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Numero 6 del 2012

Un fiore per Melissa


Foto: Un fiore per Melissa
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Testi pagina 25

mario con 15 varietà, dalla limoncella, alla mela piana, la
mela gelata, la mela rosata e altre che rischiano di scom-
parire).[...] È un sistema virtuoso che può innescare op-
portunità di lavoro. Anche la contingenza della crisi eco-
nomica attuale porta a riflettere sul concetto di decrescita:
consumiamo meno, consumiamo meglio. Dalle energie
rinnovabili al bio agriturismo, valorizziamo la qualità del-
l'ambiente, le tecniche di produzione naturali. Siamo an-
che parte della rete Wwoof (World Wide Opportunities on
Organic Farms), progetto di scambio culturale che coinvolge
volontari da tutto il mondo. [...] Qui si scoprono modelli non
legati al consumismo e che ci sono modi diversi di stare
al mondo, si aprono nuovi orizzonti".
(info®laportadeiparchi.it)



Lucia Andreotti

E IL GRANO MARZOLO

“Durante la guerra iI nostro vicino aveva sotterrato in una
damigiana i semi del grano marzolo e dopo la guerra lo ha
ritirato fuori. Poi tutti lo abbiamo riseminato. È un grano an-
tico il nostro, io mi ricordo che i miei nonni lo chiamavano
il granino, il grano marzolo, che si semina a marzo quando
e passato il freddo. Qui c'era la linea gotica, si son passati
dei momenti brutti in tutti i sensi, i tedeschi in ritirata pren-
devano tutto, galline, maiali, mucche. [...] Qui ho sperimen-
tato l'autosufficienza alimentare. È stata una bella esperienza,
anche se lì per lì e stata una scelta contro corrente, parlia-
mo di quaranta anni fa! lo sono del 1936 [...] Se si semina
si mangia, la mia mamma melo diceva sempre. [...] Il no-
stro piatto famoso, quello della festa, sono i maccheroni di
pasta fatta a mano con sugo di carne, oppure la pasta e fa-
gioli. E poi c'è il pane. Che buono! [...] Si dice ’sotto la neve
pane, sotto l’acqua fame’, perché il grano che si seminava
in ottobre andava perduto con facilità se l'inverno era pio-
voso: potevano ghiacciare le radici e moriva. Invece quello
marzolo era più sicuro".

(Iuciandreotti@alice.it)



Barbara Gobbi
E LE VACCHE MARCHIGIANE

“Di cosa posso parlare io, ex programmatrice veneta in-
sediata da poco nelle Marche? [...] Tutto è nato qualche
anno fa quando io e mio marito Gabriele abbiamo iniziato
a sentirci inadeguati rispetto al lavoro che facevamo e in

generale alle modalità di vita proposte dal ‘ricco nord est'.
[...] Sentivamo il bisogno di riconquistare il contatto con
la natura. Ma davvero volevamo lasciare due posti di la-
voro? Con un briciolo di incoscienza abbiamo preso con-
tatti con l'azienda Valdifiori, un luogo costruito con
caratteristiche ecosostenibili, con produzioni locali e bio-
logiche, per gestire un allevamento allo stato semibrado
di vacche marchigiane. [...] La vacca marchigiana, in via di
estinzione, nasce a metà del XIX secolo, dall'incrocio di
bovini di ceppo podolico con soggetti di razza chianina e,
successivamente, dall'unione delle meticce chianine-mar-
chigiane con tori di razza romagnola. È un animale molto
resistente alle malattie e agli ectoparassiti. Offre carne
di elevata qualità con forte concentrazione di acidi grassi
insaturi della famiglia degli omega-3 e CLA, fonte impor-
tante di proteine e minerali soprattutto ferro e zinco e
basso contenuto di lipidi. Mi occupo anche del recupero di
erbe spontanee: fiordaliso, elicriso e santoreggia. [...]
Vogliamo offrire un futuro ai nostri figli. Penso sia giu-
sto ritrovare l'armonia con la natura. Solo in questo modo
potremmo guardare al futuro in modo sereno e positivo".
(info@valdifiori.it)

FESTIVAL
DELL'AGRICULTURA

Si è tenuto a Desenzano del
Garda il Festival dell’AgriCultu-
ra, organizzato e realizzato da Donne in Campo
Lombardia. Le imprenditrici lombarde si sono po-
ste un obiettivo ambizioso, ma fondamentale: ren-
dere i cittadini consapevoli dell’importanza che
l'agricoltura ha nella vita di tutti. L'agricoltura è cul-
tura dell'essere umano e della terra; produce ali-
menti, garantisce la salubrità dei cibi, salvaguarda
il territorio, procura benessere per tutti. Nel corso
della storia ha accumulato un deposito di cultura
che aspetta solo di essere rivisitato, arricchito, con-
segnato alla società.

II festival, ricco di incontri, racconti, proiezioni, mo-
stre, laboratori, documentari, convegni, mercati, ha
visto la partecipazione di tante associate. Tra i re-
latori, la presidente nazionale Mara Longhin e la vi-
cepresidente M. Annunziata Bizzarri. Hanno par-
tecipato anche la coordinatrice Serena Giudici e
Paola Ortensi, la mai dimenticata artefice della co-
stituzione di Donne in campo nazionale, oltre che
dirigenti e imprenditrici di altre regioni.

Donne in Campo Lombardia

noidonne | giugno | 2012


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