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Numero 1 del 2015

Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia


Foto: Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
PAGINA 27

Testi pagina 27

25Gennaio 2015
quando può perché una mano serve sempre. Devo dire
che senza l’aiuto della mia famiglia non sarebbe stato
possibile quello che abbiamo realizzato e che gestiamo
quotidianamente. Ma tutti siamo convinti di aver fatto la
scelta giusta vedendo crescere mia figlia Giorgia, due
anni, in un ambiente sano. Lei adora gli animali e vuole
sempre stare all’aria aperta.
Cosa ha di speciale la terra e l’ambiente
agricolo?
Questo lavoro mi permette di esprimermi in mille modi
diversi, ed è questo l’aspetto che mi affascina di più.
Far conoscere il territorio con le sue produzioni tipiche,
far capire il valore della terra e dei suoi frutti, nelle sta-
gioni e nei modi giusti: insomma ho la sensazione di
fare qualcosa di buono per me, per la mia famiglia e
per la mia terra.
Se pensi al futuro, cosa vedi?
Da mamma cerco sempre di pensare al benessere di
mia figlia, ma di un benessere vero basato su cose
semplici, su principi sani, una vita rispettosa della natu-
ra e del territorio. Sono valori che le nuove generazioni
stanno perdendo e che dovremmo cercare di tenere in
vita. In questo lavoro secondo me è importante anche
sapersi reinventare sempre: tradizione non vuol dire
arretratezza, ma comprendere le nostre origini perché
ci diano la forza e la capacità di andare avanti e fare
sempre meglio. E così un domani mi vedo nella mia
azienda, magari a sperimentare nuove coltivazioni, op-
pure cercare nuovi mercati di vendita…
Quali sono le maggiori difficoltà per chi lavora
nel campo agricolo, oggi?
Le problematiche che riguardano il nostro settore sono
diverse e a volte rendono il lavoro davvero pesante…a
cominciare dalla burocrazia che riguarda le varie attivi-
tà che svolgiamo o che vorremmo svolgere. Ho scelto
questo lavoro perché volevo vivere all’aria aperta, de-
dicarmi alle coltivazioni, ammassare la pasta davanti a
turisti incuriositi, invece mi ritrovo a dedicare la mag-
gior parte del mio tempo a produrre carte, ad andare in
uffici, a risolvere problemi di natura burocratica.
Oggi spesso chi si dedica all’agricoltura viene anco-
ra visto come una persona che non sapeva cos’altro
fare, oppure legato ad un’azienda di famiglia. Invece
tanti giovani si avvicinano a que-
sto settore con la consapevolezza
che essere agricoltori non è solo un
lavoro, ma una scelta di vita. Una
scelta che sai essere faticosa e dif-
ficile, ma che ti ripaga giorno dopo
giorno dandoti grosse soddisfazio-
ni. Quindi sarebbe auspicabile un
aiuto consistente a coloro che vo-
gliono dedicarsi all’agricoltura, sia
a giovani in cerca di occupazione
ma anche a quelle famiglie, uomini
e donne, che avendo già una pic-
cola proprietà, vogliono investire
nella terra e ricavarne reddito. b
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