci segnala Tiziana Bartolini,
giornalista con esperienza nel Terzo
Settore, che è disponibile a collabo-
rare con il giornale e con la Coopera-
tiva in modo ‘militante’. Decisiva, ol-
tre alla sua professionalità, la sua rete
di relazioni che mette al servizio di
Noi Donne. Dal telefono al pc di altre
redazioni presso cui lavora sino alla
tipografi a, che ci fa credito per tor-
nare a stampare. La direttora Tiziana
Bartolini si rivela donna preziosa non
soltanto perché è riuscita a coinvol-
gere molti soggetti e strutture nella
volontaria operazione di ‘salvataggio’
di una testata storica, ma anche per
la professionalità e per la creatività
che le ha consentito (e le consente da
15 anni) di ‘sfornare’ numeri sempre
interessanti - spesso di notevole pre-
gio - di un giornale che continua ad
essere una presenza unica nel suo genere nel panorama
editoriale italiano. Il mensile viene stampato su carta da
quotidiano per alcuni anni e nel 2006 torna ad essere un
magazine in quadricromia, poi si attiva il sito internet e poi,
di recente, una webtv su piattaforma Streamago grazie ad
un partenariato con il gruppo Tiscali. Oggi NOIDONNE è
una testata multimediale e progetta il suo futuro guardan-
do alle giovani generazioni e alle più moderne tecnologie.
I tagli all’editoria, pesantissimi, degli ultimi anni ci hanno
costretto a ricorre alla Cassa integrazione per le due colla-
boratrici. Ma la tenacia con cui la direttora Bartolini, e la
Cooperativa Libera Stampa, continuano a credere in que-
sto progetto editoriale e culturale fanno ben sperare sul
futuro di un periodico che ha ancora molto da dire. Siamo
corroborate, in questo, dai riscontri che continuamente
arrivano dalle lettrici e dal loro apprezzamento per i conte-
nuti e per lo stile del nostro giornale. La rete di volontariato
continua ad essere linfa vitale e gli articoli che arrivano da
amiche che risiedono nelle varie regioni della penisola ne
sono eccellente testimonianza. Questa fase è, ancora una
volta, un banco di prova per NOIDONNE (come, in verità,
per tutta l’editoria mondiale). Il mercato è, e sarà sempre di
più, giudice infl essibile. Ma noi abbiamo fi ducia nelle don-
ne e nella loro capacità di comprendere che, ora più che
mai, occorre sostenere il NOSTRO GIORNALE. Farlo, in
fondo, è semplice: basta abbonarsi!
da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
Noi Donne nel terzo millennio
di Isa Ferraguti
Isa Ferraguti
Il giorno in cui
si è laureata
nel marzo 2014
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