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Numero 9 del 2010

Dove vanno i consultori?


Foto: Dove vanno i consultori?
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Testi pagina 31

29noidonne | settembre | 2010
MONDI
anni di crescita incontrollata dei prezzi delle pro-
prietà. Ma come poteva continuare questa situazione,
dal momento che le famiglie stavano cercando di li-
quidare i loro beni patrimoniali? In più, le famiglie
avrebbero dovuto fronteggiare anche una ripida
curva demografica intorno al 2015, quando i baby
boomers sarebbero entrati in una fase critica della
loro vita. Per baby boomers s’intende la “generazione
sandwich”, quella che al giorno
d’oggi si prende cura sia dei geni-
tori (che hanno superato i settanta)
sia dei nipoti, e che finanziano
anche la disoccupazione giovanile.
Questa generazione, soprattutto a
causa della crisi, si sarebbe trovata
ad affrontare tutto questo peso con
sempre meno supporti.
Le donne sono notoriamente le con-
sumatrici finali, quelle che alla fin
fine devono far quadrare i conti. Ma
il budget familiare non può essere
manipolato con i derivati e con la
contabilità creativa. L’accesso al si-
stema bancario nelle condizioni at-
tuali è assai problematico. Le fami-
glie greche sono meno abituate, ri-
spetto a quelle di altri Stati dell’UE,
a gestire i debiti familiari. La crisi de-
gli ultimi mesi dell’anno in corso rap-
presenta indubbiamente un periodo
di grande difficoltà per la società gre-
ca che dovrà affrontare situazioni pri-
ma considerate inimmaginabili. Que-
ste esperienze implicheranno sacri-
fici e una forte dose d’incertezza. Le
donne, che sono la categoria più vul-
nerabile, e quelle che soffrono di più
per l’assenza di una safety net, sa-
ranno colpite in misura più che pro-
porzionale. Questo potrebbe impli-
care un passo indietro nelle con-
quiste sociali degli ultimi vent’anni: le donne potreb-
bero essere indotte a ritornare in famiglia. Ma come ha
notato Schumpeter, i cambiamenti rapidi non sono mai
lineari. La crisi potrebbe portare a un ciclo di distru-
zione creativa tale da permettere alle donne di rompere
le barriere del formalismo legalitario per assicurarsi uno
spazio maggiore sia di espressione che di responsabi-
lità. La crisi è sicuramente un tempo d’incertezze, pau-
ra e dolore, ma da tutto questo potrebbe emergere una
società migliore per le donne, con nuove regole.
D’altro canto la società greca ha dimostrato in passato
di poter contare su straordinarie figure femminili.
Come non menzionare Gianna Angelopoulos-Daskalakis,
avvocata di successo, già deputata di Nea Dimokratia al
parlamento nazionale, nota per aver fatto guadagnare alla
città di Atene l’edizione della XXVIII Olimpiade. Oppure,
Dora Bakoyannis, esponente politico greco, militante del
partito di Nea Dimokratia, già Ministro alla Cultura e Atle-
tica (1992-1993), ex Ministro degli
esteri (2008) e prima donna a rico-
prire la poltrona di Sindaco della cit-
tà di Atene (2003-2006). E ancora,
l’avvocata Fani Palli-Petralia, con
una lunga militanza nelle file del par-
tito ND, ex Ministro per l’Occupa-
zione e Protezione Sociale (2008), da
sempre impegnata nel campo delle
pari opportunità (è stata presidente
dell’Unione Democratica Interna-
zionale delle Donne e dell’Unione
Europea delle Donne); Anna Bena-
ki-Psarouda, ex presidente del par-
lamento ellenico e membro dell’As-
semblea Parlamentare del Consiglio
d’Europa dal 2007 al 2009. Nel go-
verno di Costas Mitsotakis è stata Pri-
mo Ministro per la cultura e, quin-
di, responsabile del dicastero della
giustizia.
In un primo tempo gli analisti pen-
savano che la Grecia, essendo peri-
ferica e non avendo né una bolla im-
mobiliare né una concentrazione di
titoli tossici, fosse relativamente
immune alla crisi. Non si riteneva ri-
levante il fatto che il paese si trovasse
alla soglia di una recessione con due
questioni strutturali aperte: la ri-
forma delle pensioni e il ruolo del
settore pubblico. Oggi la Grecia si
trova al centro dell’attenzione, in
quanto caso esemplare delle criticità della governance
dell’eurozona: come gestire il grande problema della com-
petitività, come sbloccare le riforme strutturali, come ge-
stire un’unione monetaria con una dimensione politica
sottosviluppata e priva di prospettive? In altri tempi, i
problemi della Grecia sarebbero stati considerati “par-
rocchiali”, e di conseguenza sistematicamente ignorati.
Non così oggi, dove il governo di George Papandreou
(leader del Pasok), di recente nomina, si trova a dover
gestire una patata bollente. Con lui, al timone del po-
COME SAREBBE STATA
LA GRECIA NEL 2012?
QUALE L’IMPATTO DELLA
CRISI SULLA CONDIZIONE
DELLE DONNE E SUI
PROCESSI CHE NEGLI
ULTIMI VENT’ANNI
L’AVEVANO MODIFICATA
IN MEGLIO?
LA FAMIGLIA AVEVA
TRADIZIONALMENTE
RAPPRESENTATO
UNA VERA RETE
DI PROTEZIONE SOCIALE.
LA CASA (COME IMMOBILE)
ERA STATA IL CUSCINETTO
FINANZIARIO
DELLA FAMIGLIA,
COME MOSTRANO
GLI ULTIMI CINQUANTA
ANNI DI CRESCITA
INCONTROLLATA
DEI PREZZI
DELLE PROPRIETÀ.
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