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Numero 6 del 2016

Settantesimo: partimmo dal voto - Speciale Rebibbia


Foto: Settantesimo: partimmo dal voto - Speciale Rebibbia
PAGINA 46

Testi pagina 46

44 Giugno 2016
Nello scorso numero, Santippe - col pezzo dal titolo Chiesa e omo-
sessualità, la bellezza del dubbio - si era dedicata a Krysztof Cha-
ramsa, l’ex Ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede,
noto per avere fatto outing, ad ottobre 2015, alla vigilia del Sinodo.
Nel pezzo si faceva riferimento alla sua lunga relazione con Eduard,
di cui a suo tempo tanto si parlò, senza che il particolare fosse mai
stato smentito. Forse l’eccesso di comunicazione - ricordiamo anche
l’annuncio, sempre durante la conferenza stampa passata alla storia,
dell’imminenza dell’uscita di un libro autobiografico - hanno indotto
Charamsa a rivedere quel ‘pezzo’ della sua vita che ha fatto la cro-
naca. Fatto sta che ci ha gentilmente scritto, e il gentilmente non è
ironico, per chiederci di apportare una correzione laddove scrivevo
che la sua relazione durava da 16 anni. Il loro amore, ci dice, è invece
recente. Un aspetto che secondo Charamsa cambia il quadro genera-
le, perché farebbe supporre una doppia vita che lui, invece, dichiara
di non avere avuto, essendosi rigorosamente attenuto alla disciplina
della Chiesa. E che a differenza di colleghi, che vivono relazioni na-
scoste, lui mai ha pensato di fare altrettanto. Accogliamo dunque la
richiesta di Charmsa, che tiene ad evitare ogni ambiguità interpreta-
tiva. Va detto che a chi ha apprezzato la sua scelta d’amore e verità,
e grazie a questa ha messo in discussione se stesso e la propria ca-
pacità di giudizio, cambia davvero poco. Ad Eduard e Krysztof, che
si dice sicuro che la nostra rivista fa bene, “se riesce a porre al centro
del dibattito italiano la donna e la donna in prima persona e al plurale,
non secondo uno schema preconfezionato a cui le donne dovrebbero
umilmente sottomettersi secondo una rigida visione patriarcale catto-
lica”, Noi Donne augura ogni bene e la felicità. b
di Camilla Ghedini
C
hi non ha mai riso a crepapelle per una delle
tante esilaranti imitazioni del vitalissimo arti-
sta romano Max Paiella, comico televisivo e
radiofonico, imitatore, cantante e vignettista?
Fra le più riuscite ricordiamo quella di Augusto Minzolin
e dell’ex-sindaco Gianni Alemanno (per citarne due fra
le più note), per non parlare della capacità di Paiella di
inventare personaggi caricaturali quali Vinicius du Ma-
rones, cantore di  Trishteza da  Porto Alegre, Demetrios
Parakulis, cantautore greco di alto spessore morale o
Nikolaj Tekorcov, cantante baritonale inviato da Grande
Madre Rossija per "virilizzare" il pubblico italiano attraver-
so la Missione Virilova. La stessa poliedrica verve e stra-
ripante energia che Paiella, ha da sempre profuso nelle
popolari trasmissioni radiofoniche (lo show ‘Il ruggito del
coniglio’, in onda dal 2004 al mattino su Rai Radio 2, o
‘Max Paiella tutto compreso’, sempre su Radio 2) e tele-
visive, e nei tanti programmi satirici cui ha partecipato
(‘Telenauta’ '69 con Lillo e Gregg; ‘Parla con me’, ‘The
show must go off’, con Serena Dandini; ‘Gazebo’, con
Zoro; ‘Tintoria’ e molti altri) sono pienamente valorizzate
dal vivo, come nel suo ultimo spettacolo Solo per voi,
portato in scena di recente al Teatro Brancaccio di Roma
ed ospitato successivamente al Premio Arvalia, organiz-
zato presso il Municipio XI della Capitale dalla Compa-
gnia della Terra Alta. Qui le doti di Paiella cantautore e
musicista, attore comico e fantasista a tutto tondo, ven-
gono fuori al meglio, insieme ad un naturale carisma di
simpatia ed umanità, evidenti nel dialogo instaurato con il
pubblico per le ‘canzoni a richiesta’, stile jukebox umano,
sempre utilizzando lo stesso giro di accordi con la chi-
tarra, o nella discesa fra le poltrone del teatro a stringere
mani e scherzare con gli spettatori: “Avevo in mente di
portare in scena dei paragoni fra musicisti e politici, vec-
chi e nuovi - afferma Paiella - per scoprire che la politica
e le canzoni, talvolta, hanno dei punti in comune: la mia
VERSIONE SANTIPPE
uNA REPlIcA
TRA EMOZIONI
E SBERlEFFI
Elisabetta Colla
Grande successo per lo spettacolo
di MAx PAIEllA, al teatro Brancaccio,
replicato al premio arvalia
idea era quella di ispirarmi ai cantastorie, artisti di stra-
da che giravano di città in città raccontando l’attualità
in musica, portandosi dietro un pannello dipinto con le
storie a fumetti”. Irridente di tutto e tutti, il menestrello Pa-
iella propone un viaggio attraverso il complesso universo
delle emozioni umane, presentando un personalissimo e
dissacrante ‘manuale di sopravvivenza emozionale’ fatto
di musica, sberleffo ed ironia. b
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