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Numero 10 del 2008

Futuro (passato) prossimo


Foto: Futuro (passato) prossimo
PAGINA 35

Testi pagina 35

E' stata in visita a Roma e ha offerto lasua testimonianza presso la Casa In-
ternazionale delle Donne, dopo la proie-
zione del drammatico docu-video "Edi
Bese! Ora basta" (a cura delle associa-
zioni Verso il Kurdistan ed Europa Le-
vante). Si tratta di Gulcihan Simsek, di
professione sindaca presso la municipa-
lità di Bostanici nel Kurdistan kurdo,
una donna coraggiosa ed agguerrita:
nata a Van e laureatasi nella sua città,
lavora presso il Comune, è attivista nel-
la piattaforma delle donne di Van e di-
rige l'associazione locale per i diritti
umani. Su di lei pendono ben dicianno-
ve procedimenti penali ed è condannata
complessivamente a circa 200 anni di
carcere, per aver affermato in numerose
occasioni pubbliche il diritto del popolo
kurdo alla propria identità e per aver
esercitato la propria libertà di espressio-
ne. La resistenza
kurda - come ap-
pare evidente
dal video - conti-
nua, nonostante
i decenni di re-
pressione da par-
te del governo
turco e la situa-
zione di intimi-
dazione, violen-
za, violazione
quotidiana e pa-
lese di ogni prin-
cipio di demo-
crazia nella quasi indifferenza della co-
munità internazionale, compresa l'U-
nione Europea che non appare scompor-
si per il fatto che il popolo kurdo non
possa ascoltare la propria musica, né
parlare la propria lingua o festeggiare il
capodanno, il Newroz, senza subire
brutali repressioni. In risposta alla resi-
stenza kurda all'assimilazione, il gover-
no turco sta negando ogni assegnazione
di fondi ai territori del Kurdistan, che
vertono in stato di indigenza cronica.
Nel marzo 2008, alla vigilia del capo-
danno (che simboleggia la liberazione
dal tiranno) vengono ostacolati i festeg-
giamenti dalle autorità turche: il risul-
tato, come testimoniano le crude imma-
gini del video 'Ora basta!', è lo scontro
con le forze di polizia, con morti e feri-
ti, dove le forze dell'ordine turche colpi-
scono senza distinzione giovani ragaz-
zi, uomini, donne e bambini. In occasio-
ne della festa della donna, a Bostanici,
25 donne sono state poste in custodia e
un uomo è stato ucciso a bastonate.
"Tutti i popoli nel mondo - afferma Gul-
cihan - vogliono vivere liberi, sul pro-
prio territorio, esprimendo la propria
cultura. Nel nostro paese ci sono due
grossi problemi, per i quali c'è forte ten-
sione: l'identità kurda in generale e l'i-
dentità delle
donne. La lotta
che dobbiamo
sostenere è con-
tro l'isolamento
e la situazione
delle donne, che
si suicidano in
gran numero". In
Turchia, su circa
3.000 Comuni,
solo 17 sono ge-
stiti dalle donne,
di cui 9 da don-
ne kurde; mentre
su 21 deputati 8 sono donne kurde. Le
donne stanno dunque prendendo in ma-
no la propria situazione e cercano vie
allo sviluppo: "Prima, quando i turchi
guardavano al nostro paese, ritenevano
che le donne kurde non fossero libere,
ora accade esattamente il contrario. Le
donne devono sempre lavorare il doppio
per riuscire, da un lato hanno i bambi-
ni, la terra, la casa, dall'altro devono
trovare una propria identità. In Kurdi-
stan ci sono tanti movimenti che porta-
no avanti questa battaglia delle donne".
Prima le donne lavoravano nel Partito e
nelle Commissioni, poi hanno lavorato
tutte nei movimenti e nei Consigli di
donne svincolati dal partito, così sono
più libere di decidere. "Dieci anni fa -
aggiunge Gulcihan - le donne non pote-
vano partecipare alla vita pubblica né
avere voce in capitolo, così abbiamo
eletto le sindache donne. Ora le donne
partecipano a tutte le attività ed hanno
un ruolo trainante in Kurdistan, di solu-
zione dei problemi sociali". Nelle città e
nei villaggi dove mancano acqua, elet-
tricità e rete fognaria - carenze che crea-
no gravissimi disagi e ricadono spesso
sulle donne - le sindache intervengono a
sanare le situazioni. "Se ci sarà possibi-
lità di fare di più dopo aver risolto que-
sti problemi, meglio - conclude la sinda-
ca - ma prima vengono questi. Se man-
ca il riconoscimento dei diritti fonda-
mentali non si può fare altro. Le donne
hanno aperto strade e porte in tanti
paesi e noi, che siamo una nazione an-
tichissima, continueremo a lottare ed
andare avanti grazie alle donne. I dirit-
ti umani sono universali e strettamente
connessi tra loro, senza distinzioni di et-
nie o genere".
noidonne ottobre 2008 35
Gulcihan Simsek, sindaca e resistente
Popolo kurdo
Elisabetta Colla
è condannata a circa 200 anni di carcere per aver difeso i diritti
del suo popolo. E' una donna coraggiosa e agguerrita


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