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Numero 12 del 2014

NutriAMO il mondo


Foto: NutriAMO il mondo
PAGINA 45

Testi pagina 45

43Novembre | Dicembre 2014
IRAN
FEMMINILE IN PRIMO PIANO
Al XV Asiatica - Incontri con il Cinema
Asiatico vincono due Menzioni Speciali
il film I’m Not Angry! ed il documentario
Profession: Documentarist
La cinematografia iraniana continua il suo inarrestabile per-corso di emancipazione, politica e sociale, affidandosi, per di più, ad artiste donne: chiaro esempio di ciò sono due ope-
re presentate e premiate a Roma, nel corso della quindicesima
edizione del Festival Asiatica - Incontri con il Cinema Asiatico,
uno degli appuntamenti culturali più
interessanti della Capitale, diretto dal
regista Italo Spinelli. Il lungometraggio
I’m Not Angry!, di Reza Dormishian,
ha infatti ottenuto una meritatissima
Menzione Speciale, descrivendo con
uno stile asciutto e quotidiano una tra-
gedia sentimentale e civile al tempo stesso: una coppia innamo-
rata (lei ricca di nascita e lui quasi privo di mezzi) deve rinunciare
forzatamente a stare insieme a causa delle minacce del padre
di lei, che ha già disposto per la figlia un altro matrimonio ed un
altro futuro. Invano i due giovani tenteranno di cambiare le cose,
illudendosi di poter concretamente realizzare le proprie aspirazio-
ni: il paradosso di quanto sia vasto il divario fra sogno e realtà è
ben simboleggiato nel finale privo di speranza, dove un’esecu-
zione in pieno giorno, mentre il tran tran scorre apparentemente
tranquillo, lascia un senso di gelida angoscia nello spettatore,
quasi incapace di trovare parole di denuncia. Il premio è stato
assegnato ad “un film coraggioso e indipendente che arricchi-
sce le potenzialità del cinema civile,
con un linguaggio moderno e sicuro
anche grazie a una sceneggiatura
ben strutturata”. La seconda opera
premiata con la Menzione speciale
per i Documentari, è il documen-
tario Profession: Documentarist,
un’opera a più voci femminili, dove
sette registe iraniane - Shirin Bar-
ghnavard, Firouzeh Khosrovani,
Farahnaz Sharifi, Mina Keshavarz,
Sepideh Abtahi,Sahar Salahshoor,
Nahid Rezaei - raccontano in sette
capitoli quanto sia difficile scegliere
la professione di cineasta in Iran, il
loro amato paese natale, e portare
avanti, nella società iraniana attuale, un lavoro che spesso mette a
repentaglio la propria libertà personale oltre che quella professio-
nale. Le motivazioni del premio parlano di “un brillante ed efficace
linguaggio cinematografico”, che restituisce “un’immagine com-
plessiva dei problemi del Paese molto chiara”.
E. C.
a poco sta cambiando ed anche i rapporti con gli Stati
Uniti, da quando c’è Obama, sono migliorati.
Cosa pensi delle conquiste femminili e della donna in
America Latina?
Io ho i miei ideali e per questo mi sono fatta anche dei
nemici, sono un’immigrante donna in un Paese straniero
e spesso è stato difficile. In America Latina, come sai, c’è
molto machismo ma a Cuba, in particolare, e anche grazie
alla Rivoluzione, le donne hanno davvero un buon livello
di emancipazione: ad esempio i Movimenti Femministi a
Cuba hanno dato vita anche ai Movimenti di Emancipa-
zione di Genere (trans-gender) e questo è molto impor-
tante.Contemporaneamente credo molto nell’aiuto di tutte
le componenti sociali e dell’arte per raggiungere la parità.


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