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Numero 6 del 2012

Un fiore per Melissa


Foto: Un fiore per Melissa
PAGINA 30

Testi pagina 30

Occhio aperto
al mondo

di Cecilia Dalla Negra

Donne, prima e dopo i conflitti,
nelle foto di Simona Ghizzoni
che hanno vinto il Word Press
Photo nel 2008 e nel 2012

a appena vinto un premio prestigioso, che sor-

rida è naturale. Ma quello di Simona Ghizzoni

è uno sguardo Vivo sempre, trasferito dagli oc-

chi all’obiettivo di una macchina fotografica
con la quale, in giro per il mondo, cerca di incontrare lo
sguardo di altre donne. La incontriamo al museo di Roma
in Trastevere, mentre l’esposizione degli scatti che si sono
aggiudicati i premi del Word Press Photo 2012 è appe—
na cominciata, e tra storie che parlano di rivoluzioni, pri-
mavere arabe, miracoli della natura e volti segnati dalla
vita, c’è anche la foto con cui si è aggiudicata il 3° pre—
mio della categoria “Contemporary Issues”. Solo un fram-
mento, profondo e intenso, di un lavoro di lungo perio-
do fatto di viaggi, incontri e ricerche, tutto dedicato alle
donne e alle conseguenze che guerre e conflitti nel mon-
do hanno sui loro corpi e dentro loro anime. È “After—
dark”, lo studio che Ghizzoni, giovane professionista del—
l’agenzia Contrasto ha avviato per comprendere, im-
mortalare e raccontare quello che rimane, quando i ri-
flettori si spengono su un conflitto e per chi resta inizia
una strada tutta in salita. “Siamo abituati a titoli di gior-
nali che ci raccontano di guerre finite, o di operazioni mi-
litari concluse con successo. Ma dopo? Chi racconta quel—
lo che accade quando bisogna affrontare gli echi di sof-
ferenza che hanno lasciato, il duro lavoro di affrontarne,
per anni, le conseguenzeP”. E se è vero che, nella storia,
il corpo delle donne è sempre stato terreno di scontro e
strumento di offesa, e tragicamente scontato che a paga-
re il prezzo più alto per una ricostruzione prima umana
che materiale, prima psicologica che fisica, siano proprio
loro. “È stato così anche nella Striscia di Gaza, abban-

noidonne | giugno | 2012



donata a se stessa dopo l’attenzione mediatica suscitata
dall’operazione ‘Piombo Fuso’ (l’offensiva militare israe-
liana che, tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 ha cau-
sato oltre 1.500 Vittime civili, ndr). In Medioriente in modo
particolare la donna considera se stessa il cuore della casa
e della vita familiare: gli uomini che sono sopravvissuti agli

(l

In questo contesto
è come se le donne
cercassero di non
vedere il proprio
dolore, di metterlo
da parte per
assorbire quello di
mariti, parenti, figli.
Ma tutte, senza
distinzione,

alle ferite fisiche
devono aggiungere
quelle psicologiche,
lo stress post-
traumatico lasciato

attacchi hanno fatto
ritorno alle proprie fa—
miglie gravemente me-
nomati, piegati dalla
disoccupazione e dal—
l’assedio. “La respon-
sabilità della vita do-
mestica, anche dal
punto di vista econo-
mico, è ricaduta sulle
donne, costrette a
prendersi cura di ogni
aspetto del quotidiano.
Un carico di lavoro
aumentato, un insieme
di doveri da assolvere
che è andato ad ag—
giungersi ai loro stessi

dai bombardamenti, ’ traumi, tutti ancora da


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