Numero 1 del 2012
Il meglio di noi
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emanati dei bandi regionali che premieranno la stabilizzazione
É dei lavoratori impiegati con contratti a tempo determinato
: (azione già in atto nel 2011) e l’assunzione di quelli al termine
É del periodo di mobilità ; è prevista inoltre dal 2013 la possi-
bilità di dedurre integralmente la base imponibile Irap del c0-
ì sto del dipendente stabilizzato, prowedimento in parte an-
É ticipato dalla manovra nazionale del governo Monti. Per la dif-
fusione del contratto di apprendistato saranno stanziate ade-
É guate risorse e ulteriori incentivi per favorire l’occupazione
dei giovani di età compresa fra i 3o e 34 anni, che non rien-
i trerebbero nella disciplina dell’apprendistato. La Regione at-
É tiverà percorsi formativi finanziati con le risorse dell’accor-
do Stato-Regioni del 12/02/2009 a favore dei giovani - e meno
É giovani - lavoratori disoccupati, in mobilità o comunque in-
teressati da situazioni di crisi. Con riferimento al comparto
E agricolo, si destinerà una quota significativa delle risorse del
: Programma di Sviluppo Rurale ai giovani fino a 4o anni, in li-
nea con quanto avvenuto nel 2011.
i Non vi è dubbio, un nuovo patto intergenerazionale è ne-
cessario. L0 è per le donne e gli uomini di domani, peri non-
, ni e i genitori di oggi che desiderano vedere i giovani cam-
É minare con le proprie gambe e seguendo la propria testa.
L’Emilia-Romagna ha dato un segnale forte in questa direzione
Ì e credo che ogni livello di governo in questo Paese dovreb-
' be assumersi la sua parte di responsabilità .
“PICCOLE COMUNITÀ
CRESCONO,
E NOI CON LOROâ€
5 di Roberta Mori
i presidente Commissione regionale per la ParitÃ
i sono compleanni che non possono passare sot-
Cto silenzio. È il caso dei nidi d'infanzia italiani, nati
z quarant’anni fa con la legge 1044 del dicembre
1971. In Emilia-Romagna abbiamo celebrato il comple—
g anno dei Nidi in modo particolare, perché particolare
‘ e uniCO è quell’insieme di servizi, sviluppato in termini
. qualitativi e quantitativi, che sta alla base del nostro si-
Q stema di welfare. Oggi l’Emilia-Romagna Offre in tutto
‘ quasi 39.700 posti per la fascia 0-3 anni, pari al 31,4%
. dei bambini residenti di questa età . Nessun’altra regione
i fa meglio di noi in Italia, dove la media si ferma al 17%.
Questi numeri però non sono “indoloriâ€: sono il frutto
di un investimento oneroso quanto consapevole, che
r’
,i 34-"
le istituzioni hanno sempre confermato pur adeguan-
dosi alle necessità di bilanci pubblici sempre più risicati.
Il 2012 si apre con le incertezze che sappiamo, ma la VO-
lontà della Regione resta inalterata e rivolta ad un’equi-
tà sociale che per essere compiuta deve mettere al cen-
tro delle politiche i giovani e le donne. | Nidi sono veri
luoghi di integrazione e inclusione sociale, di scoperta
ed uguaglianza. Del resto se le città emiliano-romagnole
sono ai primi posti delle classifiche italiane sulla qua-
lità della vita, in gran parte il merito è proprio dell’offerta
di servizi per l’infanzia. Disponibilità di posti nidO vuol
dire infatti liberare la forza lavoro delle donne, dare loro
la concreta Opportunità di contribuire allO sviluppo so-
ciale ed economico. Un sostegno fondamentale all’au-
tonomia femminile da cui discendono beneï¬ci a tutti i
livelli, per le persone, le famiglie e la collettività . Mi pre-
me sottolineare che, Oltre
alla dimensione conciliativa,
i servizi per l’infanzia svol-
gono una funzione insosti-
tuibile, volta alla formazione
del bambino, alla sua espres-
’ sione individuale calata in
l una prima fase di socializ-
zazione che contribuisce a
forgiarne la personalità .
Insomma, nel quarantenna-
le della legge sui nidi d’in-
fanzia, nOi in Emilia-Romagna rilanciamo, per rafforza—
re qualità e quantità grazie ad un’attenzione particolare
alla formazione degli educatori e dei coordinatori pe-
dagogici, al pluralismo dell’offerta e ad una articolazione
dei servizi condivisa con le reti di famiglie. Perché, se
è vero che i Nidi sono il frutto della battaglia delle don-
ne per conciliare lavorO e maternità , nel tempo e gra-
zie al sostegno delle istituzioni e alla professionalità del-
le Operatrici e Operatori, sono diventati una vera e pro-
pria conquista educativa, a cui non si deve rinunciare.