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Numero 1 del 2011

Il futuro in testa


Foto: Il futuro in testa
PAGINA 30

Testi pagina 30

U.S.A.
L'IRRESISTIBILE
ASCESA

DEL FEMMINILE

di Cristina Carpinelli

NEL PAESE PIÙ AVANZATO DEL MONDO
LE DONNE POTREBBERO PRESTO CON-
TARE PIÙ DEGLI UOMINI. FORSE. IN-
TANTO CRESCONO LE LORO PRESENZE
E LEADERSHIP PER NUMERO E QUALI-
TÀ NELLA FORMAZIONE E NEL LAVORO

econdo uno studio recente (2010) condotto dal “Re-

ach Advisor di New York” e pubblicato su “Usa To-

day”, gli Stati Uniti starebbero certificando la fine

dell’egemonia maschile: gli statistici segnalano, in-

fatti, che 3/4 delle ragazze che escono dalle supe-

riori si iscrivono al college contro i 2/3 dei maschi,
e che le studentesse che si laureano con voti alti superano
di una volta e mezzo il numero dei maschi. Non solo, ne-
gli ultimi due anni (2009 e 2010) sono arrivate al difficile
PhD, praticamente il dottorato per insegnare nelle univer-
sità, più donne che uomini. Un vero sorpasso storico. Ciò
non è un dato di poco conto. Le università rappresentano
in America un ruolo strategico, deputato alla ricerca e al pro-
gresso. Il termometro dell’inarrestabile febbre rosa non si
registra solo nei numeri che provengono dal mondo sco—
lastico. Ci sono altri segnali importanti: è recente, ad esem—
pio, l’annuncio che le donne hanno superato gli uomini an-
che nell’occupazione dei posti di lavoro. Complice la crisi
che sembra penalizzare soprattutto ilavoratori maschi. At-
tualmente le lavoratrici sono più del 50% degli occupati e,
contrariamente a quanto si è sempre creduto, e cioè che gli
uomini guadagnano di più rispetto alle colleghe, le donne
hanno retribuzioni migliori rispetto a quelle degli uomini.

noidonne | gennaio | 2011

Nelle grandi città di New York, Boston, Los Angeles e Chi—
cago, esse sono mediamente pagate il 17% in più dei loro
colleghi. Questa tendenza si sta estendendo anche nei pic-
coli centri urbani.

Tuttavia, man mano che s’interpretano i dati dello studio
citato, si scopre che tutto ciò avviene
solo se si fa riferimento a “donne nu—
bili, sotto i 30 anni e senza figli”. i
Sono, infatti, le donne tra i 22 e i 30
anni non sposate e senza figli, che
hanno stipendi superiori ai loro
coetanei uomini (in media, 27.000
dollari in più, pari all’8%). Dopo i
30 anni le cose cambiano ra-
dicalmente, con la regola
che torna a primeggiare
sull’eccezione. Ecco cosa
mostrano i dati in relazione
a “donne, sopra i 30 anni,
sposate e con figli”: per
ogni dollaro guadagnato
dagli uomini, esse intascano 76 cents, il che comporta, nel
corso della vita, una perdita, rispetto all’altro sesso, di 650.133
dollari; per ottenere un salario annuale pari a quello di un
uomo, una donna deve lavorare per un intero anno più quat—
tro mesi; il 40% delle donne che divorziano tra i 25 e i 34
anni finiscono in condizioni d’indigenza, a fronte di un mi-
sero 8% di donne sposate che vivono al di sotto della so—
glia di povertà; in media, in un bilancio familiare, lo stipendio
femminile pesa per il 55 % contro il 75 % di quello maschile.
Altri dati evidenziano che: 1) delle 500 maggiori società ame—
ricane 492 sono amministrate da uomini. In più, le donne
riescono a diventare C.E.O. (Chief Executive Officer), cioè
amministratrici delegate di una società, solo grazie al costante
appoggio politico che ottengono dalle lobbies femministe;
2) delle 21 più prestigiose università degli Stati Uniti, solo
3 sono dirette da donne; 3) dal 1920 ad oggi, nessuno dei
maggiori partiti ha mai candidato una donna alle cariche di
presidente o vicepresidente. Attualmente le donne occupano
appena il 14 % dei seggi al Congresso, mentre esistono sol-
tanto 8 governatrici su 50 Stati.

Un’indagine del 2007 su “Donne nel management”, con-
dotta dal GAO (Government Accountability Office) su un
campione significativo di aziende americane, ha rilevato che
le donne manager sono il 40% e guadagnano 81 cents per
ogni dollaro di stipendio di un collega uomo. Le esponen—
ti del gentil sesso in posizioni dirigenziali sono meno nu-
merose e guadagnano meno degli uomini, anche se la si-
tuazione è lievemente migliorata rispetto al 2000, quando
la quota delle manager era del 39% e lo stipendio femmi-
nile era di 79 cents per ogni dollaro maschile. La differen-


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