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Numero 12 del 2014

NutriAMO il mondo


Foto: NutriAMO il mondo
PAGINA 24

Testi pagina 24

22 Novembre | Dicembre 2014
L’Expo di Milano 2015 rappresenta un even-
to di portata mondiale che offre l’occasione per una
riflessione sui numerosi temi legati al cibo. Tra questi
il progetto WeWomen for Expo vuole sviluppare, con
il coinvolgimento di tutti i paesi partecipanti, il tema
del nutrimento rispetto al ruolo femminile. In un simile
contesto quale sarà il contributo che porteremo noi
italiane? Pensando alla nostra realtà salta subito agli
occhi un’evidenza: se il cibo nella nostra cultura è così
importante è anche perché le donne italiane hanno
con esso da sempre un rapporto speciale. Dal punto
di vista storico è infatti indubbio che gran parte del
patrimonio gastronomico italiano sia dovuto ai piatti
sperimentati dalle donne in secoli
di storia domestica e che tuttora
fanno la fortuna del nostro Made
in Italy. Anche oggi le italiane ri-
mangono le principali responsabili
dell’alimentazione familiare: dedi-
cano alla preparazione di pranzi
e cene 1 ora e 47 minuti al gior-
no contro i 17 minuti degli uomini.
Questo impegno ha molti risvolti
positivi: la dieta mediterranea che
è all’origine della nostra buona sa-
lute e aspettativa di vita dipende
certamente dalle scelte di ogni giorno che le donne
fanno su cosa mettere in tavola. Ad esse va quindi
attribuito il merito e la responsabilità del benessere e
della salute di tutti. D’altra parte una simile responsa-
bilità rappresenta un impegno quo-
tidiano che contribuisce in modo
significativo al carico di lavoro do-
mestico delle donne italiane. Siamo
infatti, a livello europeo, quelle che
dedicano più ore quotidiane al la-
voro familiare, a scapito del lavoro
retribuito, determinando un tasso
di occupazione femminile tra i più
bassi della UE. È però importante
ricordare che nel rapporto tra ali-
mentazione, lavoro familiare e oc-
cupazione femminile si celano delle dinamiche eco-
nomiche particolari.
Le donne che lavorano innescano
infatti un processo di esternalizza-
zione del lavoro di cura: devono
cioè ricorrere ad una serie di pro-
dotti e servizi che compensino il
lavoro familiare che non hanno più
il tempo di fare. Questo spiega la
crescita di attività economiche qua-
li i cibi preconfezionati, i surgelati,
le rosticcerie. Non è un caso se
in una recente intervista Giovanni
Rana, noto imprenditore dell’azien-
da specializzata nella pasta fresca confezionata, ha
dichiarato, a proposito del suo successo “devo ringra-
ziare l’emancipazione femminile”. Si tratta dunque di
una dinamica simile all’emersione del lavoro sommerso
DONNE E CIBO:
QUESTIONE
DI FAMIGLIA
MA ANCHE
DI ECONOMIA
Dici pranzo e cena e pensi a Donne
intorno ai fornelli o che fanno
la spesa. È un impegno gravoso,
all’origine Del nostro benessere
psicofisico e Del successo Della
cucina italiana nel monDo.
bisogna anche sapere che al
rapporto tra Donne, lavoro
e alimentazione È Dovuto il successo
Di interi comparti economici
Del nostro paese legati al cibo.
ci vorrebbero politiche Di sviluppo
economico più attente alla
Dimensione Di genere per creare
valore e occupazione anche
in questo settore.
Nell’iNdustria
alimeNtare
le doNNe
rappreseNtaNo
il 39% degli
addetti, meNtre
Nel totale
dell’iNdustria
maNifatturiera
(escluso
le costruzioNi)
la loro preseNza
NoN supera il 28%.


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