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Numero 1 del 2015

Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia


Foto: Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
PAGINA 25

Testi pagina 25

23Novembre | Dicembre 2014
condo l’Istat nel 1971 il carico di cura (bambini 0-4 anni
e anziani over 75 ogni 100 donne in età 15-64 anni) era
di 36,92, e nel 2011 è salito a 45,04, la stima attuale è
che arriverà entro il 2021 a 49,24.
Pare evidente che occorre affrontare l’aggravarsi di pro-
blemi già conosciuti con nuovi strumenti, nuove prospet-
tive e proposte, che sappiano prendere atto di una re-
altà completamente diversa rispetto a pochi anni fa, ma
soprattutto che aprano l’orizzonte politico e sociale della
partecipazione delle donne al destino di questo paese.
Se una volta, infatti, ci si poteva concentrare solo su al-
cuni argomenti identitari e specifi ci per le donne, perché
in qualche modo il contesto reggeva, oggi è la stessa
cornice sociale ed economica generale che si sta sgre-
tolando. E anche le donne devono prendere parte attiva
e consapevole alla ricostruzione di questa cornice, sen-
za però abbandonare i vecchi temi il cui valore rimane
inalterato. Un complesso esercizio di equilibrismo che va
portato avanti con strategie chiare, partecipate e condi-
vise da tutti i soggetti che hanno a cuore le politiche al
femminile. Lo sviluppo degli avvenimenti impone che le
donne si impegnino su politiche a tutto campo, che ra-
gionino anche di economia, sviluppo economico, di inno-
vazione, politiche industriali, ambiente, contribuendo alla
ricostruzione del benessere per tutti. L’impostazione del
gender mainstreaming, trattato con una certa diffi denza
nel dibattito nazionale, si rivela così più urgente che mai.
Il paradosso del disimpegno dello stato dal Welfare è che
avviene nel momento in cui la rappresentanza femminile
in Italia non è mai stata così alta in tutta la storia del paese.
Come mostra l’evidenza empirica, non è quindi suffi ciente
avere più donne elette e nelle posizioni di potere. Sono
indispensabili nuovi contenuti, idee e linee politiche. Per
realizzare nuove proposte occorrono nuove forme di ag-
gregazione femminile, nuovi strumenti, ma anche nuove
capacità. Capire, ad esempio, la portata e l’importanza di
leggere l’economia e i conti pubblici in ottica di genere,
avere le competenze per farlo ed elaborare proposte e
politiche conseguenti. Saper leggere in ottica di genere
un piano regolatore comunale, l’impatto occupazionale
dei piani delle grandi opere e dei lavori pubblici, le scel-
te di politica fi scale, industriale e ambientale. Esistono
già gruppi e associazioni che si impegnano su tali fronti,
ma occorre un impegno collettivo che indirizzi verso una
maggiore condivisione e diffusione tali approcci. Siamo
quindi tutte chiamate ad uno scatto di crescita, in ogni
direzione. La crisi è sicuramente un momento di diffi col-
tà e di sofferenza generale. Ma, anche un’occasione per
rinnovarsi e rigenerarsi, elaborando nuove risposte per il
benessere di tutti. Sarebbe un vero peccato mancarla. ?
Giovanna Badalassi, Well_B-Lab*
di Cristina Melchiorri
STRATEGIE
PRIVATE
Sono Angela, vorrei qualche consiglio per smet-
tere di discutere con le colleghe sugli oggetti
personali che tengo sulla scrivania. Foto, pian-
tine e pacchetti di merendine sembra che diano
fastidio, ma in fondo che c’è di male a persona-
lizzare il luogo dove passo tante ore al giorno?
Angela Mazzi, Assago ( Milano)
Certo, Angela. Intanto valuta lo stile generale della tua
azienda e l’immagine che questa vuole dare di sé. Se
è consentito personalizzare la scrivania, questo va fat-
to nel rispetto dello stile aziendale e dei colleghi con
cui condividi lo spazio. Cerca di essere fl essibile e
disponibile nel cogliere le osservazioni di chi ti sta vi-
cino. Se c’è qualche elemento di disaccordo, evita di
brontolare o discutere, ma cerca di trovare soluzioni.
E rifl etti anche sul fatto che il modo in cui gestisci la
tua scrivania parla di te. Quindi rispetto, misura e coe-
renza con il lavoro che fai. Se ti circondi di pupazzetti,
foto dei bambini, foto del gatto, souvenir dei viaggi,
merendine, mele, ecc non sarà la tua professionalità a
colpire chi ti guarda mentre lavori. Un consiglio in più
che ci viene dall’antica arte del Feng Shui: per rigene-
rare la nostra energia personale anche quando lavo-
riamo, è utile liberare la scrivania da tutte le cianfrusa-
glie. Ad esempio, riponi pinzatrice, forbici, merendine,
cancelleria in un cassetto. Anche le pratiche inevase,
accumulate in disordine sulla scrivania rimandano, at-
traverso i nostri occhi, input di caos e fatica al nostro
cervello. E trasmettono di noi l’immagine di chi non
si sa organizzare.... Lascia sulla scrivania solo quello
che ti serve per lavorare: computer, telefono, agenda,
penna e la pratica di cui ti stai occupando. Abituati a
cestinare tutte le carte divenute superfl ue. Lo stesso
vale per i fi le del pc. Pulisci l’hard disc il venerdì po-
meriggio e, se ti serve, riorganizza l’archivio in cartelle.
Oltre a fare ordine, in senso fi sico e mentale, cura la
tua immagine e te stessa quando lavori. Ho conosciu-
to giovani donne, che aspiravano a passare dal ruolo
di assistente a quello di manager, ma continuavano a
presentarsi con uno stile “gregario”, vestendo casual,
in modo approssimativo, senza curare capelli e truc-
co. Dando cioè un’immagine di sé non coerente con
chi ha personalità, oltre che capacità, per svolgere un
ruolo direttivo. Certo, lo stile non è l’unico elemento
che conta, ma conta, conta…
LA TUA SCRIVANIA,
LA TUA IMMAGINE
SUL LAVORO
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