Numero 6 del 2016
Settantesimo: partimmo dal voto - Speciale Rebibbia
Testi pagina 23
21Giugno 2016
des femmes in cui venivano ben espressi i diritti delle don-
ne. Diritti rivendicati anche da Olympe de Gouges nel suo
romanzo Le prince philosophe. Eppure questa richiesta di
diritti è cessata quando Olympe inizia a criticare il buon
Robespierre. Destino segnato: ghigliottinata! Ci sono don-
ne (si pensi alle suffragette) che hanno lottano, ottenendo
riforme in parecchi paesi del mondo. D’altra parte, ci sono
donne che non hanno mai recepito alcuna esigenza di de-
mocrazia, o assunto una qualche opinione sull’attuale crisi
politica, poiché preferiscono una vita puntellata di appun-
tamenti estetici (unghie, capelli, cerette ecc.). Dunque, vi
sono donne pensanti e donne non pensanti, donne con-
sapevoli e donne non consapevoli, per cui un qualche loro
ruolo può risultare addirittura deleterio al fine del recupero
del deficit. Ma sappiamo che nel mondo ci sono donne che
a questo recupero hanno donato molto. Da noi, invece, no-
nostante le apparenze, rimangono gli uomini a dominare la
scena pubblica, anche se talvolta mostrano in televisione
alcune loro ‘belle rappresentanti’: la realtà è che molte don-
ne non sono indipendenti e lo attestano proprio quando
sono interpellate sul loro agire in ambito democratico.
Vede strade da percorrere per ritrovare il senso di
comunità e riprendere il bandolo di una matassa
che appare parecchio intricata?
Va detto, a proposito del suffragio universale, che le donne
sono state giudicate incapaci di votare per un presunto de-
ficit razionale o di conoscenza politica, mentre è stato con-
cesso a tutti gli uomini, indipendentemente dalle loro capa-
cità cognitive o dalla loro preparazione. Oggi come oggi?
Spiace dirlo, ma si stanno elaborando teorie contrarie al voto
a tutti, perché non tutti hanno la cognizione dell’importanza
del voto quale espressione di idee per il bene comune. La
mia speranza è che questa ignoranza cessi, tramite un’ade-
guata istruzione, permettendo che si instauri una vera e pro-
pria democrazia per cui i cittadini e le cittadine giungeranno
a non credere più ai troppi clown di cui siamo circondati.
La sua è un’analisi impietosa non priva di elementi
forti. Tra chi il voto lo vende e chi lo svende, quasi
quasi è meglio chi non va a votare...
È un’ipotesi, certo. Rispetto al qualunquismo, che detesto,
il non voto come ribellione ha più senso.
La ricorrenza dei 70 anni del voto alle donne
stimola molte celebrazioni e riflessioni. Dal suo
punto di vista che tipo di sollecitazione può venire,
appunto, dalle donne?
La cosa opportuna, oggi, sarebbe che le donne, quelle pen-
santi, prendessero coscienza della loro capacità di modifi-
care sia il voto, sia la democrazia senza impiegare mezzi
‘femminili’, intesi nel senso della seduzione o della dipen-
denza sessuale e culturale dagli uomini. Penso, ad esem-
pio, alle statistiche che hanno mostrato come le donne sia-
no state le maggiori elettrici di Berlusconi. Ma non intendo
accusare gli uomini e dunque conto davvero in donne più
consapevoli. Occorre guardare in faccia la realtà con i no-
stri occhi e le nostre menti, senza subire strane influenze,
e considerare che, quando andiamo a votare, lo dobbiamo
fare per una comunità, non per le nostre unghie o i nostri
capelli. Dobbiamo andare a votare anche per i diritti civili e
umani, inclusi quelli omosessuali, che le donne, purtroppo,
non stanno prendendo più in grande considerazione.
LA fiLoSofiA e iL rigore
Nicla Vassallo
www.niclavassallo.net
unige-it.academia.edu/NiclaVassallo
Specializzatasi al King’s College London, è attualmente
professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Univer-
sità di Genova. Il suo pensiero e le sue ricerche scientifiche
hanno innovato e rinnovato settori dell’epistemologia, del-
la filosofia della conoscenza, della metafisica, dei gender
studies. È autrice, coautrice e curatrice di ben oltre cento-
cinquanta pubblicazioni in italiano e in inglese e pubblica
nelle maggiori riviste e quotidiani nazionali. Tra i volumi
più recenti: Filosofia delle donne (Laterza 2007), Teoria
della conoscenza (Laterza 2008), Knowledge, Language,
and Interpretation (Ontos Verlag 2008), Donna m’apparve
(Codice Edizioni 2009), Piccolo trattato di epistemologia
(Codice Edizioni 2010), Terza cultura (il Saggiatore 2011),
Per sentito dire (Feltrinelli 2011), Conversazioni (Mimesis
2012), Reason and Rationality (OntosVerlag 2012), Frege
on Thinking and Its Epistemic Significance (Lexington–
Rowman&Littlefield 2014), Il matrimonio omosessuale è
contro natura: Falso! (Laterza 2015), Breve viaggio tra
scienza e tecnologia con etica e donne (Orthotes 2015),
Meta-Philosophical Reflection on Feminist Philosophies of
Science (Springer, New York 2016). Attualmente sta lavo-
rando su differenti aspetti dei rapporti affettivi e amorosi,
in relazione alle istituzioni, specie eteronormative, oltre-
ché sul problema dell’ignoranza conoscitiva e i modi per
porvi rimedio. Ha vinto il premio di filosofia “Viaggio a Si-
racusa” nel 2011.
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