Numero 6 del 2016
Settantesimo: partimmo dal voto - Speciale Rebibbia
Testi pagina 29
27Giugno 2016
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Tuttavia, il fenomeno migratorio ucraino sta assumen-
do caratteri nuovi. Da aprile 2014, con lo scoppio della
guerra dell’Ucraina orientale, o guerra del Donbass, si è
registrato un esodo sensibile (soprattutto fra luglio 2014 e
agosto 2015) della popolazione ucraina innanzitutto verso
la Russia e la Bielorussia, ma anche verso alcuni paesi
dell’Unione europea: Polonia, Romania, Slovacchia, Un-
gheria, Germania e Italia. Il confl itto nell’Ucraina orientale
sta avendo un impatto sui progetti migratori di coloro che
sono direttamente o indirettamente coinvolti.
La guerra civile, tuttora in corso, ha accelerato e innescato
altri fl ussi migratori provenienti da quella parte di Europa.
Contemporaneamente, si sta assistendo all’aumento progres-
sivo di domande di protezione internazionale da parte di per-
sone di nazionalità ucraina. I dati 2015 forniti dalla piattaforma
di “Open Migration” mostrano che i richiedenti asilo ucraini
ammontano complessivamente a livello europeo a 19.805
persone e l’Italia è il secondo paese Ue dopo la Germania
per numero di richiedenti asilo (4.455 vs 4.655; Graf.1).Ma an-
cor più signifi cativo, per quanto riguarda il nostro paese, è il
dato relativo alle donne: le ucraine sono il secondo gruppo
di richiedenti asilo dopo le nigeriane (2.325 vs 3.915). I dati
Eurostat dal dicembre 2014 al novembre 2015 indicano che le
donne che hanno formalmente richiesto protezione in Unione
europea sono state 339.955, di cui 9.435 in Italia - quasi pari
al 3%. Il numero più alto delle donne che chiedono asilo politi-
co nel nostro paese è, appunto, rappresentato dalle nigeriane
con 3.915 presenze, corrispondente al 21,9% dei mi-
granti richiedenti asilo provenienti dal paese africano.
Al secondo posto si collocano, invece, le ucraine che
con 2.325 presenze rappres entano la metà (49,7%)
dei richiedenti asilo provenienti dall’Ucraina (Graf.2).
Seguono le siriane che con 180 presenze costituisco-
no il 37,5% dei richiedenti asilo provenienti dalla Siria
(Damasco e Aleppo). Tra gli altri gruppi nazionali che
hanno chiesto protezione, la distanza tra uomini e don-
ne è abissale: mediamente oltre il 98% delle presenze
è costituto da migranti uomini (Graf.2).
Sono in crescita forte i “migranti forzati” (uomini,
donne e bambini costretti a fuggire dalle loro case a cau-
sa di guerre e confl itti, torture e persecuzioni) provenienti
non solo dall’Africa subsahariana, dai Paesi asiatici o dal
Medio Oriente, ma anche dall’Europa Orientale con in testa
l’Ucraina che ha fatto registrare per la prima volta (fenome-
no in precedenza non rilevato) richieste d’asilo in seguito
alle forti tensioni del governo ucraino con i fi lorussi nell’est
del paese. Ma perché gli ucraini, tra i vari paesi di destina-
zione, scelgono l’Italia? Certamente l’esistenza di una rete
sedimentata di contatti e relazioni personali favorisce que-
sta scelta: dall’inizio della crisi in Ucraina è cresciuta l’im-
portanza di una correlazione fra presenza di connazionali e
arrivo di richiedenti asilo nei paesi Ue.
Com’è stato sottolineato è presente da tempo in Italia una
comunità ucraina decisamente femminilizzata dedita al lavo-
ro domestico e di cura. Avere delle amiche o parenti, a cui
chiedere ospitalità e aiuto, è una forte opportunità per chi ab-
bia intenzione di presentare domanda d’asilo. Un dato interes-
sante è quello che mostra che tra le persone richiedenti asilo
in Italia, coloro che fanno parte del continente Europa sono
solo gli ucraini (totale richieste nel 2015: 77.395, di cui 4.455
dall’Ucraina; Graf.3). A differenza della comunità ucraina che
vive sul nostro territorio e caratterizzata da un’elevata compo-
nente femminile, i nuovi migranti ucraini richiedenti asilo sono
per metà uomini e per metà donne (rispettivamente 50,3% e
49,7%; Graf.2). Sono soprattutto persone che fuggono dalla
guerra civile (e dalla devastazione materiale che questa ha
prodotto), appoggiandosi alle consolidate reti familiari transna-
zionali femminili.
In sintesi, tutti questi dati ci dicono prima di tutto che la
composizione di genere dei fl ussi migratori dipende dalle
nazionalità di provenienza. Le strategie migratorie che i citta-
dini mettono in pratica sono diverse da paese a paese. Tutta-
via chi fugge dalla guerra (es: Ucraina o Siria) presenta un nu-
mero percentuale di donne e uomini più o meno bilanciato (la
guerra colpisce tutti!). Coloro che fuggono, invece, dal servizio
militare nazionale obbligatorio (giovani Eritrei), o che vanno in
cerca di una vita migliore (migranti c.d. “economici”), scap-
pano da soli e sono in altissima percentuale giovani uomini. ?
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