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Numero 12 del 2014

NutriAMO il mondo


Foto: NutriAMO il mondo
PAGINA 17

Testi pagina 17

15Novembre | Dicembre 2014
Bruna e Adele 70 anni dopo
Le immagini pubblicate in queste pagine sono una
selezione delle sessanta realizzate per la mostra
“GDD. Questa storia è la nostra. L’UDI racconta
la sua nascita nella Resistenza”. “Si tratta di una
ibridazione tra diversi generi, soprattutto tra il
fumetto e la graphic novel - dice Marsia Modola, che
è autrice della sceneggiatura insieme a Nazzareno
Ammendola, che ha realizzato le tavole -. La linea
narrativa si svolge sulle vicende quotidiane di una
ragazza, Bruna di Reggio Calabria, e della sua amica
Adele di Catania, digiune inizialmente di storia e
consapevolezze al femminile. Bruna sceglie per gli
esami una tesina sulla Resistenza delle donne e dei
Gruppi di Difesa della Donna. Tutta la materia e i
contenuti che conoscerà passeranno in soggettiva
attraverso l’uso che saprà fare del suo computer
in real time, senza descrizioni, richiami o voci fuori
campo. L’aiuterà con qualche imbeccata la nonna
che abita a Cuneo... non a caso. Bruna e Adele sono
sulla buona strada per cominciare il loro percorso
di donne consapevoli di sé e dell’eredità storica
di cui oggi godono/godiamo. Sono riportati alcuni
avvenimenti e descritte alcune fi gure femminili
della Resistenza con l’artifi cio narrativo che tutto
restasse fi ltrato dalla psicologia della ragazza
protagonista. L’appartenenza geografi ca ha due
connotazioni iniziali. La prima: il lavoro è partito
per una iniziativa delle UDI territoriali di Catania e
Reggio Calabria, quindi circoscritta, ma aperta a chi
avesse voluto parteciparvi per allargarne l’orizzonte.
L’altra era ricordare alcune fi gure della Resistenza
poco note, in particolare catanesi e reggine, come
indicatore non tanto di una Resistenza meridionale,
che fu più carsica e di altro indirizzo rispetto al Nord,
ma di una Resistenza dei meridionali”.
idealmente ricollegate alla cancellata tradizione delle atti-
viste risorgimentali e poi femministe, non trovano spazio in
un’Italia interessata a rinvigorire la nascente repubblica con
nuovi miti di una Resistenza eroica solo maschile e armata e
ruoli femminili ricondotti al laborioso silenzio della casa. (…)
La scelta di fondare l’Udi, unifi cando l’esperienza politica e
organizzativa dei GDD sviluppatasi al nord con quella vis-
suta nell’Italia liberata del sud, rappresenta, nel 1945, una
discontinuità importante e un’aspirazione alla piena citta-
dinanza che, se ancora non ha trovato le parole per espri-
mersi appieno, vive nella tensione ideale e nell’impegno
pratico di migliaia e migliaia di donne a cui dobbiamo la
ricostruzione del tessuto sociale del dopoguerra e l’atten-
zione per i diritti di tutte e tutti, a cominciare dall’infanzia.
In quella storia più generazioni di donne hanno trovato ali-
mento per il proprio desiderio di libertà chiedendo un’e-
mancipazione che metteva via via in discussione gli assetti
tradizionali della cittadinanza fondata sulla presunzione di
neutralità del diritto maschile. (…)
Una storia che ancora ci parla, a settant’anni di distanza,
con la voce delle ragazze di allora, una storia che chiede le
nostre domande per illuminare quel passato senza il quale
le strade del futuro diventano più oscure.
Testo estrapolato da un approfondimento realizzato a cor-
redo della mostra.


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