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Numero 12 del 2016

CIAO! Inserto speciale 'La nostra bella storia'


Foto: CIAO! Inserto speciale 'La nostra bella storia'
PAGINA 12

Testi pagina 12

A
rrestata nel maggio 1943 per attività contro il fa-
scismo e detenuta nel carcere delle Mantellate,
partigiana durante la guerra, Marisa Rodano fa
parte di quel primo nucleo fondativo, che darà
vita e diffusione a Noi Donne e che farà dell’U-
DI una grande realtà di partecipazione femminile nella storia
del paese. All’indomani della pace, nel 1946, condurrà una
grande battaglia dalle pagine del giornale, invitando le donne
a votaree a lottare unite per la democrazia. Eletta consiglie-
re comunale di Roma dal 1946 al 1956, deputata dal 1948 al
1968, senatrice fi no al 1972, consigliere provinciale di Roma
dal 1972 al 1979. È stata la prima donna nella storia italiana
a venir eletta alla carica di vice presidente della Camera dei
deputati, carica che ha ricoperto dal 1963 al 1968. Ricorda
insieme a noi la storia di quegli anni. “Contemporaneamente
all’edizione legale, ogni gruppo clandestino, nelle zone ancora
occupate dai nazisti, usci-
va con il suo giornale, sotto
l’impulso delle militanti dei
GDD, i «Gruppi di Difesa
della donna» e per l’assi-
stenza ai Combattenti per la
libertà», che svolsero un’at-
tività molteplice e preziosa
per la lotta di Liberazione:
da seppellire i morti a orga-
nizzare i collegamenti tra le
formazioni partigiane, dalle
manifestazionidi massa per
il pane e contro il carovita,
alle lotte nelle fabbriche per
il salario, a quelle contro i
tedeschi occupanti, contro
gli arresti e le deportazioni,
all’aiuto alle famiglie delle
vittime, degli arrestati e dei
deportati. I primi gruppi
erano sorti nel novembre del
1943 in Piemonte e in Lom-
bardia. Il gruppo centrale
dei GDD, che comprendeva
donne di tutti i partiti del
Comitato di Liberazione
nazionale e donne senza partito, con sede a Milano e che ven-
ne riconosciuto dal CLN Alta Italia (CLNAI) nel 1944 come
organizzazione femminile aderente al CLN. comunicava e
dirigeva i gruppi provinciali e locali, che sapevano cosa an-
dava fatto sul territorio. Al termine della lotta di liberazione
si calcola che ci fossero più di 40.000 donne attive nei GDD.
Bisognava sostenere la resistenza e rendere diffi cile la vita ai
Memorie di una che c’era
un incontro con
Marisa Rodano
da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
tedeschi e per farlo occorrevano strumenti di comunicazione,
volantini, ma anche il giornale, Noi Donne, che faceva da me-
gafono a tutte le manifestazioni, alle lotte, e agli appelli. Fino
all’aprile del 1945, metà dell’Italia era occupata: c’è il Noi Don-
ne legale fondato a Napoli da Nadia (Spano, ndr), e i vari Noi
Donne clandestini, stampati alla macchia dai GDD nell’Italia
del Nord. Dopo la liberazione, durante il congresso di Firenze
nel 1945, avviene la fusione tra i GDD e i comitati di iniziativa
dell’UDI sorti nell’Italia liberata: nasce l’UDI come associa-
zione nazionale e un unico giornale. Era un momento molto
particolare: dopo anni in cui c’era stata la censura, il controllo
sulla corrispondenza, il divieto di fare comizi, andava costru-
ita la democrazia, abituando la gente a riunirsi, a parlare, a
scrivere. E in questo contesto, la battaglia che credevamo più
importante, era quella per il voto alle donne; mentre liberali e
democratici del Lavoro volevano rimandare la decisione alla
Costituente, il nostro obiettivo di emancipazione femminile è
chiaro sin dall’inizio: ottenere la parità dei diritti a partire da
quello di voto. L’UDI cercava di dialogare con tutte le donne
partendo dai problemi più concreti, come l’aumento dei prez-
zi. Ad esempio ricordo che a Roma partecipai a riunioni col
Prefetto e coi rappresentanti delle categorie commerciali: le
donne si accalcavano nelle vie attorno, e quando io comunica-
vo loro i prezzi gridavano dalla strada che erano troppo cari.
Ero portavoce delle loro istanze e questo mi dava la forza di
poter contrattare con le autorità per cercare di ridurli. Ma il
tema più acuto era il lavoro perché dopo la guerra molte don-
ne vennero licenziate per dare impiego ai reduci, e tante ve-
nivano sfruttate e sottopagate, e non esisteva ancora nessuna
tutela per le lavoratrici madri. Noi Donne in ogni numero cer-
cava di ribadire la centralità del lavoro nella vita delle donne e
la necessità di un salario uguale a quello dell’uomo. Battaglie
del 1945 per le quali ancora è necessario combattere.
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