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Numero 1 del 2015

Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia


Foto: Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
PAGINA 29

Testi pagina 29

27Gennaio 2015
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Ia visita medica per la leva obbligatoria. Nella primavera
del 2013, il parlamento bielorusso aveva preso in seria
considerazione la reintroduzione nel codice penale della
norma sulla pederastia. L’Ucraina, candidata ad entrare
nell’Unione Europea, sta sempre più polarizzando la sua
opinione riguardo alle unioni tra persone dello stesso ses-
so. Permane, comunque, al fondo, un atteggiamento non
favorevole. Da un sondaggio, condotto dall’Uffi cio indi-
pendente delle notizie (Nezavisimoe Bjuro Novostej), alla
fi ne del 2013, gli ucraini che si erano espressi contro la
legalizzazione delle unioni omosessuali erano il 43% degli
intervistati, mentre il 39% riteneva addirittura necessario -
sull’esempio della Russia - introdurre una legge di divieto
della propaganda omosessuale. In più, l’Ucraina (occi-
dentale) è in mano a una leadership fortemente orientata a
destra che non ha certo nelle sue intenzioni quella di com-
piere “la rivoluzione dei sessi”. A riprova di ciò sta il fatto
che “l’Unione Europea ha deciso di chiudere un occhio
sui diritti LGBT (…) anche in Ucraina: se in un primo tem-
po l’approvazione di una norma contro le discriminazioni
faceva parte del pacchetto necessario per un accordo di
cooperazione sui visti e i Paesi Bassi avevano esplicita-
mente minacciato di porre il veto nel caso in cui Kiev non
si fosse impegnata contro l’omofobia, ora l’UE ha accetta-
to di rinviare a una data futura indefi nita l’introduzione di
questa legge”(2).
In Russia - come già accennato - dal 1°
luglio 2013 è entrata in vigore una legge
che elimina ogni possibile propaganda sulla omosessua-
lità in tutte le sue varianti. La legge anti-gay prevede per i
trasgressori sanzioni amministrative severe, che vanno da
4mila a un milione di rubli (100 euro -25mila euro), a se-
conda se i responsabili siano semplici cittadini, funzionari
pubblici o organizzazioni. Diversi Istituti russi di monito-
raggio dell’opinione pubblica hanno rilevato che la mag-
gioranza della popolazione russa è favorevole alla censu-
ra morale, tra cui quella nei confronti dell’omosessualità. Il
russo Aleksej Komov, ambasciatore presso l’ONU e pre-
sidente del Congresso mondiale della famiglia,
in un’intervista, rilasciata a la “Voce della Russia”(3), ha af-
fermato che “Oggi assistiamo a varie iniziative per imporre
nuove e radicali ideologie rivoluzionarie, in particolare la
teoria di genere secondo la quale il sesso di una persona
non è dato da Dio, ma è piuttosto una sorta di costruzion
esociale”. Per fortuna - sostiene sempre Komov - in Rus-
sia, dopo essersi sbarazzati di 23 anni di comunismo, sono
state attuate molte leggi a favore della famiglia tradiziona-
le: “la pubblicità dell’aborto è ora vietata, così come la pro-
paganda aggressiva tra i minori dello stile di vita LGBT”.
Per l’ambasciatore, la Russia è “(…) una realtà molto inco-
raggiante per i moderni cristiani occidentali che dimostra
che la rinascita del cristianesimo è ancora possibile per
l’Occidente, attualmente oggetto di una pesante ondata di
apostasia e di propaganda anti-cristiana”.
Nel 1990, nella re-
pubblica Ceca, sono
stati rimossi dal codi-
ce penale i provvedi-
menti discriminatori e la norma che regolava la prostitu-
zione omosessuale. Inoltre, la Camera dei deputati, il 15
marzo 2006, ha approvato una legge sulle unioni registrate
per le persone dello stesso sesso. La legislazione unghe-
rese ha adottato norme anti-discriminazione, e l’omofobia
REPUBBLICA CECA
UNGHERIA
POLONIA
RUSSIA
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