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Numero 1 del 2015

Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia


Foto: Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
PAGINA 17

Testi pagina 17

15Gennaio 2015
Giovanna Scassellati - ginecologa e responsabile di
un modulo dipartimentale per la legge 194 al San Ca-
millo Forlanini (Roma) e fondatrice di ANDRIA (asso-
ciazione per la promozione di un’assistenza appropria-
ta in ostetricia, ginecologia e medicina perinatale). La
questione dell’obiezione di coscienza ha attraversato
tutti gli interventi sia sul versante tecnico che operativo,
senza tralasciare una lettura più propriamente politica
delle ragioni che hanno messo in
crisi l’applicazione di una legge
dello Stato. “Teniamo conto che
dietro all’obiezione di coscienza,
al rifiuto della pillola del giorno
dopo o alla disapplicazione della
194 non c’è solo una questione
etica o un’onesta posizione intel-
lettuale; talvolta c’è anche corru-
zione. Va detto con chiarezza: c’è
gente che specula sull’ignoranza
e per il piacere della sopraffazio-
ne”. Stefania Cantatore, dell’Udi
di Napoli, più diretta non poteva
essere e ha spiegato una ‘sempli-
ce’ strategia di contrasto attuata in
città: un vademecum scritto chia-
ro chiaro su un tabellone e affis-
so negli ospedali! “Sopraffazione,
certo, ma non sottovalutiamo an-
che il fatto che c’è tanta ignoranza
- ha aggiunto Marina Toschi se-
gretaria di AGITE (associazione
dei ginecologi territoriali) - soprat-
tutto tra i giovani colleghi e opera-
tori dei Consultori e tra le giovani
in generale”. (…). Il tema della
prevenzione, tutela e cura della
fertilità e della procreazione do-
vrebbero essere obiettivi “di una
società moderna che abbia a cuo-
re il benessere dei singoli e della
collettività”. Per dirla con le con-
clusioni della Lezione Magistrale
di Giovanni Fattorini, Presidente
di AGITE. Il tema era “I diritti ri-
produttivi in Italia” e la sala era
affollata e partecipe. b
Videointervista di Silvana Agatone: http://
www.noidonne.org/pannello/video.
php?pag=2&id=0154&da=modifica
Articolo completo: http://www.noidonne.
org/blog.php?ID=05911
PRO CHOICE
ovvero il diritto
di scegliere
l’immediata conseguenza della
conferenza di napoli è stata la
formalizzazione della rete, avvenuta
a roma i primi di dicembre. “PRO
CHOICE è un gruppo apartitico,
apolitico, asindacale, professionale,
il primo gruppo in italia con queste
caratteristiche, che intende
chiedere il rispetto della legge
affinché l’interruzione volontaria di
gravidanza e la somministrazione di
anticoncezionali non vengano mai
negati a chi li richiede. Possiamo
testimoniare attraverso la nostra
rete di legali sparsi sul territorio che
le donne spesso si trovano davanti a
queste negligenze. È una situazione
non più tollerabile. l’aumento dei
medici obiettori di coscienza, che nel
lazio e in alcune zone raggiungono
anche il 91,3%, di fatto interrompe
un servizio istituito dalla legge 194 del
1978. dopo un nostro ricorso, la corte
europea ha sanzionato l’italia per la
ripetuta violazione di questa legge, ma
non è bastato” ha dichiarato Silvana
Agatone, presidente di LAIGA. la
scelta del nome di questa rete, Pro
choice, si ponte antiteticamente
rispetto al termine ProliFe, che
“identifica coloro che combattono
la libertà dei pazienti di decidere
sul proprio corpo, in deroga anche
a diritti acquisiti da decenni: no
all’aborto, no alla dichiarazione di
fine vita, no alla diagnosi prenatale,
no alla contraccezione. ecco, per
contrastare la cultura del no, noi
mettiamo in campo la cultura del
rispetto dei diritti e della libertà di
scelta delle persone, e in primo luogo
delle donne”.
donne. “Accanto alla soluzione dei problemi provoca-
ti dall’alta percentuale di obiettori di coscienza, penso
alla contraccezione d’emergenza, alla diagnosi prena-
tale e all’accesso all’aborto dopo i 90 giorni, ma anche
all’aborto farmacologico che in Italia è ancora poco uti-
lizzato”. A questa già nutrita agenda, l’assemblea riu-
nita a Napoli ha chiesto di aggiungere anche interventi
nelle scuole di specializzazione per spiegare ai futuri
ginecologi la legge 194 con le sue
modalità di applicazione. Insomma:
presidiare la formazione per evitare
il protrarsi di una sorta di demoniz-
zazione professionale intorno all’a-
borto. Affiancata a questa rete di
associazioni - che potranno lavora-
re in modo coordinato su questioni
specifiche - e sempre su impulso
di LAIGA si è costituita anche una
rete di avvocati/e che è stata pre-
sentata nel corso del Congresso da
Eleonora Moscato. Sono profes-
sionisti che mettono a disposizione
competenze legali che possono
rivelarsi assai preziose sia nel con-
durre battaglie comuni e coordina-
te a livello nazionale ma anche nel
seguire vertenze territoriali o singoli
casi. Tanto più importante è questa
opportunità in una situazione che si
presenta assai frammentata e con
profonde diversità tra regione e re-
gione, ma persino nella stessa Asl,
come ha sottolineato Lisa Canita-
no, di Vita di Donna, associazione
che ha messo a disposizione della
rete alcuni testi standard da poter
utilizzare per sollecitazioni, diffide o
addirittura denunce nei casi in cui
le donne si trovano di fronte a dinie-
ghi, rinvii o obiezioni di coscienza
pretestuose o inesigibili. Del resto,
ha continuato Canitano, “le forme di
resistenza che le donne incontrano
sono le più fantasiose: sappiamo
di richieste di firmare consensi in-
formati minacciosi sulla pillola del
giorno dopo e in tanti anni abbiamo
anche imparato a reagire in modo
efficace”. C’è però chi non trova al-
tre strade e ricorre all’aborto clan-
destino “che è in crescita perché
l’obiezione di coscienza è più forte
dei diritti delle donne”, ha spiegato
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